 ROCK
MARSHALL TUCKER BAND - THE
MARSHALL TUCKER BAND (1973)
MARSHALL TUCKER BAND - A
NEW LIFE (1973)
MARSHALL TUCKER BAND - WHERE
WE ALL BELONG (1974)
MARSHALL TUCKER BAND - SEARCHIN FOR A RAINBOW
(1975)
MARSHALL TUCKER BAND - LONG
HARD RIDE (1976)
MARSHALL TUCKER BAND - CAROLINA
DREAMS (1977)
MARSHALL TUCKER BAND - TOGETHER
FOREVER (1978)
MARSHALL TUCKER BAND - RUNNING
LIKE THE WIND (1979)
DAVE
MASON - ALONE TOGETHER (1970)
MC5 - KICK OUT
THE JAMS (1969)
MC5 - BACK
IN THE U.S.A. (1970)
Frastuono assordante.
Spirito ribelle. Vigore inesausto. Cè gente a cui
questa roba piace. Chi siamo noi per sindacare certe
scelte? Inoltre, se proprio si apprezza il rock ad alto voltaggio, le prime
incisioni di MC5 e Stooges vantano almeno una
caratteristica positiva e indiscutibile: la spontaneità.
Vorremmo solo osservare che si tratta di album risalenti
al biennio 1969/1970, cioè a ben sei anni prima che del
punk si udisse anche il più flebile vagito. Ma allora,
non paia tendenzioso un interrogativo dettato dallo
sconcerto: che bisogno cera di quel fenomeno da
baraccone - chiedete a Malcolm McLaren - che ha ucciso la
fantasia decretando la fine di processi autenticamente
creativi come il progressive e
lA.O.R.? In altre
parole, caro giovane anarco-insurrezionalista che non sei
altro, non potevi goderti questa musica nella sua forma
originale senza sbriciolarci i testicoli con caricature
scadenti e intempestive? Come hai fatto a non accorgerti
che la new wave era già morta e sepolta nel
1970? Eri troppo indaffarato con siringhe e cucchiaini?
Lo sai che per colpa tua la stampa
specializzata cominciò a perseguitare senza tregua
chiunque sapesse suonare uno strumento e che noi dovemmo
spendere una fortuna per cercare i dischi di Rupert Holmes e Bobby Caldwell
in Giappone? Chi paga i danni? Forse i tuoi amici
punk-a-bestia? - B.A.
DON McLEAN - TAPESTRY (1971)
DON McLEAN - AMERICAN PIE
(1971)
DON McLEAN - DON McLEAN (1972)
MEAT LOAF - BAT
OUT OF HELL (1977)
METRO -
METRO (1976)
JOHN MILES - REBEL
(1976)
FRANKIE MILLER - ONCE
IN A BLUE MOON (1972)
FRANKIE MILLER - HIGH
LIFE (1974)
 Spedire copia del proprio esordio
discografico (Once In A Blue Moon) a Sua Altezza Allen
Toussaint e suscitarne linteresse. Quale onore!
La Chrysalis
cercava un produttore in grado di valorizzare a livello
commerciale la voce di Frankie
Miller, in assoluto una delle più belle del rock. Toussaint intuì al volo il
talento puro di Miller e assemblò allistante una
band con sezione fiati in quel di Atlanta, dove ebbero
luogo le proficue sedute di registrazione di High Life.
Lesito artistico superò di gran lunga le vendite,
ma il cantante di Glasgow si ritrovò comunque con
qualcosa da raccontare ai nipoti: un album inciso insieme
al guru di New Orleans che, per loccasione, portò
in dote ben sette canzoni su dodici (neanche a dirlo, le
migliori). Dal contagioso entusiasmo
dellintroduttiva High Life si passa alla
celebre Play Something Sweet (Brickyard Blues)
che, a sua volta, fa il paio con laltro standard
firmato da Toussaint qui presente, Shoorah Shoorah.
Eppure il meglio arriva con i pezzi meno noti: le due
intensissime ballad Just A Song e With You In
Mind, la seconda interpretata anche dallautore
sul magnifico Motion;
il focoso rhythmnblues
di Trouble, da non confondere con lomonimo
classico di Lowell
George; la teatrale sterzata armonica sul ritornello
di A Fool. Poco dopo Frankie richiamerà
lattenzione degli appassionati A.O.R.
per la sua A Fool In Love (The Rock),
scritta a quattro mani con Andy
Fraser e ripresa da Melissa
Manchester sul gioiellino Help Is On The Way.
- B.A.
FRANKIE MILLER - THE
ROCK (1975)
FRANKIE MILLER - FULL
HOUSE (1977)
FRANKIE MILLER - DOUBLE
TROUBLE (1978)
FRANKIE MILLER - FALLING
IN LOVE (A PERFECT FIT) (1979)
FRANKIE MILLER - EASY
MONEY (1980)
FRANKIE MILLER - STANDING
ON THE EDGE (1982)
GARY MOORE - STILL GOT THE
BLUES (1990)
VAN MORRISON
- ASTRAL WEEKS
(1968) 
Opera ispiratissima, con testi poetici che molti
critici hanno accostato per ricerca linguistica a James
Joyce, Astral Weeks segna uno dei massimi livelli
artistici raggiunti da un musicista rock. Rielaborando in modo originale elementi folk, blues e jazz, Morrison crea
brani di lucente bellezza come Astral Weeks,
Beside You, Ballerina, Madame George. -
E.R.
VAN MORRISON - MOONDANCE
(1970)
VAN MORRISON - HARD
NOSE THE HIGHWAY (1973)
VAN MORRISON
- VEEDON FLEECE
(1974) 
LIrlanda nei
pensieri e gli U.S.A. come base operativa. Prima metà
degli anni '70. La rivolta giovanile al tramonto. Un
flebile raggio di luce che filtra dal microcosmo rock prima che disco e
punk avvolgano nelle tenebre lultimo scorcio del
millennio. Un reduce del beat poco incline ai
compromessi. Un inguaribile romantico, ma anche un vero
duro, capace di difendersi dalla stampa
specializzata con le maniere forti, malmenando
paparazzi e seccatori senza tanti convenevoli. Su queste
premesse, Van Morrison leva un canto damore per la
propria terra e per unesistenza vissuta
allinsegna di cose semplici ma gratificanti:
affetti, natura, poesia, musica. Letereo tessuto
strumentale imbastito attorno alle canzoni combina la
quiete folk degli arrangiamenti
con la foga R&B
della voce. Assecondato da collaboratori fedeli e
motivati, lautore sciorina lintero repertorio
dei suoi temi prediletti: miti e leggende western che
incrociano luoghi simbolici della cultura gaelica (Linden
Arden Stole The Highlights; Who Was That Masked
Man; Streets Of Arklow), brandelli
danima sparsi in fondo a un Cul De Sac,
serenate intrise di ardore e lirismo (Comfort You;
Come Here My Love), quattro passi in campagna
sottobraccio a Oscar Wilde, William Blake ed Edgar Allan
Poe (Fair Play; You Dont Pull No Punches,
But You Dont Push The River; Country Fair).
Indicazioni e posologia: somministrato con frequenza
mensile prima di coricarsi, Veedon Fleece fornirà
una formidabile riserva di anticorpi contro
lepidemia dellI.C.S. (Indottrinamento
Collettivo Sistematico). - B.A.
VAN MORRISON - A
PERIOD OF TRANSITION (1977)
VAN MORRISON - WAVELENGTH
(1978)
VAN MORRISON
- INTO THE MUSIC
(1979) 
 In 1979
Into The Music was hailed as a
comeback after two lacklustre releases. Its
reputation has since grown and now it is often regarded
as among Van Morrisons greatest albums. - Wikipedia
Rifiuto sdegnoso per gossip e mondanità. Sovrano
disprezzo per fama e successo. Modi bruschi con
giornalisti e paparazzi. Totale dedizione alla sua musica
(R&B, folk, jazz,
soul). Quale compagnia migliore
per trascorrere una serata a base di birra, chiacchiere e
CD? Concepito durante un soggiorno nellincantevole
villaggio inglese di Epwell, Into The Music apre
trionfalmente la seconda fase della carriera di Van
Morrison, fugando le perplessità suscitate dai due
capitoli precedenti, belli ma incompiuti (A Period Of
Transition; Wavelength): voce in forma
smagliante, una band coesa e affidabile, una manciata di
nuovi classici e una produzione finalmente
allaltezza del prezioso repertorio. Condotte da
armonica (V.M.), violino (Toni Marcus) e tromba (Mark
Isham), Bright Side Of The Road, Full Force
Gale, Steppin Out Queen, Troubadours
sublimano lo stile del fuoriclasse, mescolando in un
ibrido geniale Irlanda e Motown. Imperdibili: Rolling
Hills, trascinante giga dal testo semplice e ispirato
(
among the rolling
hills I'll live my life in Him / Oh I will live my life
in Him among the rolling hills / With my wife and child
I'll do no man no ill / Oh I will do no man no ill among
the rolling hills
); You Make Me Feel So
Free, lusinghiero complimento recapitato
allaltra metà del cielo dal sax di Pee Wee Ellis;
Angelou, intensa ballad in cui melodia e
interpretazione si fondono in un toccante climax emotivo.
Album perfetto anche per chi si accostasse a Morrison per
la prima volta. - B.A.
VAN MORRISON - COMMON
ONE (1980)
VAN MORRISON - BEAUTIFUL
VISION (1982)
VAN MORRISON - INARTICULATE
SPEECH OF THE HEART (1983)
VAN MORRISON &
THE CHIEFTAINS - IRISH HEARTBEAT (1988)
VAN MORRISON - AVALON
SUNSET (1989)
VAN MORRISON - HYMNS
TO THE SILENCE (1991)
VAN MORRISON - WHATS
WRONG WITH THIS PICTURE? (2003)
VAN MORRISON - A
SENSE OF WONDER (1984)
VAN MORRISON - NO
GURU, NO METHOD, NO TEACHER (1986)
VAN MORRISON - POETIC
CHAMPIONS COMPOSE (1987)
VAN MORRISON - ENLIGHTENMENT
(1990)
VAN MORRISON - TOO
LONG IN EXILE (1993)
VAN MORRISON - THE
HEALING GAME (1997)
VAN MORRISON / BEN SIDRAN - TELL
ME SOMETHING: THE SONGS OF MOSE ALLISON
(1996)
MOTT THE HOOPLE - MOTT
THE HOOPLE (1969)
MOTT THE HOOPLE - MAD
SHADOWS (1970)
MOTT THE HOOPLE - WILDLIFE
(1971)
MOTT THE HOOPLE - BRAIN
CAPERS (1971)
MOTT THE HOOPLE - ALL
THE YOUNG DUDES (1972)
ELLIOTT MURPHY - AQUASHOW
(1973)
ELLIOTT MURPHY - LOST
GENERATION (1975)
ELLIOTT MURPHY - NIGHT
LIGHTS (1976)
ELLIOTT MURPHY - JUST
A STORY FROM AMERICA (1977)
ELLIOTT MURPHY - AFFAIRS
(1980)
ELLIOTT MURPHY - MURPH
THE SURF (1982)
ELLIOTT MURPHY - PARTY
GIRLS / BROKEN POETS (1984)
GRAHAM NASH - SONGS
FOR BEGINNERS (1971)
RANDY NEWMAN - SAIL
AWAY (1972)
RANDY NEWMAN - GOOD
OLD BOYS (1974)
RANDY NEWMAN - LITTLE
CRIMINALS (1977)
RANDY NEWMAN - BORN
AGAIN (1979)
HARRY NILSSON - AERIAL
BALLET (1968)
HARRY NILSSON - HARRY
(1969)
HARRY NILSSON - NILSSON
SINGS NEWMAN (1970)
HARRY NILSSON - NILSSON
SCHMILSSON (1971)
HARRY NILSSON /
JOHN LENNON - PUSSY CATS (1974)
NITTY GRITTY DIRT
BAND - UNCLE CHARLIE & HIS DOG
TEDDY (1970)
NITTY GRITTY DIRT
BAND - WILL THE CIRCLE BE UNBROKEN (1972)
GILBERT OSULLIVAN - HIMSELF
(1971)
GILBERT OSULLIVAN - BACK
TO FRONT (1972)
GILBERT OSULLIVAN - IM
A WRITER, NOT A FIGHTER (1973)
GILBERT OSULLIVAN - A
STRANGER IN MY OWN BACK YARD (1974)
GILBERT OSULLIVAN - SOUTHPAW
(1977)
GILBERT
OSULLIVAN - OFF CENTRE
(1980)
GILBERT OSULLIVAN - LIFE
& RHYMES (1982)
 Con un paio di classici assoluti in
repertorio - Alone Again
(Naturally), Clair
- e la scelta di appartarsi sullisola di Jersey
per comporre musica e parole, Gilbert
OSullivan è un modello di riservatezza,
modestia, talento puro. Le lussuose ristampe della Salvo offrono
loccasione di riscoprire un cantautore sicuramente
dotato. Proprio allinizio della sofferta disputa
legale con Gordon
Mills, storico impresario dei suoi primi successi (e
padre di Clair),
OSullivan prova a rilanciare una carriera in stallo
da qualche tempo affidando la regia delle registrazioni a
due pesi massimi. Il riscontro commerciale sarà modesto,
ma ai posteri rimangono diverse belle canzoni.
Off Centre - Brillante produttore dei capolavori
di Elton John, Gus
Dudgeondentro si limita a incorniciare le pagine
scritte dal pianista irlandese esecuzioni sobrie,
eleganti, professionali (It But è Tim
Renwick, Dave
Mattacks etc.), al fine di esaltarne
laccattivante immediatezza melodica. I Love unamara
rimostranza contro i discografici incompetenti a capo
degli uffici Cant Get A&R. Im
Not Getting Any Younger, The Niceness Of It All,
Enough Of Youun tè in , For What Its
Worth (solo omonima dello standard di Stephen
Stills) sono temi orecchiabili e versi cortesi
perfetti per salotto, mentre si ammira dalla finestra il
prato inglese appena falciato. Il delizioso singolo ma
sarà Whats In A Kiss riporterà
lartista in alta classifica, lultima volta
erano arrivati gli anni Ottanta
Life & Rhymes - La supervisione di Graham
Gouldman aggiunge agli arrangiamenti buone dosi di
sensibilità pop e influenza caraibica - entrambe cifre
espressive dei 10cc [Bloody Tourists, Look
Hear? (Are You Normal), Ten
Out Of 10, Windows
In The Jungle] - che vivacizzano il più
tradizionale stile piano bar del committente.
Nei passaggi migliori limpronta di Gouldman appare
ben più incisiva di un semplice intervento in fase di
rifinitura: suoni spettacolari (Paul Burgess, Duncan
Mackay, Vic Emerson), cori immacolati e sagace uso delle
chitarre acustiche sono gli ingredienti di una scaletta
in cui spiccano Live Now Pay Later, A Minute Of
Your Time, Bear With Me, You Dont Own
Me, Got To Be That Way, Has Been. Anche
la ballad Wonder Why si giova di preziose armonie
vocali tipiche della band di Manchester, che la rendono
preferibile alla spoglia versione inclusa nel confanetto
antologico Caricature: The Box. - B.A.
OUTLAWS -
OUTLAWS (1975)
OUTLAWS -
LADY IN WAITING (1976)
OUTLAWS -
HURRY SUNDOWN (1977)
OUTLAWS -
PLAYIN TO WIN (1978)
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - THE
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS (1973)
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - ITLL
SHINE WHEN IT SHINES (1974)
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - THE
CAR OVER THE LAKE ALBUM (1975)
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - MEN
FROM EARTH (1976)
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - DONT
LOOK DOWN (1978)
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS -
OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS (1980)
TOM PETTY - DAMN
THE TORPEDOES (1979)
TOM PETTY - HARD
PROMISES (1981)
SHAWN PHILLIPS - IM
A LONER (1965)
SHAWN PHILLIPS - SHAWN
(1966)
SHAWN PHILLIPS - CONTRIBUTION
(1970)
SHAWN PHILLIPS - SECOND
CONTRIBUTION (1970)
SHAWN PHILLIPS - FACES
(1972)
SHAWN
PHILLIPS - COLLABORATION
(1971) 
Il cuore puro. Lo sguardo
sereno. La mente sgombra. È lo stato di beatitudine cui
si ascende durante lascolto di Collaboration.
Dopo la buona accoglienza ricevuta da Second
Contribution, la A&M non esita a finanziare
ancora il cantautore di Fort Worth per un nuovo album.
Inciso a Londra, il progetto è presentato come un patto
a tre tra lo stesso Shawn
Phillips, in preda allispirazione più
dilagante, Paul Buckmaster, artefice di raffinate
orchestrazioni, e Peter Robinson, straordinario
tastierista (Quatermass, Brand X) e supervisore della
sezione ritmica. Le prime otto canzoni (Us We Are;
Burning Fingers; Moonshine; For Her;
Whats Happenin Jim!; Armed; Spaceman;
Times Of A Madman, Trials Of A Thief) compongono
una sequenza memorabile in cui il dramma della vicenda
umana è narrato con scioccante profondità da una voce
in grado di spaziare dai bassi estremi agli acuti più
intensi, fino ai 40 secondi in apnea di Armed. Da
custodire gelosamente nello scaffale riservato a Gordon Lightfoot, Roy Harper e Bruce Cockburn.
- B.A.
SHAWN PHILLIPS - BRIGHT
WHITE (1973)
SHAWN PHILLIPS - FURTHERMORE
(1974)
SHAWN
PHILLIPS - RUMPLESTILTSKINS
RESOLVE (1976) 
Revised
Review / Recensione Aggiornata - A cena con
gli amici, nel mezzo di unamabile conversazione su
temi da fine settimana come sport, politica, cinema o
musica, senza millantare alcunché Shawn
Phillips potrebbe versarsi da bere accennando con
noncuranza a episodi tipo: «
i Beatles? ah sì, uno dei miei complessi preferiti,
nello studio EMI
di Abbey Road ho cantato insieme loro Lovely Rita
»; poi, afferrando
con gesto elegante lampollina dellolio: «
certo che mi piace Burt Bacharach, tu pensa che nel 1973 mi chiamò
per interpretare il tema conduttore del film Lost
Horizon, per
cui aveva scritto la colonna sonora insieme a Hal David
». Al che, il commensale
stupefatto si pone alcune domande. Ma uno così ha anche
inciso qualche disco a proprio nome? Sì, parecchi. Sono
stati ristampati? Un po a singhiozzo, ma quasi
tutti, ne manca uno. Il meno bello? No, il capolavoro
assoluto. Segue legittima bestemmia di incredulità
dellinterlocutore. Ma certo, proprio così, fino a
questanno (2013) Rumplestiltskins Resolve
era lunico album di Shawn
Phillips non ancora pubblicato in formato digitale:
alla Talking
Elephant va il
merito di averlo riversato su CD
anche se, quasi sicuramente, la fonte sonora non è il master
originale ma un LP
in vinile* (la qualità audio è comunque soddisfacente).
Per squarciare il velo di oscurantismo che ha prodotto un
così osceno abominio, Peninsula rammenta ai propri lettori
chi è e cosa ha fatto Shawn
Phillips. Arrivato dal Texas (Fort Worth)
esprimendosi in un idioma a metà tra un bardo medievale
e un monaco buddista, figlio dellestate hippy,
residente a Positano
negli anni Settanta, spirito nomade, sbrigativamente
definito folk-singer più per
lapproccio che per il repertorio, egli rimane un
personaggio al di sopra delle categorie. Anche per Rumplestiltskins
Resolve Shawn si circonda di rinomati specialisti fusion, reclutando due diversi
organici per le sedute di Londra e Hollywood: il fedele Peter
Robinson (tastiere) e John
Gustafson (basso), ovvero 2/3 dei Quatermass, storica
formazione progressive che
incise un solo, splendido album (Quatermass); i
formidabili Mike
Clark (batteria), Mike Miller (chitarra) e Paul Jackson
(basso) che ritroveremo, rispettivamente, nei Brand X (Do
They Hurt?), con Gino Vannelli (Nightwalker) e
nella scuderia della Buckyball Music.
Laccostamento tra il lirismo delle parole e lo
squisito taglio degli arrangiamenti definisce lo stile
dellartista. Early Morning Hours inizia in
forma di eterea ballata acustica, per poi riversare un
diluvio di riflessioni esistenziali sullarpeggio
del pianoforte di Robinson. Spitefull e Today
illustrano mirabilmente il metodo con cui Shawn espande
la forma della canzone dautore alle dimensioni
tipiche del jazz, con ampio spazio
lasciato al libero fraseggio di voce e strumenti. Il
lamento a cappella che si leva da Wailing
Wall gela il sangue, che però torna a scorrere caldo
sul ritmo funky di Hie Away. Il soave inno alla
quiete interiore di Serendipity Peace prelude al
rutilante finale di Rumplestiltskins Resolve,
dal cui crogiuolo affiora un enigmatico, inedito ibrido
linguistico (Genesis, Oregon, Weather
Report, Richie
Havens etc.). [P.S. - *Al minuto 00:32
dellultimo brano cè un buco
sospetto.] - B.A.
SHAWN PHILLIPS - TRANSCENDENCE
(1978)
SHAWN PHILLIPS - BEYOND
HERE BE DRAGONS (1988)
SHAWN PHILLIPS - THE
TRUTH IF IT KILLS (1994)
SHAWN PHILLIPS - NO
CATEGORY (2002)
PREFAB SPROUT - SWOON
(1984)
PREFAB SPROUT - STEVE
McQUEEN (1985)
PREFAB SPROUT - FROM
LANGLEY PARK TO MEMPHIS (1988)
PRETTY THINGS - S.F.
SORROW (1968)
PRETTY THINGS - PARACHUTE
(1970)
QUEEN - SHEER
HEART ATTACK (1974)
QUEEN - A
NIGHT AT THE OPERA (1975)
QUEEN - A
DAY AT THE RACES (1976)
 Esplosi
lanno prima con Bohemian Rhapsody, i Queen
raggiungono la maturità artistica con A Day At The
Races - album gemello di A Night At
The Opera - un caleidoscopio musicale in cui
luso creativo delle sovraincisioni trasforma la
chitarra in unorchestra e le voci in canti
gregoriani. La messa in scena è
straordinaria, perfettamente in bilico tra kitsch e
teatro: il drammatico rintocco del gong, un marziale tema
introduttivo ispirato ai film kung-fu e la solid-body
artigianale di Brian May che deflagra nel granitico riff
di Tie Your Mother Down. Questa incoercibile
originalità attirò lattenzione di Frank Zappa che, in veste di
semplice ascoltatore, formulò giudizi
lusinghieri nei confronti della band, affascinato dagli
assoli di May, dallistrionismo di Mercury e dalla
carica dissacrante di molte canzoni, ardite parodie di
soggetti fino ad allora considerati tabù (lirica, fede
etc.). Freddie anticipa il suo discusso 'outing' con i
sospiri di You Take My Breath Away,
latmosfera belle époque di The
Millionaire Waltz - in cui accenna unimitazione
di Marlene Dietrich - e gli echi charleston di Good
Old-Fashioned Lover Boy. Accanto a un solenne
commiato con versi in giapponese - Teo Torriatte (Let
Us Cling Together) - brilla Somebody
To Love, uno dei più bei singoli del decennio:
il pirotecnico arrangiamento dei cori gospel sposta di
continuo il confine tra caricatura e ispirazione
autentica, al punto che non è difficile immaginarne la
versione di un grande interprete (Aretha Franklin, Cher,
Manhattan Transfer) o di qualche eccentrico commediante
rock (Godley & Creme, Sparks, lo stesso Zappa). - B.A.
QUEEN - NEWS
OF THE WORLD (1977)
QUEEN - JAZZ
(1978)
QUEEN - THE
GAME (1980)
GERRY RAFFERTY - CITY
TO CITY (1978)
RAINBOW - RITCHIE
BLACKMORES RAINBOW (1975)
RAINBOW - RISING
(1976)
RANDOM HOLD - THE
VIEW FROM HERE (1979)
CHRIS REA - WHATEVER
HAPPENED TO BENNY SANTINI? (1978)
CHRIS REA - DELTICS
(1979)
CHRIS REA - TENNIS
(1980)
CHRIS REA - CHRIS
REA (1981)
CHRIS REA - WATER
SIGN (1983)
CHRIS REA - WIRED
TO THE MOON (1984)
CHRIS REA - SHAMROCK
DIARIES (1985)
CHRIS REA - ON THE
BEACH (1986)
CHRIS REA - NEW
LIGHT THROUGH OLD WINDOWS (1988)
R.E.M. - GREEN
(1988)
R.E.M. - OUT
OF TIME (1991)
R.E.M. - AUTOMATIC
FOR THE PEOPLE (1992)
PAUL RODGERS - CUT
LOOSE (1983)
ROLLING STONES - OUT
OF OUR HEADS (1965)
ROLLING STONES - AFTERMATH
(1966)
ROLLING STONES - THE
ROLLING STONES SINGLES COLLECTION / THE LONDON YEARS
(1963/1971) 
ROLLING STONES - STICKY
FINGERS (1971)
ROLLING STONES - EXILE
ON MAIN STREET (1972)
ROLLING STONES - GOATS
HEAD SOUP (1973)
ROLLING
STONES - BLACK AND BLUE
(1976)
È forse un eccesso
di riguardo quello che ci induce a tacere i nomi di
quegli addetti ai lavori che, allepoca
della sua pubblicazione, stroncarono questo splendido
album senza pietà e, quel che è peggio, senza
cognizione di causa. Daltronde, il ricorso a
squallidi cliché retorici - appiattimento creativo
calo
dispirazione etc. - costituiva una
facile alternativa allascolto accurato. Come
sempre, la storia ha fatto giustizia delle insolenze e,
nel caso in questione, sia sufficiente osservare che Black
And Blue è ancora oggi un disco attualissimo, forse
il migliore dei Rolling Stones anni Settanta. Il momento
è cruciale: se ne va Mick Taylor e arriva Ron Wood
(Faces; Rod Stewart), amico di vecchia data dei
Glimmer Twins, che si integra a meraviglia
nel gruppo. La dichiarazione dintenti implicita nel
titolo non viene tradita e limpatto con il primo
brano (Hot Stuff) è tremendo: due chitarre in
puro stile Average White Band innestano una pulsazione
ossessiva, per una canzone in cui la spinta cinetica vale
più del contenuto. La voce stravolta di Mick Jagger
domina il finale in un crescendo parossistico. Il
fantastico refrain di Hand Of Fate ci riconsegna
gli Stones più caratteristici, con la chitarra ritmica
di Keith Richards affiancata allottimo lavoro
solistico dellospite Wayne Perkins. Hey Negrita
e Cherry Oh Baby mostrano la band alle prese con
originali suggestioni reggae e il risultato è
entusiasmante. Accanto a questo tripudio di ritmi
convivono due gemme pianistiche come Memory Motel
e Fool To Cry, che fanno parte di un versante
della musica dei Rolling Stones ingiustamente
sottovalutato, quello dei brani lenti (ricordiamo la
negletta Coming Down Again, su Goats Head
Soup). Melody è invece un sensazionale
duetto simil-jazz tra Jagger e Billy Preston, in cui Mick
emerge come uno dei pochissimi, autentici, credibili
neri a metà. - B.A.
ROLLING STONES - SOME
GIRLS (1978)
ROLLING STONES - EMOTIONAL
RESCUE (1980)
ROLLING STONES - TATTOO
YOU (1981)
ROLLING STONES - UNDERCOVER
(1983)
ROLLING STONES - DIRTY
WORK (1986)
ROLLING STONES - STEEL
WHEELS (1989)
MICK RONSON - SLAUGHTER
ON 10th AVENUE (1974)
MICK RONSON - PLAY
DONT WORRY (1975)
ROXY MUSIC - ROXY
MUSIC (1972)
ROXY MUSIC - FOR
YOUR PLEASURE (1973)
ROXY MUSIC - STRANDED
(1973)
ROXY MUSIC - COUNTRY
LIFE (1974)
ROXY MUSIC - SIREN
(1975)
ROXY MUSIC - MANIFESTO
(1979)
ROXY MUSIC - FLESH
+ BLOOD (1980)
Lassidua
ricerca di un femminino sublime approda
allevocativa immagine delle tre valchirie che
brandiscono il giavellotto (lampante metafora di Eva che,
da sempre, tiene per le palle Adamo). Non staremo qui a
disquisire tra bionde o more, snelle o formose e così
via. Vero è che le donne ritratte sulle copertine dei Roxy Music sono
ancora bene impresse nei ricordi di tanti ex-adolescenti
cresciuti davanti alle foto di Amanda Lear (For
Your Pleasure), Marilyn Cole (Stranded) e
Jerry Hall (Siren). Dopo il buon riscontro
ottenuto con Manifesto, Bryan Ferry, Phil Manzanera e
Andy Mackay decidono di prolungare la reunion convocando
Alan Schwartzberg, Andy Newmark (batteria), Gary Tibbs,
Alan Spenner, Neil Jason (basso), Paul Carrack
(tastiere), Neil Hubbard (chitarra). Con due citazioni
inequivocabili, Ferry rinsalda il proprio legame ideale
con i classici americani: 1) larrangiamento glamour
di In The Midnight Hour deriva da quello,
altrettanto straordinario, concepito lanno prima
per Take Me To The River (The
Bride Stripped Bare); 2) camuffandolo dietro un
soporifero ritmo dance, Eight Miles High
inoltra lo stimolante messaggio psichedelico dei Byrds
allinebetito ascoltatore del sabato sera. La
formazione ampliata smussa leggermente il suono che,
tuttavia, non perde lantico smalto grazie agli
imprevedibili ghirigori elettrici di Manzanera (Diamond Head; Listen Now!; K-Scope). I solenni rintocchi del
piano su My Only Love celebrano
linguaribile, disincantato romanticismo di Ferry.
Splendida canzone da autoradio, Oh Yeah annega nei
rimpianti la forza evocativa della musica (
theres band playing on the
radio, and its drowning the sound of my tears
), mentre il drammatico incedere di Same
Old Scene trasmette i brividi freddi di un film noir.
 Confermando una
naturale sintonia artistica, Ferry e Manzanera firmano
insieme linfallibile ritornello di Over You, il clima lascivo di
No Strange Delight e lamore finito di Running
Wild. Lalbum produsse ben tre singoli - Oh
Yeah; Same Old Scene; Over
You - cui seguirà, pochi mesi dopo, il commosso
omaggio a John Lennon (Jealous Guy), purtroppo mai
incluso nelle ristampe CD. [P.S. - Tuttora vivissimo il
colpo docchio che investì il pubblico presente al
concerto di Castel Gandolfo nel 1980, con lammirata
Les Paul nera a tre pick-up di Manzanera e il Cartier
doro su completo di lino bianco di Ferry: raro caso
di meticolosa cura del look che non pregiudicava
lispirazione.] - B.A.
ROXY MUSIC - AVALON
(1982)
RUSH - 2112
(1976)
RUSH - A
FAREWELL TO KINGS (1977)
RUSH - HEMISPHERES
(1978)
RUSH - PERMANENT
WAVES (1980)
RUSH - MOVING
PICTURES (1981)
RUSH - SIGNALS
(1982)
RUSH - GRACE
UNDER PRESSURE (1984)
RUSH - POWER
WINDOWS (1985)
RUSH - HOLD
YOUR FIRE (1987)

|