ROCK
ALBERT HAMMOND - IT NEVER RAINS IN SOUTHERN CALIFORNIA (1972) ALBERT HAMMOND - THE FREE ELECTRIC BAND (1973) ALBERT HAMMOND - ALBERT HAMMOND (1974) ALBERT HAMMOND - 99 MILES FROM L.A. (1975) ALBERT HAMMOND - WHEN I NEED YOU (1977) ALBERT HAMMOND - YOUR WORLD AND MY WORLD (1981) ALBERT HAMMOND - SOMEWHERE IN AMERICA (1982) ROY HARPER - FLAT BAROQUE AND BERSERK (1970) ROY HARPER - STORMCOCK (1971) Chi custodisce gelosamente le collezioni complete di Pink Floyd e Led Zeppelin può completare il mosaico con la discografia di Roy Harper, di cui questo album rappresenta un tassello essenziale. Le superbe parti di chitarra acustica e una voce da brivido, sempre in bilico tra angoscia ed esaltazione, rendono Stormcock indispensabile per chi ha amato le sonorità cristalline di Animals e Led Zeppelin III. Nel corso delle quattro lunghe composizioni, dense di musica e parole, lascoltatore attento potrà rintracciare segni inequivocabili dellinfluenza esercitata da Roy su Jimmy Page (ospite su The Same Old Rock con lo pseudonimo di S. Flavius Mercurius) e i Pink Floyd. Da questo disco in poi, Harper costituirà una preziosa fonte dispirazione per alcune delle menti più lucide del rock inglese (Jimmy Page, David Gilmour, Bill Bruford, Kate Bush etc.). - B.A. A more mature work given added distinction by sympathetic, evocative string arrangements from David Bedford. It also saw the start of a musical relationship with Led Zeppelins guitarist Jimmy Page, who features on the track The Same Old Rock. - CD notes ROY HARPER - LIFEMASK (1973) ROY HARPER - VALENTINE (1974) ROY HARPER - HQ (1975) Per chi non si lasci abbindolare dallinformazione adulterata dei media, quella di Roy Harper che cammina sullacqua resta una delle immagini più autenticamente trasgressive del rock, accanto al gesto dellombrello di Ian Anderson (Too Old To RocknRoll: Too Young To Die!) e alla foto di Frank Zappa assiso sul water. Di più. Sarebbe tempo che la sacrosanta venerazione di cui sono oggetto icone post-Beatles come Stairway To Heaven, Smoke On The Water, Hotel California e Wish You Were Here venisse estesa anche a When An Old Cricketer Leaves The Crease, magna charta stilistica del cantautore inglese. Donando il tocco del fuoriclasse a un abusato stereotipo letterario - lo sport inteso come metafora della vita - Harper addensa parole e musica in unepitome che sprigiona la forza evocativa dei grandi classici. Ascoltare per credere. Arrangiata da David Bedford con una sobria partitura per ottoni che adorna la chitarra di Roy, la canzone contiene dettagliati riferimenti al gioco del cricket e ad alcuni campioni (Geoff Boycott, John Snow) citati nel passaggio decisivo: and it could be Geoff, and it could be John and it could be me, and it could be thee . HQ fu registrato con una band tanto effimera quanto coesa, aggressivamente denominata Trigger: Chris Spedding, Dave Cochran e Bill Bruford, questultimo titolare di un curriculum ormai ineguagliabile (Yes, King Crimson, Genesis, National Health etc.). Un suggestivo accompagnamento di bottleneck introduce The Spirit Lives, feroce invettiva anti-religiosa amplificata dalla collerica interpretazione vocale. La ballata Forget Me Not si muove sulle stesse coordinate espressive del precedente Valentine, disco in prevalenza acustico. Hallucinating Light e Referendum (Legend) decollano grazie alle ottime rifiniture di Spedding e al rinomato eclettismo di Bruford. Lalbum, tuttavia, si apre con una formazione ancora diversa. Dopo un epico concerto a Hyde Park, Harper riesce fortunosamente a riunire in studio gli occasionali compagni di quella serata: The Game, mini-suite in perfetto equilibrio tra un serrato dinamismo elettrico e momenti più distesi, verrà incisa dallautore con David Gilmour (Pink Floyd), John Paul Jones (Led Zeppelin) e Steve Broughton. Ancora una volta la storia passava per Abbey Road. Gli appassionati più voraci troveranno di che saziarsi con le chilometriche postille di Roy, diligentemente riportate - insieme ai testi - nella splendida edizione CD della Science Friction. [P.S. - A scanso di equivoci: Stormcock, Lifemask, Valentine e Bullinamingvase sono opere altrettanto essenziali, ciascuna delle quali meriterebbe, tanto quanto HQ, un posto nella sezione FOREVER YOUNG.] - B.A. ROY HARPER - BULLINAMINGVASE (1977) Nella quiete rurale di Hereford nasce lalbum più sereno di Roy Harper. Senza spostarsi da casa, Roy prese in prestito lattrezzatura tecnica dagli studi EMI di Abbey Road e, con il supporto di un gruppo in cui spicca il pianista Dave Lawson, incise alcune canzoni che illustrano, forse meglio di altre, le doti di un cantautore che non ha mai trascurato laspetto musicale della propria arte. Lincanto creato dalla pigra These Last Days e i brividi suscitati da Naked Flame cedono il passo a un moto di stupore autentico, di fronte allimpressionante interpretazione su Cherishing The Lonesome. Lepisodio centrale del disco, la suite One Of Those Days In England, è una raccolta di reminiscenze che, spaziando dalla leggenda di Excalibur alla nostalgia per unInghilterra mitica e rimpianta, compone una metaforica sequenza di immagini culminante nella suggestiva sezione che precede lepilogo (... slowly slipping into history feel us go ...). - B.A. ROY HARPER - THE UNKNOWN SOLDIER (1980) ROY HARPER - WORK OF HEART (1982) ROY HARPER - BORN IN CAPTIVITY (1984) ROY HARPER & JIMMY PAGE - JUGULA (1985) ROY HARPER - THE GREEN MAN (2000) RICHIE HAVENS - MIXED BAG (1967) RICHIE HAVENS - SOMETHING ELSE AGAIN (1968) RICHIE HAVENS - ELECTRIC HAVENS (1968) RICHIE HAVENS - STONEHENGE (1970) RICHIE HAVENS - ALARM CLOCK (1971) RICHIE HAVENS - THE GREAT BLIND DEGREE (1971) RICHIE HAVENS - PORTFOLIO (1973) RICHIE HAVENS - MIXED BAG II (1974) RICHIE HAVENS - THE END OF THE BEGINNING (1976) RICHIE HAVENS - MIRAGE (1977) RICHIE HAVENS - CONNECTIONS (1980) RICHIE HAVENS - COMMON GROUND (1983) JIMI HENDRIX - ARE YOU EXPERIENCED? (1967) JIMI HENDRIX - AXIS: BOLD AS LOVE (1967) JIMI HENDRIX - ELECTRIC LADYLAND (1968) JOHN HIATT - RIDING WITH THE KING (1983) JOHN HIATT - WARMING UP TO THE ICE AGE (1985) JOHN HIATT - BRING THE FAMILY (1987) JOHN HIATT - SLOW TURNING (1988) JOHN HIATT - STOLEN MOMENTS (1990) HIGH LLAMAS - SANTA BARBARA (1992) HIGH LLAMAS - GIDEON GAYE (1994) HIGH LLAMAS - HAWAII (1996) EDDIE HINTON - VERY EXTREMELY DANGEROUS (1978) Entrambi
neri a metà nel senso più onesto
dellespressione, Eddie
Hinton e Roger
Chapman provengono da luoghi reciprocamente distanti
come lhabitat rurale del southern
rock confederato (Alabama)
e larena metropolitana del progressive
inglese (Londra). Tuttavia, sebbene connotati da origini
geografiche, ascendenze formative e carriere
professionali diversissime, con i rispettivi album della
maturità - Very Extremely Dangerous, Chappo - i due approdano a un
analogo, simultaneo coronamento artistico. HOT TUNA - HOT TUNA (1970) HOUSEMARTINS - LONDON 0 HULL 4 (1986) IAN HUNTER - IAN HUNTER (1975) IAN HUNTER - ALL-AMERICAN ALIEN BOY (1976) IAN HUNTER - OVERNIGHT ANGELS (1977) IAN HUNTER - YOURE NEVER ALONE WITH A SCHIZOPHRENIC (1979) Aver cantato la versione originale di All The Young Dudes, inno glam scritto da David Bowie appositamente per i Mott The Hoople, dà diritto a un posto in prima classe nella storia del rock. Abbandonato il gruppo, sulla scorta di quellesperienza Ian Hunter imbastisce unonesta carriera discografica che lo designa come eccentrico dandy post-Sessantotto. Nel 1979 egli incide il suo album migliore avvalendosi della E Street Band quasi al completo [Roy Bittan (tastiere), Garry Tallent (basso), Max Weinberg (batteria)], con Mick Ronson nel ruolo di Nils Lofgren, oltre che in veste di prestigioso co-produttore. Lo stile di Hunter si connota soprattutto per quel che non è: privo della trucida rozzezza punk, allergico alla banalità del pop più frivolo come al nitore formale di quello più sofisticato, esso elude anche lepica proletaria di Bruce Springsteen o la foga trasgressiva dei Rolling Stones. Insomma, un anticonformista. Le sue canzoni più riuscite serbano sempre un brillante guizzo melodico che, in questa scaletta, si manifesta nei ricami della Les Paul di Ronson su Just Another Night, nelle salve elettriche di Cleveland Rocks [auto-remake di England Rocks (Overnight Angels)], nel beffardo ritornello di Life After Death, in debito con alcuni spunti degli Sparks. La struggente ode filiale di Ships commosse Barry Manilow che, a propria volta, ne registrò una sontuosa cover sullo splendido One Voice. Titolo e copertina memorabili. - B.A. JOE JACKSON - LOOK SHARP! (1979) JOE JACKSON - IM THE MAN (1979) JOE JACKSON - BEAT CRAZY (1980) JOE JACKSON - JUMPIN JIVE (1981) JOE JACKSON - NIGHT AND DAY (1982) JOE JACKSON - BODY AND SOUL (1984) JEFFERSON AIRPLANE - SURREALISTIC PILLOW (1967) JEFFERSON AIRPLANE - AFTER BATHING AT BAXTERS (1967) JEFFERSON AIRPLANE - CROWN OF CREATION (1968) JEFFERSON AIRPLANE - VOLUNTEERS (1969) JEFFERSON STARSHIP - DRAGONFLY (1974) JEFFERSON STARSHIP - RED OCTOPUS (1975) JEFFERSON STARSHIP - SPITFIRE (1976) ELTON JOHN - ELTON JOHN (1970) ELTON JOHN - MADMAN ACROSS THE WATER (1971) ELTON JOHN - TUMBLEWEED CONNECTION (1971) ELTON JOHN - HONKY CHÂTEAU (1972) ELTON JOHN - DONT SHOOT ME IM ONLY THE PIANO PLAYER (1973) ELTON JOHN - GOODBYE YELLOW BRICK ROAD(1973) ELTON JOHN - CARIBOU (1974) ELTON JOHN - CAPTAIN FANTASTIC AND THE BROWN DIRT COWBOY (1975) ELTON JOHN - BLUE MOVES (1976) ELTON JOHN - A SINGLE MAN (1978) ELTON JOHN - 21 AT 33 (1980) ELTON JOHN - THE FOX (1981) ELTON JOHN - JUMP UP! (1982) ELTON JOHN - TOO LOW FOR ZERO (1983) ELTON JOHN - TWO ROOMS (CELEBRATING THE SONGS OF ELTON JOHN & BERNIE TAUPIN) (1991) PAUL KANTNER - BLOWS AGAINST THE EMPIRE (1970) PAUL KANTNER / GRACE SLICK - SUNFIGHTER (1971) KANTNER / SLICK / FREIBERG - BARON VON TOLLBOOTH & THE CHROME NUN (1973) KINKS - THE KINK KONTROVERSY (1965) KINKS - FACE TO FACE (1966) KINKS - THE VILLAGE GREEN PRESERVATION SOCIETY (1968) KINKS - ARTHUR (OR THE DECLINE AND FALL OF THE BRITISH EMPIRE) (1969) KINKS - LOLA VERSUS POWERMAN AND THE MONEYGOROUND, PART ONE (1970) KINKS - PRESERVATION ACT 1 (1973) KINKS - PRESERVATION ACT 2 (1974) KINKS - SOAP OPERA (1975) KINKS - SCHOOLBOYS IN DISGRACE (1975) Quanti guai può combinare un imbecille che controlli linformazione? La risposta più allarmante, ancora una volta, arriva dallItalia. Tuttavia, accanto alla dittatura della P2, che ha ridotto un grande paese europeo alla stregua del Paraguay di Stroessner, vi sono casi meno evidenti ma dagli effetti altrettanto perniciosi sotto il profilo socio-culturale. Ad esempio, quasi trentanni fa, sulle pagine dei soliti giornaletti specializzati, qualcuno liquidò Schoolboys In Disgrace con labituale tracotanza. Peccato, soprattutto perché a molti ascoltatori fu impedito di apprezzare unopera che anticipava di ben cinque anni il concept di The Wall. Il tono generale è meno pessimista rispetto al ponderoso album dei Pink Floyd, ambientazione e humour sono tipicamente inglesi, lispirazione di Ray Davies risulta pressoché intatta. In un tripudio di guizzanti melodie anni '50 e coretti doo wop adattati al proprio linguaggio, lautore rievoca figure, esperienze ed emozioni decisive per ogni adolescente: la prima cotta (The First Time We Fall In Love), il rimpianto per unepoca problematica ma spensierata (Schooldays), la sadica inclinazione di un preside nellinfondere il senso di colpa negli allievi (Headmaster), limmancabile zimbello della classe (Jack The Idiot Dunce), la minaccia di una castigo esemplare (The Hard Way), il disastroso bilancio del sistema educativo occidentale (Education), lo spartiacque psicologico dellultima assemblea (The Last Assembly), lamara consapevolezza che il passato non ritorna, espressa con nostalgico lirismo nel pezzo più complesso - No More Looking Back - curiosamente scelto come singolo. Una batosta che spezza il cuore - soprattutto a quelletà - diventa il momento centrale del racconto (Im In Disgrace). Laccademico arpeggio del pianoforte è scosso da un micidiale riff calante stile Who, mentre Ray singhiozza disperato: now I wish Id never seen your face . Da custodire accanto a Three Friends dei Gentle Giant. - B.A. KINKS - SLEEPWALKER (1977) KINKS - MISFITS (1978) KINKS - LOW BUDGET (1979) LED ZEPPELIN - LED ZEPPELIN (1968) LED ZEPPELIN - LED ZEPPELIN II (1969) LED ZEPPELIN - LED ZEPPELIN III (1970) Metti una sera a cena, tra amici mentre si conversa del più e del meno una voce sullo sfondo - timbro caldo e marcato accento lanky - cattura lattenzione della comitiva con aneddoti inverosimili, il brusio si attenua, gli astanti cercano di captare qualche frase: « guarda, quella dedica dei Led Zeppelin con tanto di nome e cognome nel titolo della canzone [Hats Off To (Roy) Harper] non me laspettavo, però ti confesso mi ha fatto piacere » « mi ricordo benissimo, mentre stavano registrando Wish You Were Here a Abbey Road i Pink Floyd mi chiamarono per cantare Have A Cigar, daltra parte io mi trovavo nella sala attigua per le sedute di HQ » « certo, Paul McCartney fu carino a unirsi al coro per One Of Those Days In England (Bullinamingvase) » insomma, qualcuno spara cazzate a raffica? è stato invitato un mitomane? il gradasso di turno cerca di far colpo su una ragazza? no, tutto vero semplicemente, tra i commensali cè Roy Harper, magnetica personalità in grado di catalizzare linteresse dei maestri questo per dire che, secondo noi, le seducenti atmosfere elettro-acustiche di Led Zeppelin III si debbono in gran parte allinfluenza esercitata dal cantautore nei confronti della band, come peraltro conferma la partecipazione di Jimmy Page allarrangiamento di The Same Old Rock (Stormcock). Proprio gli episodi più inconsueti esibiscono una sorprendente dimensione unplugged in cui risuonano i suggestivi echi folk riflessi dalle mura del ritiro gallese (lalbum fu concepito in un cottage presso Machynlleth): la soave melodia di Tangerine, le inquietanti armonie di Friends, le immagini pastorali di Thats The Way, la verve ritmica di Gallows Pole. Se un classico ad alto voltaggio come Immigrant Song affina la formula musicale elaborata dal quartetto con un bellicoso inno vichingo, Celebration Day e Out On The Tiles ribadiscono lefficacia espressiva del contrassegno urlo/riff con due esaltanti baccanali rock. Condotto dai sanguigni fraseggi di Jimmy Page e dal sobrio organo di John Paul Jones, il capolavoro assoluto Since Ive Been Loving You rivela saldezza e profondità delle radici blues. Il 2 Dicembre 2012 Barack Obama ha conferito lonorificenza del Kennedy Center ai tre Led Zeppelin superstiti: al riguardo, si operi un sereno raffronto con la situazione italiana - B.A. LED ZEPPELIN - LED ZEPPELIN (IV) (1971) Dopo lesilio rurale che generò le atmosfere mistiche e i suoni acustici di Led Zeppelin III, per lalbum successivo la band decise di riesumare i potenti riff elettrici di Led Zeppelin II. Nessun titolo sulla copertina, solo quattro simboli runici nella busta interna, a indicare la completa autosufficienza della musica. A distanza di tanto tempo, restano almeno tre capolavori eterni: la luciferina interpretazione vocale di Robert Plant su Black Dog, il metallo incandescente di RocknRoll e la quintessenza rock di Stairway To Heaven, una canzone su cui ormai cè davvero poco da dire. Può essere divertente ricordare che lenfasi descrittiva spinse qualcuno a sostenere che Jimmy Page, durante il suo celebre assolo, stava parlando con Dio! - Autentico classico dei Led Zeppelin, questo disco portò il genere hard-rock a un livello superiore e collocò il quartetto inglese su un piedistallo irraggiungibile per tutti i pretendenti. - B.A. LED ZEPPELIN - HOUSES OF THE HOLY (1973) LED ZEPPELIN - PHYSICAL GRAFFITI (1975) Dopo lo sbalorditivo successo di Led Zeppelin (IV) e linterlocutoria fase di assestamento stilistico di Houses Of The Holy, nel 1975 la band aveva fondato la propria etichetta discografica (Swan Song) e aveva ormai acquisito unestrema fiducia nei propri mezzi. Lenorme spazio offerto dallalbum doppio comportava il rischio di eccessi espressivi, ma un miracoloso equilibrio tra creatività, sperimentazione e rigore progettuale evitò linconveniente, e fu ancora splendida musica. Con The Rover e Custard Pie Jimmy Page ci regala due dei suoi riff più spietati, mentre lesotico tema di Kashmir esercita ancora oggi un fascino irresistibile, se è vero che continua ad essere saccheggiato per colonne sonore e versioni varie. La maratona blues di In My Time Of Dying ribadisce in modo inequivocabile il forte attaccamento del gruppo alle proprie radici musicali, mentre Trampled Under Foot è un inatteso tour-de-force funky, trainato da chitarra e tastiere sincronizzate. Altri momenti memorabili sono Ten Years Gone, un drammatico crescendo elettrico ricco di armonie e accordi complessi, e Houses Of The Holy, stupendo residuo dellalbum omonimo. - B.A. LED ZEPPELIN - PRESENCE (1976) LED ZEPPELIN - IN THROUGH THE OUT DOOR (1979) ANDY LEEK - SAY SOMETHING (REVISITED) (1990) LEVEL 42 - LEVEL 42 (1981) LEVEL 42 - THE PURSUIT OF ACCIDENTS (1982) LEVEL 42 - STANDING IN THE LIGHT (1983) LEVEL 42 - RUNNING IN THE FAMILY (1987) LIVE WIRE - PICK IT UP (1979) LIVE WIRE - NO FRIGHT (1980) LIVE WIRE - CHANGES MADE (1981) Si dirà: ci
mancavano solo i Live Wire, oscuri carneadi di
unepoca infausta, ancora inediti su CD nel 2009. Il
fatto è che avevamo i Long Playing sepolti da qualche
parte e, dopo averli riversati su un lettore mp3, ne abbiamo riscoperto
lefficacia in funzione di colonna sonora per il
tragitto in auto verso la cenetta fuori porta. Allora,
impresari e giornalisti tentarono di spacciarli come un
ibrido tra i migliori Dire Straits (Dire Straits; Communiqué)
e i primi Police. In realtà, si trattava di un onesto
quartetto da pub, benché più raffinato della media di
categoria grazie a una superiore caratura tecnica: il
leader Mike Edwards (voce, chitarra), lo straordinario
Jeremy Meek (basso), German Gonzales (batteria), Chris
Cutler* (chitarra), a cui dal secondo album subentra il
poliedrico Simon
Boswell (produttore, chitarra, tastiere). NILS LOFGREN - NILS LOFGREN (1975) NILS LOFGREN - CRY TOUGH (1976) NILS LOFGREN - I CAME TO DANCE (1977) NILS LOFGREN - NILS (1979) LOVE - DA CAPO (1966) LOVE - FOREVER CHANGES (1967) LOVE AND MONEY - STRANGE KIND OF LOVE (1988) Avete uno stereo scadente? Lasciate perdere. Oppure procuratevi un impianto veramente hi-fi. In caso contrario, non riuscireste ad apprezzare i pattern ritmici di Jeff Porcaro, sofisticati ma appena percepibili (il tempo si crea anche e soprattutto con i piatti, non solo dandoci di cassa e rullante come farebbe una banda di paese alla sagra del cotechino). Come dite? I titolari sono i Love And Money e Jeff Porcaro è solo il batterista? Calma ... ogni registrazione a cui ha partecipato Jeff sarebbe stata diversa senza il suo apporto, probabilmente peggiore (inserire dei tom-tom supplementari dopo la seduta dellillustre ospite è stata una follia). Come Blade Runner, Strange Kind Of Love vive di notte, si ciba di luci al neon riflesse nelle pozzanghere di pioggia scozzese, di benzina, di whisky, di orgogliosi lavoratori con la camicia abbottonata fino allultima asola, di assoli penetranti, di voci non belle ma convincenti, di tastiere usate con intelligenza a supportare James Grant, carismatico leader per una sera, un giorno, non serve di più, dopo unopera così si chiude, si provano altre strade, neanche necessariamente musicali. Halleluiah Man è persino troppo, non eravamo pronti, perfetto rock analogico scandito da una batteria vera, col rischio di surclassare il resto della scaletta, ma no, si arriva dun fiato fino a Scapegoat, il capro espiatorio, appunto, lultima canzone, quindi la più odiata perché cala il sipario e, purtroppo, è ancora magnifica forse troppo funky non è vero, stiamo solo cercando un motivo valido per togliere il CD. Scusate se il produttore è Gary Katz. - Franco Ferrando LOVE AND MONEY - DOGS IN THE TRAFFIC (1991) NICK LOWE - JESUS OF COOL (1978) NICK LOWE - LABOUR OF LUST (1979) LYNYRD SKYNYRD - PRONOUNCED LEH-NERD SKIN-NERD (1973) LYNYRD SKYNYRD - SECOND HELPING (1974) LYNYRD SKYNYRD - GIMME BACK MY BULLETS (1976) LYNYRD SKYNYRD - NUTHIN FANCY (1975) LYNYRD SKYNYRD - STREET SURVIVORS (1977) |
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