FRANK SINATRA «The
legacy that Sinatra has already left to posterity is his
recordings and his films, «He has undoubtedly
done more than any other singer to raise the general
standard of popular music.» FRANK SINATRA - SONGS FOR YOUNG LOVERS (1953) FRANK SINATRA - SWING EASY! (1954) FRANK SINATRA - IN THE WEE SMALL HOURS (1955) FRANK SINATRA - SONGS FOR SWINGIN LOVERS! (1956) FRANK SINATRA - CLOSE TO YOU (1956) FRANK SINATRA - A SWINGIN AFFAIR! (1957) FRANK SINATRA - WHERE ARE YOU? (1957) FRANK SINATRA - COME FLY WITH ME (1957) FRANK SINATRA - ONLY THE LONELY (1958) FRANK SINATRA - COME DANCE WITH ME! (1959) FRANK SINATRA - NO ONE CARES (1959) FRANK SINATRA - SINATRAS SWINGIN SESSION! (1960) FRANK SINATRA - NICE N EASY (1960) Poco prima di fondare la Reprise, nel corso di quattro sedute (Marzo / Aprile 1960) Sinatra registra uno dei suoi ultimi album per la Capitol. La singolare scaletta presenta una title-track dal ritmo moderatamente dinamico, cui seguono undici ballad da ascoltare al lume di candela. Lo swing rilassato e allusivamente erotico di Nice n Easy formula un cortese invito a non correre troppo. Detto fatto: con la sua bacchetta magica, Nelson Riddle cristallizza gli arrangiamenti, avvolgendo le canzoni in un denso amalgama di archi e fiati. Di fronte a questi standard, lo storico complesso di inferiorità americano rispetto alla cultura europea appare del tutto ingiustificato. Come sempre, la supremazia di Sinatra fa di ciascuna interpretazione quella definitiva. Sax e violino conducono, rispettivamente, i temi di That Old Feeling e Try A Little Tenderness: gli ascoltatori più esigenti troveranno un degno contraltare femminile nelle cover di Ella Fitzgerald (Fitzgerald & Pass ... Again; 30 By Ella). Passionale e solenne, How Deep Is The Ocean è un monumento allarte di Irving Berlin: nessuno ha riletto questo classico come Sinatra, eccetto forse Miles Davis nellincisione per la Blue Note (Miles Davis Vol. 1). La lunga consuetudine con il repertorio di Gershwin approda al doppio, magistrale omaggio di Ive Got A Crush On You ed Embraceable You. Costretti a esprimere una preferenza, i reduci degli anni Settanta indicherebbero You Go To My Head, scoperta nel 1976 proprio grazie alla versione glamour di Bryan Ferry (Lets Stick Together). Fools Rush In è il poetico ritratto di quegli individui romantici e un po fregnoni che si fiondano a capofitto su storie senza speranza, laddove una tattica più guardinga sortirebbe effetti meno disastrosi. Occhio allimmedesimazione: si rischiano penose crisi di pianto. A seguire, Nevertheless, Shes Funny That Way, Mamselle, Dream insomma, un altro disco di Sinatra, per un mondo che ne ha ancora bisogno. - B.A. FRANK SINATRA - ALL THE WAY (1961) FRANK SINATRA - COME SWING WITH ME! (1961) FRANK SINATRA - POINT OF NO RETURN (1961) FRANK SINATRA - RING-A-DING DING! (1961) FRANK SINATRA - SINATRA SWINGS ... (SWING ALONG WITH ME) (1961) FRANK SINATRA - I REMEMBER TOMMY ... (1961) FRANK SINATRA - SINATRA & STRINGS (1961) FRANK SINATRA - SINATRA AND SWINGIN BRASS (1962) Appena fondata letichetta Reprise
e dopo tre album splendidi - Ring-A-Ding Ding!, Sinatra
Swings (Swing Along With Me), I Remember Tommy ...
- ma esteticamente ancora legati agli anni Cinquanta,
Sinatra prende possesso del nuovo decennio a modo
suo. Reclutati due giovani arrangiatori, egli
affida a ciascuno, rispettivamente, il restauro del
concetto stesso di orchestrazione per archi (Don Costa)
e fiati (Neal Hefti). When composer Harold Arlen heard Sinatra erupting with intensity into that final shine of Come Rain Or Come Shine, his first reaction was characteristic. He asked: «Whos the arranger?». - John Frayn Turner *Come Rain Or Come Shine - Frank Sinatra always seemed to have one foot planted in jazz and the other in pop, and there are few better examples of his straddling of genres than this classic rendition of Come Rain Or Come Shine. The recording starts with a string introduction which sounds fairly standard on first listening, but on re-examination, reveals considerable dips into the blues. Then Harry Sweets Edison comes in and were firmly in jazz territory. Sinatras first 8 bars are in free tempo with Edison on obbligato. Sinatra stays close to the melody here, and interprets solely with his phrasing of the words Im gonna love you like nobodys loved you, come rain or come shine , but when the tempo starts in the next 8, Edison drops out and Sinatra eases into melodic variations over the orchestral background. By the next 8, Sinatra makes several changes to the melody, and adds a few incidental words: well be happy together unhappy together now, wont that be just fine . Instinctively, Sinatra moves into the jazz mode when he doesnt have a jazz musician playing behind him and veers away from it when there is one there. Don Costas arrangement compliments the singers balancing act perfectly. As Sinatra closes the first chorus, the orchestration swells and the strings play a riff that comes straight out of the vocabulary of electric blues guitar. Costa places this riff against the big bands statement of the melody and the emotional effect is only heightened by Sinatras return. He is in top form, with an intense delivery of the lyric and a swaggering performance of the melody. He hits the last word as with a whiplash, and although I dont think he hit what he aimed for, the slight imperfection speaks to the vulnerability that also lies within the lyrics of the song.» - Thomas Cunniffe FRANK SINATRA - SINATRA SINGS GREAT SONGS FROM GREAT BRITAIN (1962) FRANK SINATRA - ALL ALONE (1963) FRANK SINATRA - SINATRA-BASIE (1963) FRANK SINATRA - THE CONCERT SINATRA (1963) FRANK SINATRA - SINATRAS SINATRA (1963) Sinatras Sinatra è un elenco, aggiornato al 1963, dei pezzi preferiti da Frank. Non potevano mancare Ive Got You Under My Skin, All The Way e In The Wee Small Hours Of The Morning, consegnate alleternità dagli arrangiamenti definitivi di Nelson Riddle. Il capolavoro nascosto è Call Me Irresponsible, gioiello di Sammy Cahn e Jimmy Van Heusen, che vinse anche un Oscar nella versione tratta dal film con Jackie Gleason Papas Delicate Condition (Quella Strana Condizione Di Papà). - B.A. FRANK SINATRA - DAYS
OF WINE AND ROSES, MOON RIVER, FRANK SINATRA - IT MIGHT AS WELL BE SWING (1964) FRANK SINATRA - SOFTLY, AS I LEAVE YOU (1964) FRANK SINATRA - SEPTEMBER OF MY YEARS (1965) Classe. Eleganza. Sensibilità. Sinatra possedeva queste doti allennesima potenza. Infatti è diventato Sinatra. Dunque, una volta per tutte, pretesi eredi e supposti epigoni cedano il passo alloriginale. Anche perché, con questa fregola dello swing a buon mercato, si dimenticano spesso i dischi più personali e introspettivi delluomo di Hoboken. Senza trascurare il contributo di maestri come Johnny Mandel, Axel Stordahl, Ernie Freeman, Neal Hefti e Quincy Jones, Sinatra ricorreva abitualmente a quattro arrangiatori prediletti e fedelissimi: se Nelson Riddle aveva il compito di immortalare gli standard, Billy May era lo specialista dei fiati e Don Costa gestiva la convivenza forzata col rock, Gordon Jenkins era lindiscusso mago degli archi, regista geniale di capolavori come No One Cares e All Alone. Prossimo a compiere mezzo secolo, nel 1965 Sinatra mette in musica il bilancio di una vita vissuta intensamente. La nostalgia della narrazione è temperata dalla serena consapevolezza di non dover rimpiangere alcunché (in proposito, si consulti il libro The Way You Wear Your Hat: Frank Sinatra And The Lost Art Of Livin). Brillante limpiego alluopo del grande songbook americano: Hello, Young Lovers (Richard Rodgers / Oscar Hammerstein II) regala perle di saggezza a giovani amanti; I See It Now (Alec Wilder / William Engvick) è un album fotografico di ricordi indelebili; Last Night When We Were Young (Harold Arlen / Yip Harburg) rievoca un vivido momento di passione; September Song (Kurt Weill / Maxwell Anderson), già incisa da Frank su Point Of No Return, medita sul prezioso tempo rimasto; The Man In The Looking Glass (Bart Howard) getta uno sguardo compiaciuto sullo splendido cinquantenne riflesso in uno specchio. Jimmy Van Heusen e Sammy Cahn, autori di fiducia del clan, alternano intime reminiscenze e brama di vivere su It Gets Lonely Early e The September Of My Years. Lo stesso Jenkins si mostra ispirato artefice di melodie e liriche vibranti con How Old Am I? e This Is All I Ask. Sinatra continua a elaborare il tema della memoria interpretando Dont Wait Too Long, When The Wind Was Green e Once Upon A Time. Poi, allimprovviso, con It Was A Very Good Year il mondo si ferma in contemplazione. Il racconto esistenziale firmato da Erwin Drake proietta un ologramma del Novecento su cui appaiono i Beatles, Picasso, Stravinsky, Kennedy, Einstein, Marilyn, Miles, Bird, Orson, Fellini, Montale, Armstrong (Louis e Neil), mentre lo spartito di Gordon Jenkins si anima quasi fosse un organismo vivente (ciascuno resti comunque libero di vederci solo una canzone damore). Nellera dei crack più clamorosi e dei faccendieri più spregiudicati, siamo in grado di proporvi un investimento oculato e redditizio: lequivalente di appena 10 (il prezzo del CD) crescerà fino a rendere milioni, miliardi, somme incalcolabili cosè il denaro di fronte alleternità? - B.A. FRANK SINATRA - MY KIND OF BROADWAY (1965) FRANK SINATRA - STRANGERS IN THE NIGHT (1966) Nellorchestra condotta da Nelson Riddle fa capolino un organo elettrico, che aggiunge un sapore molto Sixties alle canzoni. Tuttavia, Sinatra resta splendidamente fedele a se stesso, come dimostrano almeno quattro capolavori: Summer Wind, All Or Nothing At All, The Most Beautiful Girl In The World e Call Me. Per arrangiare la title-track, un tema scritto da Bert Kaempfert per il film di Ronald Neame A Man Could Get Killed, venne convocato Ernie Freeman, che aveva già collaborato con Sinatra nel 64: Strangers In The Night balzò al n°1 in tutto il mondo, diventando, col tempo, una delle canzoni più famose di sempre. - B.A. FRANK SINATRA - MOONLIGHT SINATRA (1966) FRANK SINATRA - SINATRA AT THE SANDS (1966) FRANK SINATRA - THATS LIFE (1966) FRANK SINATRA - FRANCIS ALBERT SINATRA & ANTONIO CARLOS JOBIM (1967) Pur non rinunciando a nulla della
propria personalità, Sinatra mostrò di aver capito
tutto di quella musica. - Giancarlo Mei* Quando si dice la perfezione. Oltre che per tutto il resto, Sinatra è entrato nella storia anche per intuizioni come questa, e per come le ha realizzate. La musica di Jobim: non commetteremo lerrore di aggiungere un ennesimo, insignificante commento. Larrangiatore Claus Ogerman, un tedesco tutto dun pezzo - nelle parole di Stan Cornyn - eppure capace di sottigliezze insospettabili. Introiettando il mood del grande artista brasiliano, Ogerman attenua il volume dellorchestra e dosa le percussioni assortite di Dom Um Romão fino a ottenere un sussurro udibile quel tanto che basta perché la voce di Sinatra affiori puntando dritto al cuore. Quella che Smokey Robinson definirebbe una tempesta tranquilla - A Quiet Storm - investe i sensi con suoni, immagini e passioni: la carica sexy e il fascino malinconico della Gârota De Ipanema (The Girl From Ipanema), lo spleen impalpabile di Meditaçáo (Meditation), la passione bruciante per Dindi, il rimpianto inconsolabile di Insensatez (How Insensitive), la pace ritrovata di Corcovado (Quiet Nights Of Quiet Stars), il provvidenziale ripensamento di O Amor En Paz (Once I Loved). Un paio di standard riadattati secondo lo stile dellalbum confermano lineguagliabile modernità di Cole Porter (I Concentrate On You) e Irving Berlin (Change Partners): troppo audace il parallelo con With A Twist ... di Todd Rundgren? Contesto ideale per lascolto: coricati su un divano, al buio, un bicchiere di Linkwood - o una bottiglia, secondo le esigenze - a portata di mano. Se avete i soldi per un solo CD allanno, con questo andate sul sicuro. - B.A. FRANK SINATRA - THE WORLD WE KNEW (1967) FRANK SINATRA - FRANCIS A. & EDWARD K. (1967) La retorica degli spot pubblicitari conia spesso slogan del tipo: perché se non ti vuoi bene tu . Nel suo orrore filologico, lespressione vanta comunque un fondo di saggezza. Con qualcosa di simile in mente, il 12 dicembre 1967, giorno del proprio 52° compleanno, Sinatra si fece un regalo speciale convocando in studio lorchestra di Duke Ellington per incidere un nuovo album. Noblesse oblige. La storica seduta riuniva due giganti dellarte moderna al culmine delle proprie parabole creative: Sinatra stava pubblicando, uno dopo laltro, i capolavori della maturità (September Of My Years, Strangers In The Night, Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, The World We Knew, Cycles, My Way, A Man Alone, Watertown etc.), Ellington aveva appena registrato And His Mother Called Him Bill, memorabile tributo al compianto Billy Strayhorn. Consapevole di avere a disposizione virtuosi del calibro di Paul Gonsalves e Johnny Hodges, il fidato Billy May concepì gli arrangiamenti sulla base di una perentoria disposizione dello stesso Sinatra: Let these men play. In effetti, ogni brano contiene ampie trame strumentali, sapientemente cucite addosso al baritono del cantante. Tre stralci di altrettanti celebri musical catturano subito lattenzione: cullate da uno swing rilassato ma accattivante, All I Need Is The Girl (Gypsy) e Follow Me (Camelot) diffondono ghirigori di ance e ottoni attorno alle rispettive melodie; Come Back To Me - tratta da On A Clear Day (You Can See Forever) - è invece una spericolata gara di velocità tra i solisti. Sunny, il popolare standard di Bobby Hebb, viene proposto a tempo rallentato, una scelta inedita ma azzeccata (nello stesso anno anche Dusty Springfield interpretò Come Back To Me e Sunny nel superbo Where Am I Going). Indian Summer offre un saggio illuminante di come Ellington carezzasse le note con il soffio tenue della sua straordinaria sezione fiati: lascolto provoca una sequenza continua di brividi, pianto ed euforia. Addirittura definitiva la versione di Poor Butterfly, il cui intramontabile tema è stato recuperato da Woody Allen per il delizioso Hollywood Ending. Forse per contrasto con il clima invernale, un certo languore estivo suggestiona tutto il disco, così anche Yellow Days e, soprattutto, I Like The Sunrise - musica e parole firmate da Duke - una poesia che consacra leclettico talento del compositore. Tutta da godere la cronaca dellevento riferita da Stan Cornyn, impagabile agiografo di Sinatra. Un CD perfetto per svernare nel massimo comfort. - B.A. FRANK SINATRA - GREATEST HITS (1968) FRANK SINATRA - CYCLES (1968) FRANK SINATRA - MY WAY (1969) FRANK SINATRA - A MAN ALONE (1969) Scegliendo di andare coraggiosamente controcorrente, verso la fine degli anni Sessanta Rod McKuen trascurava il rock e il sociale per attuare un coraggioso recupero del privato e dei sentimenti (su questo versante, un altro personaggio isolato fu Jimmy Webb). Egli mirava ad aggiornare la canzone popolare, attingendo dal meglio delle tendenze moderne senza rinnegare gli insegnamenti e lafflato romantico dei grandi parolieri americani (Lorenz Hart, Johnny Mercer, Sammy Cahn etc.). Sinatra aveva intuito il talento del giovane poeta e, per la prima volta, dedicò un disco intero a un singolo autore. Non era accaduto nemmeno con Jobim! Con alcuni splendidi album (Only The Lonely; No One Cares; All Alone; Point Of No Return) Frank aveva già affrontato il tema, ma A Man Alone era uno sconvolgente faccia a faccia con la solitudine (Empy Is), un incontro ravvicinato col disincanto (Night; From Promise To Promise), una voragine aperta nei pensieri di un uomo (Ive Been To Town; Loves Been Good To Me; Some Traveling Music). Gli arrangiamenti contaminati dal jazz di Don Costa, le riflessioni on the road di McKuen e la voce di Sinatra evocano notti, luoghi e amori indimenticabili: ... Ive been to town, beyond the boulevards and down the beach, Ive learnt some things that only time can teach, for instance, love is more than just a speech, its got to find a common ground, I know cause Ive been to town .... Fate un investimento sicuro, uscite ad acquistare questo CD ... - B.A. FRANK SINATRA - WATERTOWN (1970) FRANK SINATRA - SINATRA & COMPANY (1971) FRANK SINATRA - GREATEST HITS / VOL. 2 (1972) FRANK SINATRA - OL BLUE EYES IS BACK (1973) FRANK SINATRA - SOME NICE THINGS IVE MISSED (1974) Mentre i figli dei fiori rivendicavano legittimamente le proprie istanze, Frank Sinatra viveva lepoca della contestazione giovanile dedicandosi alla scoperta di nuovi talenti. Dopo aver incoraggiato artisti del calibro di Jobim, Kristofferson, Denver, Anka, Webb, Mitchell, McKuen quando erano ancora sconosciuti, Frank consegna alleternità una nuova covata di promettenti giovani autori tra cui Kim Carnes (You Turned My World Around), Neil Diamond (Sweet Caroline) e il compianto Jim Croce (Bad, Bad Leroy Brown). Mettersi a sottilizzare sulla discografia di Sinatra è ridicolo, ma Some Nice Things Ive Missed può essere considerato il suo ultimo album privo di difetti. I due arrangiatori di turno offrono un contributo allaltezza della loro fama: Gordon Jenkins plasma lorchestra come Michelangelo faceva col marmo di Carrara (If; The Summer Knows), mentre Don Costa conferma il proprio eclettismo passando da una scanzonata rivalsa sentimentale in stile finger-picking (Im Gonna Make It All The Way), alla rilettura in chiave swing di uno dei primi capolavori di Stevie Wonder (You Are The Sunshine Of My Life). Firmata da Michel Legrand (musica), Alan e Marilyn Bergman (parole), What Are You Doing The Rest Of Your Life? è una delle più grandi interpretazioni di Sinatra negli anni Settanta e, al tempo stesso, la più toccante dichiarazione damore di sempre. - B.A. FRANK SINATRA - I SING THE SONGS (1976) FRANK SINATRA - TRILOGY: PAST, PRESENT & FUTURE (1980) FRANK SINATRA - SHE SHOT ME DOWN (1981) FRANK SINATRA - L.A. IS MY LADY (1984) |
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