 JAZZ
JOHN ABERCROMBIE -
FRIENDS (1972)
JOHN ABERCROMBIE -
TIMELESS
(1974) 
JOHN
ABERCROMBIE - CHARACTERS (1977) 
Entrambi
sovraincisi personalmente dai titolari al Talent Studio
di Oslo, After The Rain
di Terje Rypdal e Characters di John
Abercrombie sono album molto diversi luno
dallaltro, sebbene concepiti dal produttore Manfred
Eicher col medesimo intento: consentire a due dei più
emblematici chitarristi ECM di esprimersi
in solitudine. I rispettivi approcci strumentali
distinguono in modo netto il norvegese
dallamericano.
Characters - Abercrombie si concentra più sul
fraseggio che sul timbro, ma gli squisiti arrangiamenti
orchestrati in autonomia con acustica ed elettrica
palesano unindiscussa originalità, evidente fin
dallintroduzione per mandolino amplificato di Parable.
Il suo stile è individuabile nel perfetto equilibrio tra
innato senso della melodia, gusto per le armonie
ricercate e fulminei guizzi sulla tastiera che, entro
ciascuna composizione (Memoir, Telegram, Backward
Glance, Ghost Dance, After Thoughts, Evensong),
generano a loro volta idee in quantità. La stupenda Paramour
sarà ripresa in quartetto lanno dopo, sul
capolavoro Arcade.
- B.A.
JOHN
ABERCROMBIE - ARCADE (1978) 
JOHN
ABERCROMBIE - ABERCROMBIE
QUARTET (1979) 
 Nel
1978 John
Abercrombie assemblò un quartetto votato a
sobrietà, discrezione, finezza e mutua empatia, col
quale incise tre album che rimangono tra i capolavori
assoluti del catalogo ECM. In
particolare, sebbene ancora inediti su CD, i primi due
episodi conservano una freschezza e unoriginalità
stilistica inalterate. Lomogenea trama sonora degli
arrangiamenti si deve alle alchimie acustiche di Richie
Beirach (pianoforte) e George Mraz (contrabbasso),
allelegante tocco di Peter Donald (batteria) e
allinconfondibile, nitido riverbero elettrico del
leader. Per dire della coesione, Abercrombie lascia
firmare a un ispiratissimo Beirach 3/5 della scaletta di Arcade
e metà dei brani del capitolo successivo. I temi
alternano figure ritmiche ricorrenti (Arcade; Alchemy;
Blue Wolf; Madagascar; Riddles),
melodie ingegnose (Dear Rain; Foolish Dog),
armonizzazioni sofisticate (Nightlake; Stray),
tutte strutture formali volte a stimolare
linventiva dei solisti. Lininterrotto
susseguirsi di spasmi e dilatamenti stravolge le
partiture, fino a trascenderle a beneficio di una
sublime, virginea essenza musicale. Paramour è
una memorabile pagina del chitarrista già registrata
sullo splendido Characters. Larchetto di
Mraz dona un suggestivo afflato cameristico a Neptune.
Gli eccelsi standard di alta fedeltà offerti dal Talent
Studio di Oslo designano Jan Erik Kongshaug come il vero
erede di Rudy Van Gelder. - B.A.
JOHN ABERCROMBIE -
STRAIGHT FLIGHT (1979)
JOHN ABERCROMBIE -
M (1980)
JOHN ABERCROMBIE -
NIGHT (1984)
JOHN ABERCROMBIE -
CURRENT EVENTS (1985)
JOHN ABERCROMBIE -
GETTING THERE
(1987)
JOHN ABERCROMBIE -
NOVEMBER (1992)
JOHN ABERCROMBIE -
WHILE WERE YOUNG (1992)
JOHN ABERCROMBIE -
SPEAK OF THE DEVIL (1993)
JOHN ABERCROMBIE -
TACTICS (1996)
JOHN ABERCROMBIE -
OPEN LAND (1998)
JOHN ABERCROMBIE -
CAT N MOUSE (2002)
JOHN ABERCROMBIE -
CLASS TRIP (2003)
JOHN ABERCROMBIE -
THE THIRD QUARTET (2006)
JOHN ABERCROMBIE -
WAIT TILL YOU SEE HER (2008)
JOHN ABERCROMBIE -
WITHIN A SONG (2012)
JOHN ABERCROMBIE -
39 STEPS (2013)
JOHN
ABERCROMBIE / RALPH TOWNER - SARGASSO SEA
(1976) 
Indispensabile
classico del 20° Secolo, Sargasso Sea consacra
lincontro tra i due alfieri dellECM. Pur restando
intrinsecamente jazz, quelle
chitarre esploravano dimensioni sonore, espressive e
stilistiche fino allora ignote. John
Abercrombie portava in dote lidioma fusion assimilato alla corte di Billy Cobham (Crosswinds;
Total Eclipse; Shabazz) e già esibito
sullelegante Timeless; Ralph Towner
ribaltava la prospettiva con gli studi accademici a
Vienna, il progetto globale degli Oregon e un
peculiare approccio acustico allimprovvisazione. La
formula produsse uninedita sintesi di musica da
camera, eufonia cool,
purezza formale e atmosfere tipiche del Talent Studio di
Oslo. Avenue e Staircase saldano insieme
lestrema complessità esecutiva con
unirresistibile forza melodica, acquisendo
allistante lo status di capolavori. Su Elbow
Room il riverbero della solid body
(Abercrombie) e le stoccate della 12 corde (Towner)
generano un sisma di suoni naturali e amplificati. Lungo
tutto lalbum (Fable, Over And Gone, Romantic
Descension, Parasol), il mirabile equilibrio
tra schemi, contrappunti e fraseggi poggia su
unintima affinità umana e artistica. - B.A.
JOHN
ABERCROMBIE / RALPH TOWNER - FIVE
YEARS LATER (1981) 
Linsondabile
genio produttivo di Manfred
Eicher si è reso artefice anche di scelte editoriali
del tutto illogiche: ad esempio, nessuno ha ancora capito
perché capolavori indiscussi delletichetta come Clouds In My Head, Motility,
Abercrombie Quartet*,
Ah* o Five Years
Later siano rimasti sepolti in archivio più di
trentanni prima di essere pubblicati su CD. Dopo
lopportuna, tempestiva ristampa di Sargasso Sea
infatti, lattesa per ledizione digitale del
secondo duetto tra Ralph
Towner e John
Abercrombie ha visto montare linsofferenza dei
cultori a livelli parossistici, per giungere al sospirato
lieto fine solo nel 2014
Eppure Five Years
Later sanciva la sublime intesa artistica e
intellettuale tra i due virtuosi con un album eccelso: il
mistero rimane (naturalmente il fondatore della ECM ha diritto di
comportarsi come preferisce
purché poi nessuno
biasimi i collezionisti che si industriano a proprio modo
per scovare i dischi fuori catalogo). Nel nuovo summit
ritroviamo Ralph con la classica e la Guild 12 corde
(stavolta senza pianoforte), John con le solid
body e unacustica suonata col plettro. Le
lunghe Late Night Passenger e Bumabia
consentono alla coppia di elaborare arrangiamenti
complessi impiegando alcuni caratteristici
effetti: la scatola di fiammiferi applicata
alla muta in nylon per stravolgerne il timbro, le doppie
corde dacciaio usate a mo di contrabbasso, il
corpo dello strumento percosso in funzione ritmica
(Towner), spettrali rumori di fondo ottenuti grattando il
ponte o tamburellando sul retro del manico durante la
risonanza di un accordo (Abercrombie). Su Microtheme
le chitarre innescano un cortocircuito di vibrazioni tra
leco della cassa armonica e i riverberi elettrici
dellamplificatore. Se linarrivabile talento
di ciascun compositore risalta sugli splendidi temi di Childs
Play e The Jugglers Etude e sulle
solenni melodie di Isla e Caminata, le
rispettive, straordinarie improvvisazioni - una per
tutte, Half Past Two - ribadiscono la pervicace
aderenza di entrambi i solisti allidioma jazz, anche a fronte di una così
spiccata originalità stilistica. [P.S. - 1)*Al momento
(Aprile 2014), ancora inediti su CD. 2) John
Abercrombie: «
sometimes I was playing behind the bridge
I was
just tapping the back of the neck, while holding down a
chord
no external effect
».] -
B.A.
ABERCROMBIE /
HOLLAND / DeJOHNETTE - GATEWAY
(1975) 
Con lennesima
intuizione geniale, Manfred
Eicher riunisce in studio un eretico fusion, un virtuoso inglese e un
davisiano elettrico. Tutti e tre diventeranno senatori a
vita dellECM,
ritrovandosi più volte sotto linsegna Gateway, ma
quel progetto originale possiede la spontaneità e la
freschezza proprie dei grandi esordi. La tessitura
melodica è affidata alla chitarra di Abercrombie:
fluida, repentina, imprevedibile, sempre in sintonia col
contrabbasso di Holland e la batteria di DeJohnette. Back-Woods
Song apre brillantemente lalbum con una
bizzarra mescolanza di folk e rhythm n blues,
ripresa anni dopo da Nick
Brignola col supporto di questo stesso tandem ritmico
(On A Different Level). Unshielded
Desire mette a confronto Abercombie e DeJohnette in
un frenetico duello di sorpassi strumentali, da custodire
accanto ad altri capolavori per corde e percussioni [Piscean
Dance (Ralph
Towner, John Christensen); Phenomenon: Compulsion
(John McLaughlin, Billy
Cobham); There Will Never Be Another You (John Scofield, Roberto Gatto)].
Linterplay del trio risalta sulla stupenda May
Dance, 11 minuti di squisito eloquio jazz da godersi ad alto volume su un
buon impianto a valvole. Il mood onirico di Jamala
cambia di colpo su Sorcery I, sinistro finale in
cui larrangiamento passa senza preavviso da Anton
Webern a Jimi Hendrix. [P.S. - La splendida
vintage acustica visibile nella foto interna è una Gibson L-3.] - B.A.
ABERCROMBIE /
HOLLAND / DeJOHNETTE - GATEWAY 2
(1977)
ABERCROMBIE /
HOLLAND / DeJOHNETTE - HOMECOMING (1994)
ABERCROMBIE /
HOLLAND / DeJOHNETTE - IN THE MOMENT
(1994)
ABERCROMBIE /
JOHNSON / ERSKINE
JOHN ABERCROMBIE / MARC JOHNSON /
PETER ERSKINE (1988)
JOHN ABERCROMBIE /
JOHN SCOFIELD - SOLAR (1982)
JOHN ABERCROMBIE /
TIM BRADY - DOUBLE VARIATIONS (1990)
JOHN ABERCROMBIE /
DON THOMPSON - WITCHCRAFT (1991)
JOHN ABERCROMBIE /
ANDY LaVERNE - WHERE WE WERE (1996)
CARLO ACTIS DATO -
NOBLESSE OBLIGE (1986)
CARLO ACTIS DATO -
OLTREMARE (1987)
CARLO ACTIS DATO -
ANKARA TWIST (1989)
CARLO ACTIS DATO -
BAGDAD BOOGIE (1992)
CARLO ACTIS DATO -
BLUE CAIRO (1995)
CARLO ACTIS DATO -
DELHI MAMBO
(1998)
CARLO ACTIS DATO -
ENNA MILONGA (1999)
CARLO ACTIS DATO -
SON PARA EL CHE (1999)
CARLO ACTIS DATO -
FES MONTUNO (2000)
CARLO ACTIS DATO -
GINOSA JUNGLE (2000)
CARLO ACTIS DATO -
SWINGIN HANOI (2003)
CARLO ACTIS DATO /
LAURA CULVER - ZIG ZAG (1987)
PEPPER ADAMS - PEPPER
ADAMS QUINTET (1957)
PEPPER ADAMS - CRITICS
CHOICE (1957)
PEPPER ADAMS - THE
COMPLETE REGENT SESSIONS (1957)
PEPPER ADAMS /
DONALD BYRD - OUT OF THIS WORLD /
THE COMPLETE WARWICK SESSIONS (1961)
PEPPER ADAMS
- PEPPER ADAMS PLAYS THE COMPOSITIONS OF CHARLIE MINGUS (1963)

 Nonostante il suo sax baritono
sia uno dei più belli della storia del jazz e la sua tagliente voce
strumentale adorni alcune splendide registrazioni di
Charles Mingus (Blues &
Roots), Lee Morgan (The Cooker) e Donald
Byrd (Off To The Races; Byrd In Hand;
The Cat Walk; Royal Flush),
Pepper Adams ha inciso a proprio nome pochi, rari,
preziosi album. Se la Fresh Sound
li ripropone su CD, dunque, bisogna lanciarsi
allaccaparramento. In particolare, Pepper Adams
Plays The Compositions Of Charlie Mingus è un titolo
che dice tutto. In veste di collaboratore del grande
contrabbassista, Adams aveva studiato il repertorio
mingusiano dal vero e poteva permettersi di interpretarne
lo spirito, oltre che la musica. La formazione alterna un
quintetto a un organico di otto elementi, con il leader
affiancato da Thad Jones (tromba), Hank Jones
(pianoforte), Paul Chambers (contrabbasso), Dannie
Richmond (batteria), più Bennie Powell (trombone), Zoot
Sims (sax tenore), Charles McPherson (sax alto). Agli
arrangiamenti manca la veemente irruenza con cui
lautore dirigeva i collettivi, ma un nuovo,
impeccabile nitore formale contribuisce a esaltare la
bellezza dei temi. Gli assoli di Adams brillano per
incisività e virtuosismo. I più esperti riconosceranno
nei titoli storpiati vari capolavori che Mingus riprese
più volte nel corso degli anni: Fables Of Faubus
è la celebre invettiva contro il governatore razzista
dellArkansas (Mingus Ah
Um; Charles
Mingus Presents Charles Mingus), Black Light
è Peggys Blue Skylight (Mingus In Europe),
Incarnation è Reincarnation Of A Love Bird,
Strollin Honies è Nostalgia In Times
Square. La sezione fiati al completo scatena il suo
potenziale sonoro sulle impetuose, memorabili pagine di Better
Git It In Your Soul e Haitian Fight Song (nota
anche come II B.S.). Viva Mingus! - B.A.
PEPPER ADAMS - ENCOUNTER!
(1968)
PEPPER
ADAMS - JULIAN
(1975)
PEPPER
ADAMS TWELFTH & PINGREE
(1975)
PEPPER ADAMS
- EPHEMERA (1973)

PEPPER
ADAMS - REFLECTORY (1978)
PEPPER ADAMS
- THE MASTER (1980)
Sax baritono, splendido strumento. Serge
Chaloff, Gerry
Mulligan, Nick
Brignola, Gary
Smulyan
questione di gusti
noi diremmo Pepper Adams. La
sua discografia personale - troppo avara per un artista
di questo calibro - implica che ogni prezioso album sia
ricercato con caparbietà e custodito gelosamente. Come
accaduto a un altro grandissimo che meritava di più - Al Cohn -
negli anni Settanta Pepper
Adams riuscì a registrare qualcosa a proprio nome
grazie al benevolo sostegno di unetichetta
indipendente: la Muse
fu per lui quello che la Xanadu
era stata per il collega.
Ephemera - Adams irrompe in pieno crepuscolo delle
illusioni sotto le insegne della precaria Zim Records,
adottando la formula strumentale più idonea a
valorizzare il proprio timbro grave, affilato,
penetrante. Sostenuto da fuoriclasse come Roland
Hanna (pianoforte), Mel Lewis
(batteria) e George
Mraz (contrabbasso), questultimo partner fedele
per tutto il decennio, il sassofonista esibisce un
bagaglio espressivo fatto di verve ed eleganza,
rileggendo con rara finezza pagine classiche di Bud Powell
(Bouncing With Bud), Fats
Waller (Jitterbug Waltz), Thad Jones
(Quiet Lady) e mostrando una particolare abilità
nel comporre melodie suggestive (Ephemera), ballad
sofisticate (Civilization And Its Discontents),
swing accattivanti (Patrice). Disco senza età.
 Reflectory
- In occasione dellesordio per la Muse,
Billy
Hart subentra a Mel Lewis
- un batterista più moderno a posto dellautorevole
veterano mainstream - ma la sostanza non cambia. La
scaletta alterna raffinati exploit originali (Etude
Diabolique, Claudettes Way) a un paio di
preziosi standard d.o.c.
(Sophisticated Lady, Thats All: del
secondo, raccomandiamo en passant la sublime
versione cantata da Frank Sinatra su Sinatra & Strings),
culminando nel graduale crescendo ritmico di Reflectory
e nella stupenda sequenza di assoli
(contrabbasso/pianoforte/baritono) su I Carry Your
Heart.
The Master - La formazione cambia al 50% con
lingresso di Tommy
Flanagan (pianoforte) e Leroy
Williams (batteria), mentre il repertorio si giova di
un apprezzabile incremento hi-fi grazie al lavoro del
produttore/ingegnere Mitch Farber. Il clima è rilassato,
nessuno deve dimostrare alcunché, Adams e Flanagan si
limitano a riproporre senza ostentazione il proprio
magistero. Due gli evergreen: allandatura
forsennata di My Shining Hour fa da contrappeso
lindolente atmosfera di Chelsea Bridge. Tra
i pezzi autografi, se i tempi medi di Enchilada Baby
e Rue Serpente esaltano la caratura tecnica del
quartetto, il dolente tema di Lovers Of Their Time
riflette il lato sentimentale più recondito del leader.
Ovunque, il contributo di Mraz non è mai men che
superlativo, sempre impeccabile sia in fase di supporto
che di fraseggio. - B.A.
PEPPER ADAMS - URBAN
DREAMS (1981)
CANNONBALL
ADDERLEY - SOMETHIN
ELSE (1958)
Entrato nel sestetto
di Miles Davis, al fianco di John Coltrane e Bill Evans,
Cannonball prese parte allalbum Milestones e,
soprattutto, al capolavoro Kind Of Blue. Miles gli
insegnò a dare aria agli assoli, a
valorizzare i silenzi, lunderstatement. Nel suo
stile cominciarono ad avvertirsi un mordente e una
franchezza ritmica nuovi, che in seguito si sarebbero
accentuati ancora di più. In Somethin Else, in cui
proprio Davis è al suo fianco, accanto alla concisione
del trombettista, il sax alto di Adderley suona dinamico,
vario, a tratti perfino garrulo. - E.I.J.
CANNONBALL ADDERLEY / BILL EVANS - KNOW
WHAT I MEAN? (1961) 
Tre eloquenti episodi
discografici sanciscono la statura artistica di Julian
Cannonball Adderley: 1) leccezionale
partecipazione di Miles Davis, in veste di semplice
ospite, al suo Somethin Else; 2)
la corrispettiva presenza del sassofonista, pochi mesi
dopo, nella straordinaria formazione di Kind Of Blue; 3) la
sofisticata dedica che Joe Zawinul incise per lui coi
Weather Report (Black Market), in ricordo della
comune militanza in un popolare quintetto proto-fusion.
Dunque, un fuoriclasse acclamato anche da venerabili
capiscuola. Grazie alla lungimiranza del produttore Orrin
Keepnews, Adderley ebbe lopportunità di incidere
il suo capolavoro in un contesto ideale: se da un lato
lelegante sezione ritmica del Modern Jazz Quartet
[Connie Kay (batteria); Percy Heath (contrabbasso)]
garantiva la necessaria libertà a un improvvisatore
fenomenale, dallaltro la ricchezza armonica
dispiegata da Bill Evans (pianoforte), già complice del
leader nelle storiche sedute di Kind
Of Blue, assecondava le prodigiose evoluzioni del
sax alto. Sublime nelle ballad dautore [Goodbye;
Elsa; Nancy (With The Laughing Face)],
superbo interprete di Gershwin (Who Cares?),
Cannonball eccelle anche negli adattamenti di inconsueti
standard jazz firmati da insigni colleghi: Waltz For
Debbie e Know What I Mean? di Bill Evans, Venice
di John Lewis, Toy di Clifford Jordan. [P.S. - Il
decisivo ruolo di Evans è messo in rilievo dalla doppia
intestazione dellalbum e da una sua foto inserita
ad hoc nel design della copertina.] - B.A.
TOSHIKO AKIYOSHI /
CHARLIE MARIANO - TOSHIKO / MARIANO
QUARTET (1960)
TOSHIKO AKIYOSHI /
CHARLIE MARIANO - TOSHIKO MARIANO
QUARTET (1963)
TOSHIKO AKIYOSHI -
TOSHIKO AKIYOSHI IN JAPAN (LONG
YELLOW ROAD) (1970)
TOSHIKO AKIYOSHI -
JAZZ / THE PERSONAL DIMENSION (1971)
TOSHIKO AKIYOSHI -
MEDITATION / ASPECT OF TOSHIKO
AKIYOSHI QUARTET (1970)
TOSHIKO AKIYOSHI -
SUMIE (THE PERSONAL ASPECT IN JAZZ) (1971)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - KOGUN (1974)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - LONG YELLOW ROAD (1975)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - TALES OF A COURTESAN
(OIRANTAN) (1975)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - ROAD TIME (1976)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - INSIGHTS (1976)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - MARCH OF THE TADPOLES
(1977)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - LIVE AT NEWPORT
77 (1977)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - LIVE AT NEWPORT II (1977)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - SALTED GINGKO NUTS (1978)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - SUMI-E (1979)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - FAREWELL TO MINGUS (1980)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - FROM TOSHIKO WITH
LOVE
(TANUKIS NIGHT OUT) (1981)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - EUROPEAN MEMOIRS (1982)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - TEN GALLON SHUFFLE (1984)
TOSHIKO AKIYOSHI /
LEW TABACKIN - WISHING PEACE (1986)
ERIC ALEXANDER - NEW
YORK CALLING (1992)
ERIC ALEXANDER - STRAIGHT
UP (1992)
ERIC ALEXANDER - UP,
OVER & OUT (1993)
ERIC ALEXANDER /
LIN HALLIDAY - STABLEMATES (1996)
ERIC ALEXANDER - MODE
FOR MABES (1997)
ERIC ALEXANDER - SOLID!
(1998)
ERIC ALEXANDER - MAN
WITH A HORN (1999)
ERIC ALEXANDER - THE
FIRST MILESTONE (2000)
ERIC ALEXANDER - THE
SECOND MILESTONE (2001)
ERIC ALEXANDER - GENTLE
BALLADS I, II, III, IV, V (2004/2011)
ERIC ALEXANDER - DEAD
CENTER (2004)
ERIC ALEXANDER - SUNDAY
IN NEW YORK (2005)
ERIC ALEXANDER - MY
FAVORITE THINGS (2007)
ERIC ALEXANDER - CHIM
CHIM CHEREE (2009)
BEN ALLISON - MEDICINE
WHEEL (1998)
BEN ALLISON - THIRD
EYE (1999)
BEN ALLISON - RIDING
THE NUCLEAR TIGER (2001)
BEN ALLISON - PEACE
PIPE (2002)
BEN ALLISON - BUZZ
(2004)
BEN ALLISON - LITTLE
THINGS RUN THE WORLD (2007)
BEN ALLISON - THINK
FREE (2009)
J.D. ALLEN - IN
SEARCH OF (1998)
BARRY ALTSCHUL - YOU
CANT NAME YOUR OWN TUNE (1977)
BARRY ALTSCHUL - ANOTHER
TIME / ANOTHER PLACE (1978)
BARRY ALTSCHUL /
RAY ANDERSON / MARK HELIAS - BRAHMA (1980)
FRANCO AMBROSETTI
- LIGHT BREEZE (1997)
ARILD ANDERSEN - CLOUDS
IN MY HEAD (1975)

ARILD
ANDERSEN - SHIMRI
(1976) 
ARILD
ANDERSEN - GREEN SHADING INTO
BLUE (1978)
 Evviva,
grandi notizie, tutti in piazza a festeggiare! LECM ha finalmente
pubblicato su CD i primi album di Arild Andersen,
introvabili dai tempi del vinile e, fino a ieri, contesi
a caro prezzo dai collezionisti nelle aste telematiche.
La preziosa ristampa, proposta in un elegante cofanetto
di tre volumi, accresce lo stupore per un catalogo che
non solo resiste al tempo, ma sembra migliorare con gli
anni.
Clouds In My Head - Dopo il proficuo tirocinio
come session-man per Jan
Garbarek (Sart, Afric Pepperbird,
Triptykon), il contrabbassista norvegese ottiene una
scrittura personale da Manfred
Eicher ed esordisce con un superlativo quartetto
post-coltraniano in cui, accanto a due giovani fenomeni [Pål Thowsen
(batteria), Jon Balke
(pianoforte)], figura il fuoriclasse di Oslo Knut
Riisnæs (sax tenore/soprano, flauto). Il brillante
talento di Andersen come leader e compositore si
manifesta nella sublime intesa coi connazionali e
nellalgida bellezza dei temi. Il repertorio alterna
le atmosfere pastorali di 305 W 18 ST e Siv,
condotte dal flauto di Riisnæs, alle frenetiche cadenze
di Outhouse, Cycles e The Sword Under
His Wings, che impongono Balke nellélite dei
pianisti europei, per poi trovare sollievo
nellassorta contemplazione di Song For A Sad Day,
Last Song e Clouds In My Head.
Shimri - Lorganico cambia al 50% con
lingresso dello svedese Lars Jansson (pianoforte)
e del fiatista finnico Juhani Aaltonen
(sax tenore/soprano, flauto), delineando un combo tutto
scandinavo. La qualità della musica rimane alta, ma si
accentua levocazione estetizzante di climi e
paesaggi nordici, propria delletichetta tedesca. A
dispetto dellimmane potenza espressiva dei singoli
improvvisatori, i ritmi rallentano, per lasciare maggior
respiro ai fraseggi del tenore su Shimri e Dedication,
alla stupenda melodia disegnata dal soprano su No
Tears, agli accenti bucolici del flauto su Ways Of
Days e Vaggvisa För Hanna.
 Green
Shading Into Blue - La superba formazione di Shimri
è riconfermata. Lars
Jansson aggiunge al proprio arsenale un
sintetizzatore, utile per rifinire gli arrangiamenti e
ampliare la tavolozza timbrica, il che determina un
efficace contrasto tra la modernità dei suoni e
laustera dimensione acustica del progetto. La
matura unità dintenti del collettivo si evolve
privilegiando dialoghi strumentali sempre più liberi
dagli spartiti (Sole, Anima, Radkas
Samba, Green Shading Into Blue, Jana).
Con Green In Blue - Early Quartets lECM colma una grave
lacuna discografica, ma rimangono ancora intrappolati nei
solchi del Long Playing capolavori come Abercrombie Quartet di
John
Abercrombie, Ah di
Enrico Rava etc.
il recente recupero di alcuni classici di Steve Kuhn (Motility)
ed Eberhard
Weber (Yellow Fields, Silent Feet, Little
Movements), raccolti con la stessa formula editoriale
(Lifes Backward Glances,
Colours), lascia ben
sperare per il prossimo futuro, e tuttavia
con
rispetto parlando, Manfred, che stracazzo aspettate a
disseppellire tutto? - B.A.
ARILD ANDERSEN - LIFELINES
(1980)
ARILD ANDERSEN - IF
YOU LOOK FAR ENOUGH (1992)
ARILD ANDERSEN /
MASQUALERO - BANDE À PART
(1985)
ARILD ANDERSEN /
MASQUALERO - AERO
(1987)
ARILD ANDERSEN /
MASQUALERO - RE-ENTER
(1990)
RAY ANDERSON - BIG
BAND RECORD
ANGLO ITALIAN
QUARTET - PUT IT RIGHT MR.
SMOOTHIE (1990)
Il movimento progressive inglese vide fiorire
una delle stagioni più creative del XX Secolo.
Linestimabile bagaglio di esperienze musicali che
Elton Dean ha accumulato durante quegli anni eroici
costituisce un patrimonio artistico che non va disperso.
La Splasc(H) ha immortalato su disco i
rapporti bilaterali coltivati all'interno di questa
solida formazione, e il talento del sassofonista torna a
esprimersi in un contesto ideale. Il quartetto poggia su
una struttura tipicamente colemaniana (ancia/ottone +
ritmi) e propone una prima linea britannica [(Elton Dean
(alto/soprano); Harry Beckett (tromba/flicorno)] sospinta
da un propulsione tutta italiana [Enrico Fazio
(contrabbasso); Fiorenzo Sordini (batteria)]. Leco
delle storiche incisioni Atlantic di Ornette Coleman è
amplificata anche dalla tromba di Harry Beckett, che
evoca il timbro giocoso e pigolante di Don Cherry. I
balenanti temi di Beckett e Dean sfrecciano sopra la
ritmica scoppiettante di Fazio e Sordini: i due italiani
formano un tandem ormai affiatatissimo, grazie alla lunga
consuetudine nei complessi di Carlo Actis Dato. Assoli e
sviluppi strumentali tutti da godere. Il CD contiene
anche due ottimi pezzi live. - B.A.
ANGLO ITALIAN
QUARTET - TWICE UPON A TIME
(1995)
ART ENSEMBLE OF CHICAGO - A
JACKSON IN YOUR HOUSE (1969)
ART ENSEMBLE OF CHICAGO - PHASE
ONE (1971)
ART ENSEMBLE OF CHICAGO - FANFARE
FOR THE WARRIORS (1973)
ART ENSEMBLE OF CHICAGO - NICE
GUYS (1978)
ART ENSEMBLE OF CHICAGO - FULL
FORCE (1980)
ART STUDIO - ART
STUDIO (IL RAGNO) (1977)
ART STUDIO - DIAGNOSI
(1978)
ART STUDIO - PARALISI
(1981)
ART STUDIO - PRESAGIO
(1984)
ART STUDIO - PENSIERI
(1985)
ART STUDIO - THE
COMPLETE C.M.C. SESSIONS
(1978/1985) 
 La
longevità dellArt Studio rappresenta un miracolo
nella sfera delle relazioni umane (impegnati in varie
esperienze, i membri della formazione originale suonano
insieme da quasi 30 anni). La loro vicenda inizia durante
la transizione dalla disco-music al punk, quando quattro
sbarbatelli di provincia riuscirono ad acquisire una
straordinaria maturità espressiva (come compositori e
strumentisti) a dispetto di mode, convenzioni e
convenienze, raggiungendo esiti artistici che possono
giustificare un legittimo moto di orgoglio nazionale.
Come vivevano? Chi frequentavano? Che dischi ascoltavano?
Mistero. La ristampa Splasc(H)
ripropone i preziosi album
pubblicati dalla CMC tra il 1978 e il 1985 (Diagnosi;
Paralisi; Presagio; Pensieri). Nelle
note di copertina viene suggerito un parallelo pertinente
tra queste incisioni e i primi microsolchi di Ornette
Coleman: in effetti, stabilite le debite proporzioni
concernenti contesto sociale ed epoca storica, non è
azzardato attribuire a questo doppio CD la stessa
importanza del cofanetto Atlantic di Ornette (Beauty
Is A Rare Thing). La musica si regge su un
prodigioso equilibrio tra scrittura e improvvisazione, e
linterplay collettivo sfiora la telepatia proprio
grazie allassidua consuetudine reciproca. Enrico
Fazio (contrabbasso) e Fiorenzo Sordini
(batteria/percussioni) formano una sezione ritmica in
grado di sostenere la prima linea con gusto ed
energia. Presente
in veste di ospite, la pianista/cantante Irene Robbins
varia il tono degli arrangiamenti con virtuosismi
controllati e vocalizzi intensi. In questa atmosfera vedono la luce
temi complessi ma architettati con cura, spesso esposti
allunisono dai due solisti che, forti di
unindiscussa padronanza tecnica, sono liberi di
sfogare la propria immaginazione mettendo a confronto le
rispettive, complementari individualità: esuberante,
incontenibile, quasi dionisiaco Carlo Actis Dato (tenore/baritono/clarinetto
basso), un autentico satiro dei fiati; meticoloso,
raziocinante, a tratti glaciale Claudio Lodati (chitarra), autore di frasi
sinuose ma sempre sorrette da una logica stringente. La
qualità dei brani è omogenea e invariabilmente alta, un
vero piacere per chi apprezza polifonie e assoli
torrenziali, agganciati però a solide strutture
armoniche. - B.A.
ART STUDIO - OFF
LIMITS (1997)
Per anni, sulle
pagine di Musica
Jazz, lettori e giornalisti se le sono date di
santa ragione per osannare o denigrare Carlo Actis Dato e i
suoi gruppi: il solito cicaleccio da Lettere al
Direttore, noioso e inconcludente perché riferito ad
aspetti del tutto marginali (le citazioni
terzomondiste, i camuffamenti
promozionali etc.). In realtà, Lodati, Actis
Dato e colleghi - apparentemente immersi in
unirraggiungibile dimensione spazio-temporale -
suonano una musica molto più concreta, trasgressiva e
moderna di tanta presunta avanguardia sorretta dalla
chiosa altera di qualche pseudo-esperto. LArt
Studio è parte integrante di quella preziosa
specificità italiana - Napoli
Centrale, Area etc. - che ci consente di non
abbassare lo sguardo quando dialoghiamo con un
interlocutore straniero. Rispetto ai quattro eccellenti
album CMC, Off Limits reca i segni inequivocabili
di una piena maturità. Chitarrista dotato di una tecnica
sopraffina, Claudio
Lodati dispensa le note con labituale
parsimonia, per poi abbandonarsi a lancinanti digressioni
hard (Shango; Melassa; Niokolo
Koba) o alloriginale uso del banjo, che dona un
piccante sapore balcanico a Nord Nord Est. Actis
Dato maneggia la sua panoplia di fiati (tenore/
baritono/clarinetto basso) con una confidenza
straordinaria, senza mai perdere la capacità di legare
lo sberleffo sonoro a un fraseggio sostanzioso e incisivo
(Fuori Dal Coro; Squeeze; Cozze Di
Gallipoli; Pio Pio). Sempre in gran forma la
sezione ritmica: Enrico Fazio (contrabbasso) - autore
dellinteressante tema monkiano Sturm Und Drang
- e Fiorenzo Sordini (batteria/percussioni). - B.A.
ARUNDO DONAX - CERA
UNA VOLTA (1996)
ARUNDO DONAX - ARUNDO
DONAX (1999)
ARUNDO DONAX - DANCERS
IN LOVE (2002)
ATIPICO TRIO - WHERE
THE REEDS DARE (1990)
ATIPICO TRIO - GONE
WITH THE WINDS (1996)
OMER AVITAL - ASKING NO
PERMISSION (1996)
ALBERT AYLER - SPIRITUAL UNITY (1964)
ALBERT AYLER - BELLS / PROPHECY (1964/1965)
AZIMUTH - AZIMUTH
/ THE TOUCHSTONE / DEPART (1977/1979)

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