 ROCK
TALKING HEADS - MORE SONGS ABOUT BUILDINGS AND FOOD (1978)
TALKING HEADS - FEAR OF MUSIC (1979)
TALKING HEADS - REMAIN IN LIGHT (1980)
TASTE - TASTE (1969)
TASTE - ON THE BOARDS (1970)
PETE
TOWNSHEND - WHO CAME FIRST (1972)
PETE TOWNSHEND /
RONNIE LANE - ROUGH-MIX (1977)
PETE
TOWNSHEND - EMPTY GLASS
(1980)
 Come dimostrano altre celebri
copertine (Breakaway; Angel Heart),
la foto accanto a una bella ragazza viene sempre bene e,
nonostante abusi etilici (Rémy Martin) e lutti dolorosi
(Keith Moon), i '70 ci consegnano lautore di Tommy
e Quadrophenia in buone condizioni e ancora capace
di trasmettere emozioni forti. Nellepoca dei
fondamentalismi più retrivi, laureola esibita da
Pete celebra una beatificazione finalmente meritata. Il
vecchio 'mod' aveva già mostrato notevole prontezza di
riflessi con le zampate di Who Are You e Face
Dances. Incoraggiato a tornare in studio dal boss
dellAtlantic - Ahmet Ertegün - Townshend realizza
un album graffiante, vivace, inciso magnificamente,
gratificato da un ottimo successo e anche da un singolo
nei top-ten U.S.A. (Let My Love Open The Door). Il
rinomato gusto di Pete per i contrasti cromatici è
ancora fecondo: nel disco si alternano spunti hard e
squarci melodici (Empty Glass; Gonna Get Ya),
incontenibili slanci passionali (I Am An Animal; A
Little Is Enough) e un paio di splendide stravaganze
come And I Moved, scandita dal 'beat' elastico di
Simon Phillips e sfiorata da un arpeggio quasi
liquido del piano acustico, e Keep On
Working, con il suo articolato svolgimento
melodico-narrativo. Ogni canzone è
segnata da un talento poetico che impone la presenza di
Townshend in un ideale Monte Rushmore del rock, accanto
ai volti effigiati di Lennon, McCartney e Bowie. [P.S. -
Irrilevante e, tutto sommato, veniale la dedica ai Sex
Pistols (Rough Boys)] - B.A.
PETE
TOWNSHEND - ALL
THE BEST COWBOYS HAVE CHINESE EYES (1982)
PAT TRAVERS - PAT TRAVERS (1976)
PAT TRAVERS - MAKIN
MAGIC (1977)
PAT TRAVERS - PUTTING IT
STRAIGHT (1977)
PAT TRAVERS - HEAT
IN THE STREET (1978)
PAT TRAVERS - GO FOR WHAT
YOU KNOW (1978)
PAT TRAVERS - CRASH AND
BURN (1980)
PAT TRAVERS - BLACK PEARL (1982)
PAT TRAVERS - HOT SHOT (1984)
URIAH HEEP - ... VERY
EAVY ... VERY UMBLE (1970)
URIAH HEEP - SALISBURY (1971)
URIAH HEEP - LOOK AT
YOURSELF (1971)
URIAH HEEP - DEMONS AND
WIZARDS (1972)
URIAH HEEP - THE
MAGICIANS BIRTHDAY (1972)
UTOPIA - OOPS!
WRONG PLANET (1977)
UTOPIA - ADVENTURES
IN UTOPIA (1980)
UTOPIA - DEFACE
THE MUSIC (1980) 
Che sia il più bello
può essere opinabile. Tuttavia, insieme a Gaucho (Steely
Dan), e per motivi diversissimi, Deface The Music
è lalbum più importante del 1980. Liquidato
superficialmente come affettuoso omaggio agli anni '60,
il disco contiene in realtà una riflessione seria e
illuminante sul mistero Beatles,
eguagliata sul piano dellanalisi stilistica solo
dallaudace esperimento degli XTC che, con lo
pseudonimo di Dukes Of Stratosphear, hanno celebrato il
proprio amore per il rock psichedelico (Chips From The
Chocolate Fireball). Lintento del titolo - Sfigurare La Musica - trova
riscontro in un processo creativo che ricorda le
proteiformi mutazioni della Cosa di
Carpenter: con labilità tecnica sviluppata durante
la registrazione di Faithful,
e un pizzico di incoscienza, gli Utopia svuotano le
canzoni di Lennon & McCartney, per poi rianimarne le
spoglie con melodie e parole nuove ma affini agli
originali. Il risultato è impressionante. Rispolverando
chitarre e amplificatori depoca, la band produce in
laboratorio i cloni di Cant Buy Me Love (Crystal
Ball), Michelle (All Smiles), Eleanor
Rigby (Life Goes On), Getting Better (Feel
Too Good), Penny Lane (Hoi Poloi), Strawberry
Fields Forever (Everybody Else Is Wrong) e
altre gemme del catalogo Northern Songs. Addirittura
sconvolgente la metamorfosi che dà vita a Take It
Home, una mefistofelica imitazione del riff di Day
Tripper. Le numerose citazioni strumentali e liriche
mettono alla prova la preparazione degli appassionati
più colti. Agli altri resta un capolavoro il cui
straordinario valore artistico prescinde dalla
somiglianza con i classici a cui si ispira. - B.A.
UTOPIA - SWING
TO THE RIGHT (1982)
UTOPIA - UTOPIA (1982)

Un fraterno
suggerimento per gli smanettoni rock. Invece
di girare a vuoto fra aridi prodotti commerciali,
fantocci di plastica e porcherie reclamizzate dai media,
provate a crescere con un disco in grado di lasciarvi
qualcosa dentro. Ad esempio questo. Allineati dietro
unimmagine rigidamente democratica - in realtà
capitanati da Todd Rundgren - gli Utopia sono quattro
amici, eccellenti strumentisti e cantanti, che si
divertono a sfogare la comune passione per i modelli di
sempre: Beatles, Who, Kinks,
Yardbirds, Beach Boys etc. - Nellomonimo titolo del
1982 le ingenue ridondanze formali di alcuni album
precedenti (RA) lasciano spazio alla concisione
espressiva del pop anni '60, corretta con uno spruzzo di
soul. Una sequenza ininterrotta di melodie indovinate,
assoli brucianti e superbi sincronismi vocali fa la
differenza con le pseudo-trasgressioni 'new wave'
dellepoca, ormai precipitate nel giusto oblio. Le
canzoni sono tutte magnifiche. A Roger Powell (tastiere)
toccano in sorte due tra i pezzi più gustosi: Feet
Dont Fail Me Now e Burn Three Times.
Kasim Sulton (basso) ci mette in guardia dalla dissoluta Libertine,
per poi dialogare con Rundgren (chitarre, tastiere) su
diversi episodi, stilisticamente molto vari (Bad
Little Actress; There Goes My Inspiration; Say
Yeah; Call It What You Will), talora
illuminati da improvvisi riflessi psichedelici (Infrared
And Ultraviolet; Private Heaven). A sua volta
Todd passa dalle scariche elettriche di Hammer In My
Heart al coinvolgente 'philly mood' di Im
Looking At You But Im Talking To Myself, per
chiudere in bellezza con Chapter And Verse, uno
dei 15 potenziali singoli di un CD perfetto. - B.A.
UTOPIA - OBLIVION
(1984)
UTOPIA - POV
(1985)
VINYL KINGS - A
LITTLE TRIP (2002)
Theyre bloody musical
archeologists
- Steve Winwood
If I were McCartney, I would sue these guys theyre
so good! - Jimmy Buffett
Nostalgia? E di cosa?
Di una musica che ci accompagna ogni giorno ovunque
andiamo? Che ha segnato indelebilmente le nostre vite?
Che ci ha reso immuni al veleno di ficton e
reality? Che ci ha protetto dal viscido
proselitismo di Giancarlo Cesana? No, i Beatles
sono una presenza viva, assidua, rincuorante. Dunque,
quando un gruppo di stimati veterani rock decide di
abbandonarsi a quella passione, levento va promosso
senza riserve. Larry Lee, leader carismatico degli Ozark Mountain
Daredevils ed eroe dellindimenticabile Marooned, Jim Photoglo, cane
sciolto del movimento A.O.R.,
Larry Byrom, tastierista degli Steppenwolf, insieme a
Josh Leo (chitarre), Harry Stinson (batteria) e Michael
Rhodes (basso) riprendono il discorso lasciato in sospeso
da Utopia (Deface The
Music) e XTC/Dukes Of Stratosphear (Chips
From The Chocolate Fireball). Una formula semplice,
ma di grande fascino: canzoni nuove, scritte, suonate e
cantate nello spirito di quegli anni formidabili. A
Little Trip racconta la fatidica sera (9 Febbraio
1964) in cui lEd Sullivan Show cambiò la vita a
milioni di giovani americani. A seguire, un tripudio di
passaggi, citazioni e riferimenti depoca. Se il
respiro heavy di Losing My Mind rimanda a Come
Together, il riff elettrico di I Think I Know
deriva direttamente da And Your Bird Can Sing. Il
McCartney più nobile viene evocato con le soavi melodie
di Here We Go Again, Mother Dear e What
If It Were You. Su Bang Bang spunta il
martelletto metallico di Maxwells Silver Hammer,
mentre la voce fa il verso al Lennon acido di
I Am The Walrus. Photoglo si ispira proprio al
manifesto della psichedelia per labbuffata di Chocolate
Cake. Il trip indiano di Harrison rivive nel sitar e
negli echi esotici di Leave This Town. In
chiusura, Lee ci brucia gli occhi con Dreams,
ballad spectoriana che irradia il bianco abbagliante di Imagine.
- B.A.
VINYL KINGS - TIME MACHINE
(2004)
LOUDON WAINWRIGHT
III - LOUDON WAINWRIGHT III (1970)
LOUDON WAINWRIGHT
III - ALBUM II (1971)
LOUDON WAINWRIGHT
III - ALBUM III (1972)
LOUDON WAINWRIGHT
III - ATTEMPTED MOUSTACHE (1974)
LOUDON WAINWRIGHT
III - T SHIRT (1976)
LOUDON WAINWRIGHT
III - FINAL EXAM (1978)
LOUDON WAINWRIGHT
III - FAME AND WEALTH (1982)
LOUDON WAINWRIGHT
III - IM ALRIGHT (1986)
LOUDON WAINWRIGHT
III - THERAPY (1988)
LOUDON WAINWRIGHT
III - GROWN MAN (1996)
LOUDON WAINWRIGHT
III - LITTLE SHIP (1997)
LOUDON WAINWRIGHT
III - SOCIAL STUDIES (1999)
LOUDON WAINWRIGHT
III - LAST MAN ON EARTH (2001)
LOUDON WAINWRIGHT
III - HERE COME THE CHOPPERS! (2005)
CLIFFORD T. WARD - SINGER -
SONGWRITER (1972)
CLIFFORD T. WARD - HOME
THOUGHTS (1973)
CLIFFORD T. WARD - MANTLE
PIECES (1973)
CLIFFORD T. WARD - ESCALATOR
(1975)
CLIFFORD T. WARD - NO MORE
ROCK N ROLL (1975)
CLIFFORD T. WARD - WAVES (1976)
CLIFFORD T. WARD - NEW
ENGLAND DAYS (1977)
CLIFFORD T. WARD - BOTH OF
US (1984)
JENNIFER WARNES - I CAN
REMEMBER EVERYTHING (1968)
JENNIFER WARNES - SEE ME,
FEEL ME, TOUCH ME , HEAL ME (1969)
JENNIFER WARNES - JENNIFER (1972)
JENNIFER WARNES - JENNIFER
WARNES (1976)
JENNIFER WARNES - SHOT
THROUGH THE HEART (1979)
JENNIFER WARNES - FAMOUS
BLUE RAINCOAT (1986)
JENNIFER WARNES - THE HUNTER
(1992)
BONNIE WHITE - SUITE FROM
THE OTHER END (1971)
WHITESNAKE - LOVEHUNTER
(1979)
WHITESNAKE - COME
AN GET IT (1981)
WHO
- TOMMY (1969) 
WHO
- WHOS NEXT
(1971)
WHO
- QUADROPHENIA
(1973)
WHO
- THE WHO BY NUMBERS
(1975)
The Who By
Numbers è tradizionalmente considerato un
album minore, ma la sobria produzione di Glyn
Johns, mirata a preservare lenergia della band
curando al tempo stesso la qualità sonora, valorizzò
una manciata di nuove, brillanti canzoni uscite dalla
fertile penna di Pete Townshend (Slip Kid; However
Much I Booze; Squeeze Box). Tuttavia, le vacue
banalità della stampa musicale - il più grande gruppo rock
il più
grande chitarrista ritmico etc. - hanno
proibito a un esercito di appassionati di apprezzare,
anche in questo disco, il versante più intimo e
complesso dellautore Townshend, troppo a
lungo trascurato: Imagine A Man, They Are All
In Love (con Nicky Hopkins al piano) e la struggente Blue
Red And Grey, una poesia arrangiata per ukulele e
piccola sezione ottoni, cantata con dolente trasporto
dallo stesso Pete. - B.A.
WHO
- WHO ARE YOU
(1978)
WHO
- FACE DANCES (1981)
JOHNNY
WINTER - JOHNNY WINTER (1969)
JOHNNY
WINTER - SECOND WINTER (1969)
JOHNNY
WINTER - STILL ALIVE AND WELL (1973)
JOHNNY
WINTER - NOTHIN BUT THE BLUES (1977)
WISHBONE ASH - WISHBONE ASH (1970)
WISHBONE ASH - PILGRIMAGE (1971)
WISHBONE ASH - ARGUS (1972)
WISHBONE ASH - WISHBONE FOUR (1973)
WISHBONE ASH - THERES THE RUB (1974)
WISHBONE ASH - LOCKED IN (1976)
WISHBONE ASH - NEW ENGLAND (1976)
WISHBONE ASH - FRONT PAGE NEWS (1977)
WISHBONE ASH - NO SMOKE WITHOUT FIRE (1978)
WISHBONE ASH - JUST TESTING (1980)
WISHBONE ASH - NUMBER THE BRAVE (1981)
WISHBONE ASH - NOUVEAU
CALLS (1987)
WISHBONE ASH - HERE
TO HEAR (1989)
WORKING WEEK - WORKING
NIGHTS (1985)
XTC
- DRUMS AND WIRES
(1979)
 Con
la sua sottile scienza della melodia applicata ai tempi
moderni, con velocizzazioni e ralenti improvvisi, Drums
And Wires fu il capolavoro della loro adolescenza
musicale, un disco fatto di potenziali e straordinari
singoli. Life Begins At The Hop fu il primo a
entrare in classifica, con un "up-tempo" da
aritmia cardiaca e un irresistibile sapore anni Sessanta.
Making Plans For Nigel è tuttora uno dei più
affascinanti misteri dellarte della canzone "3
minuti e via". Gli XTC dimostrarono di essere i
primi della nuova generazione a riprendere in mano i
Beatles, a riconsiderare il passato, a elaborare qualcosa
di estremamente nuovo senza cancellare il vecchio. Un
anno dopo, o quasi, smetteranno di suonare dal vivo. Come
Beatles e Steely Dan. - Enrico Sisti
XTC
- BLACK SEA
(1980)
XTC
- ENGLISH SETTLEMENT
(1982)
XTC
- MUMMER
(1983)
XTC
- THE BIG EXPRESS
(1984)
XTC
- SKYLARKING (1986) 
 Musician and producer Todd Rundgren squeezed
the XTC clay into its most complete/connected/cyclical
record ever. Not an easy album to make for various ego
reasons, but time has humbled me into admitting that Todd
conjured up some of the most magical production and
arranging conceivable. A summers day cooked into
one cake. - Andy Partridge
Durante
la registrazione di Skylarking fu incisa anche la
coraggiosa Dear God, inizialmente esclusa dal LP e
pubblicata solo sul retro del 45 giri Grass. La
canzone colse un piccolo successo sotterraneo, propagato
poi dal passaparola degli ascoltatori. Limmancabile,
volgare speculazione discografica scatenò una forsennata
caccia allinedito, costringendo i collezionisti a
rincorrere antologie e ristampe varie. Solo di recente i
traffichini della Virgin si sono decisi a pubblicare
ledizione definitiva dell'album, contenente tutti i
10 brani originali con laggiunta di Dear God.
- B.A.
XTC
- ORANGES AND LEMONS
(1989)
XTC
- NONSVCH
(1992)
XTC
- APPLE VENUS (1999)
XTC
- WASP STAR
(APPLE VENUS VOLUME 2) (2000)
YARDBIRDS - FOR YOUR LOVE (1965)
YARDBIRDS - OVER UNDER SIDEWAYS DOWN (1963/1968)
NEIL
YOUNG - AFTER THE GOLD RUSH (1970)
NEIL
YOUNG - HARVEST (1972)
STILLS
/ YOUNG BAND - LONG MAY YOU RUN (1976)
NEIL
YOUNG - COMES A TIME (1978)
WARREN ZEVON - WARREN ZEVON (1976)
WARREN ZEVON - EXCITABLE BOY (1978)

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