 SOUL
GIL SCOTT-HERON - SMALL
TALK AT 125th AND LENOX (1970)
 Fin dal primo disco, Gil
Scott-Heron avrà occhi e orecchie per intendere e
interpretare il rovente clima politico che lo circonda e
di cui subì uninfluenza diretta. La centralità
della parola nella cultura afro-americana è confermata
da alcuni dei suoi brani più famosi. Egli parte dalla
musica, il testo viene ideato in una fase successiva: a
una parte cantata in rima può seguire un
parlato vero e proprio, che assume un tono
declamatorio che ben poco ha a che vedere con il
rap come lo conosciamo oggi. - Paolo
Guglielmino
GIL SCOTT-HERON - PIECES OF
A MAN (1971) 
La presunta
contiguità ideologica di Gil
Scott-Heron al movimento rap è
lennesima castroneria della stampa
specializzata: ormai non è più neanche il caso di
prendersela. Osserviamo solo che Gil più che parlare
racconta, e lo fa con voce profonda e talento da fine
narratore, snocciolando liriche calate
nellirripetibile atmosfera dei primi anni '70, in
perfetta sintonia con le frequenze jazz
trasmesse da strumentisti di primordine: Ron Carter
(contrabbasso), Bernard Pretty Purdie
(batteria), Hubert Laws (flauto - sax) e
linseparabile pianista Brian Jackson. Musica,
insomma, non baccano. La firma di Bob Thiele, produttore
delle storiche incisioni Impulse!
di John Coltrane, assicura allalbum un marchio di
qualità superiore. La minacciosa The Revolution Will
Not Be Televised lancia il suo slogan inquietante,
efficace ancora oggi, mentre leco del risentimento
rimbomba nelle note di Home Is Where The Hatred Is
(Esther
Phillips la interpreterà sul capolavoro From A Whisper To A Scream).
Semplice e diretta la dedica espressa in Lady Day And
John Coltrane: un invito ad ascoltarli perché they wash your troubles away.
Un formato più tradizionale consente di gustare le
inflessioni soul di Save The Children (solo
omonima del classico di Marvin
Gaye), When You Are Who You Are, I Think
Ill Call It Morning, cui seguono ballad cupe e
riflessive come Pieces Of A Man e Sign Of The
Ages. - B.A.
GIL SCOTT-HERON - FREE WILL (1972)
GIL SCOTT-HERON - WINTER IN
AMERICA (1973)
GIL SCOTT-HERON - THE
REVOLUTION WILL NOT BE TELEVISED (1974)
GIL SCOTT-HERON - THE FIRST
MINUTE OF A NEW DAY (1975)
GIL SCOTT-HERON - FROM SOUTH
AFRICA TO SOUTH CAROLINA (1975)
GIL
SCOTT-HERON - ITS YOUR
WORLD (1976)
Condividiamo la
diffidenza di molti appassionati per gli album registrati
dal vivo. Il doppio live (espressione
diventata sinonimo di rimasticatura) era
lapprodo immancabile cui giungevano molti artisti
per consacrare il proprio successo, ma quasi sempre
conteneva versioni sciatte e deludenti dei brani incisi
in studio. In unampia casistica di fallimenti vanno
segnalate alcune felici eccezioni, determinate da un
repertorio particolarmente adatto ad essere interpretato
e rielaborato sul palco: Waiting For Columbus dei
Little Feat, Back To The Bars di Todd Rundgren, Person
To Person della Average White Band e, senza dubbio, Its
Your World di Gil Scott-Heron. Le canzoni-poesie di
Gil, intrise di jazz, funk e
R&B, ispirate a temi scottanti e continuamente
aggiornate sullonda dellattualità
politico-sociale, si prestavano naturalmente alla
presa diretta. Una scrupolosa scelta dei
pezzi e lelevata efficienza della Midnight Band -
formazione guidata dal tastierista Brian Jackson -
accrescono il valore di questa benemerita ristampa CD.
Scott-Heron propone alcuni classici del suo repertorio (Home
Is Where The Hatred Is; Must Be Something) e
qualche novità come il poema Bicentennial Blues,
aspra denuncia delle condizioni in cui vive la comunità
afro-americana e, insieme, orgogliosa rivendicazione di
un inestimabile patrimonio culturale. Al materiale del
concerto sono state aggiunte quattro golose primizie
risalenti a sedute diverse che, secondo lautore,
maintained the
atmosphere of those nights in the club [Its
Your World; Possum Slim (Ed Myers); New
York City; Sharing]. - B.A.
GIL SCOTT-HERON - BRIDGES (1977)
GIL SCOTT-HERON - SECRETS (1978)
GIL SCOTT-HERON - 1980 (1980)
GIL SCOTT-HERON - REFLECTIONS (1981)
GIL SCOTT-HERON - SPIRITS (1994)
SEAWIND - SEAWIND (1973)
SEAWIND - WINDOW OF A
CHILD (1973)
MARLENA SHAW - THE SPICE OF
LIFE (1969)
MARLENA SHAW - MARLENA (1972)
MARLENA SHAW - FROM THE
DEPTHS OF MY SOUL (1973)
MARLENA SHAW - WHO IS THIS
BITCH, ANYWAY? (1974)
MARLENA SHAW - JUST A
MATTER OF TIME (1976)
MARLENA SHAW - SWEET
BEGINNINGS (1977)
MARLENA SHAW - ACTING UP (1978)
NINA SIMONE - I
PUT A SPELL ON YOU (1965)
NINA SIMONE - PASTEL
BLUES (1965)
NINA SIMONE - WILD
IS THE WIND (1966)
NINA SIMONE - NINA
SIMONE SINGS THE BLUES (1967)
NINA SIMONE - SILK
& SOUL (1967)
NINA SIMONE - TO
LOVE SOMEBODY (1969)
NINA SIMONE - NINA
SIMONE AND PIANO (1969)
NINA SIMONE - BLACK
GOLD (1970)
NINA SIMONE - HERE
COMES THE SUN (1971)
NINA SIMONE - BALTIMORE
(1978)
VALERIE SIMPSON - EXPOSED (1971)
VALERIE SIMPSON - VALERIE
SIMPSON (1972)
LESLIE SMITH - HEARTACHE (1982)
LESLIE SMITH - LES IS MORE (1992)
EDWIN STARR - WAR &
PEACE (1970)
HAMISH STUART - SOONER OR
LATER (2000)
SUPREMES
- THE SUPREMES PRODUCED AND ARRANGED BY JIMMY
WEBB (1972)
TEMPTATIONS
- THE TEMPTATIONS SING SMOKEY (1965)
TEMPTATIONS
- TEMPTIN TEMPTATIONS
(1965)
TEMPTATIONS
- GETTIN
READY (1966)
TEMPTATIONS
- WITH A LOT O
SOUL (1967) 
TEMPTATIONS
- WISH IT WOULD RAIN (1968) 
TEMPTATIONS
/ SUPREMES - DIANA ROSS & THE SUPREMES
JOIN THE TEMPTATIONS (1968)
TEMPTATIONS - CLOUD NINE
(1969) 
TEMPTATIONS - PUZZLE
PEOPLE (1969) 
TEMPTATIONS - PSYCHEDELIC
SHACK (1970) 
 Nonostante il sofferto esonero di David
Ruffin - vuoto incolmabile - i Temptations faranno
ancora centro con una spettacolare trilogia
psichedelica nel biennio 1969/1970, violando
altresì il tabù che proibiva al soul di incrociare
limpegno. Il quintetto si affida alla visionaria
regia di Norman
Whitfield e Barrett
Strong: il primo curerà la produzione, entrambi
firmeranno insieme gran parte del repertorio. Con
lingresso di Dennis Edwards, il cui timbro ruvido
integra a meraviglia il soave falsetto di Eddie
Kendricks, lamabile stile degli album
precedenti è stravolto da unesplosione di chitarre
distorte, tastiere lisergiche e batterie aggressive
dedotte dal rock.
Cloud Nine - Sceneggiate dalle crude parole di
Strong - luna allusione a un acid trip,
laltra cronaca di un minorenne in fuga da
uninfanzia difficile - Cloud Nine e Run
Away Child, Running Wild lanciarono i relativi
singoli e lintero album nella top-ten americana. Il
resto del materiale comprende una bella cover di Hey
Girl, standard di Carole King e Gerry
Goffin ripreso nel 1993 anche da Michael McDonald
(Blink Of An Eye), una versione di I Heard It
Through The Grapevine alternativa a quella storica di
Marvin Gaye, una manciata di classici per tutte le
stagioni [Love Is A Hurtin Thing, Why Did
She Have To Leave Me (Why Did She Have To Go), I
Need Your Lovin, Dont Let Him Take
Your Love From Me, I Gotta Find A Way (To Get You
Back)].
 Puzzle
People - I temi scomodi si fanno persino più
espliciti su titoli come Slave e Message From A
Black Man. Una devastante energia funk proietta I
Cant Get Next To You in vetta alle classifiche,
trainando con sé lottima interpretazione di
Its Your Thing degli Isley Brothers e il no
allinvidia sociale di Dont Let The Joneses
Get You Down [Paul Barrère e i Little Feat
riproporranno largomento sulla splendida Keepin
Up With The Joneses (Time
Loves A Hero)]. Eddie
Kendricks è ancora protagonista su You Dont
Love Me No More.
Psychedelic Shack - La svolta
blaxploitation si compie fino in fondo e
senza indugi residui. Tutti i brani recano il prestigioso
sigillo Whitfield/Strong, le tessiture strumentali sono
dominate da piano elettrico, percussioni ipnotiche, archi
e fiati incalzanti, in un immane crescendo espressivo [Psychedelic
Shack, You Need Love Like I Do (Dont You),
You Make Your Own Heaven And Hell Right Here On Earth,
Friendship Train] che culmina nel rivoluzionario
manifesto di War: introdotta da un minaccioso
rullo di tamburo, concepita attorno alla geniale
scansione di uno slogan tanto candido quanto efficace -
«
war
what is
it good for?
absolutely nothing
» -
e arrangiata come fosse un comizio, rimane la più grande
canzone pacifista di tutti i tempi [Bruce Springsteen
e Nils Lofgren
la scateneranno dal vivo contro Ronald Reagan (Live/1975-1985)]. Kendricks
abbandonerà subito dopo ma, almeno durante la reggenza
di Whitfield, il prestigio del marchio Temptations
rimarrà intatto. (All Directions; Skys
The Limit; Solid Rock; Masterpiece; 1990).
- B.A.
TEMPTATIONS
- SKYS
THE LIMIT (1971)
TEMPTATIONS
- SOLID ROCK (1972)
TEMPTATIONS
- ALL DIRECTIONS (1972)
TEMPTATIONS
- MASTERPIECE (1973)
TEMPTATIONS
- 1990 (1973)
TEMPTATIONS
- A SONG FOR YOU (1975)
ALLEN
TOUSSAINT - FROM A WHISPER TO A SCREAM (1971)
ALLEN
TOUSSAINT - LIFE, LOVE AND FAITH (1972)
ALLEN
TOUSSAINT - SOUTHERN NIGHTS (1975)
ALLEN TOUSSAINT - MOTION (1978)

Ben prima della reclamizzata
collaborazione con Elvis Costello (The
River In Reverse), Allen
Toussaint era già un artista di culto e un
musicians musician. Al suo repertorio
hanno attinto avidamente fuoriclasse come Robert Palmer, Frankie Miller, Pointer Sisters,
Little Feat,
Lowell George, Boz
Scaggs, Esther Phillips, Manhattan
Transfer, Glen Campbell, Elkie Brooks, Helen Reddy, tutti
stregati dallipnotico potere di quella penna
voodoo, al punto di intitolare o aprire i propri album
con le canzoni del pianista di New Orleans. Anche
restringendo lanalisi alla sola scaletta di Motion,
troviamo ben cinque pagine nobilitate da interpretazioni
eccellenti: 1) con la supervisione dello stesso autore,
nel 1974 lo scozzese nero Frankie Miller
aveva inciso la ballad With You In Mind,
includendola nellalbum High
Life; 2) Elkie
Brooks assorbirà la carica rhythm n
blues di Viva La Money per introdurre il suo Live And Learn; 3)
stravolto dalla voce di Robert Palmer e
dai fiati dei Brecker Brothers, il nuovo arrangiamento di
Night People produrrà uno degli episodi più
intensi del capolavoro Double
Fun; 4) per la svolta rock
di Energy, le Pointer
Sisters agguanteranno al volo Happiness,
ennesimo instant standard partorito da una
prodigiosa mente musicale; 5) il bizzarro feeling di The
Optimism Blues sarà condiviso da Helen Reddy per
lincipit dello splendido Play Me Out. Per
capire come Toussaint intenda il proprio repertorio, poi,
queste session sono ideali: agli ordini del guru Jerry
Wexler, unequipe di specialisti - Richard Tee
(piano elettrico), Larry
Carlton (chitarra), Jeff
Porcaro (batteria), Chuck Rainey (basso) - asseconda
la morbida voce dellautore, decisamente più
w.a.s.p. che afro-americana e, infatti,
integrata dai cori di Etta James, Bonnie Raitt, Rosemary
Butler, Julia Tillman, Maxine Willard, Venetta Fields. - B.A.
UNDISPUTED TRUTH - THE
UNDISPUTED TRUTH (1971)
UNDISPUTED TRUTH - FACE
TO FACE WITH THE TRUTH (1971)
UNDISPUTED TRUTH - LAW
OF THE LAND (1973)
LUTHER VANDROSS - NEVER TOO
MUCH (1981)
LUTHER VANDROSS - FOREVER, FOR
ALWAYS, FOR LOVE (1982)
TÀTA VEGA - FULL
SPEED AHEAD (1976)
TÀTA VEGA - TOTALLY
TÀTA (1977)
TÀTA VEGA - TRY
MY LOVE (1978)
TÀTA VEGA - GIVIN ALL MY LOVE (1980)
LEON WARE
- LEON WARE (1972)
LEON WARE
- MUSICAL MASSAGE (1976)
LEON WARE
- INSIDE IS LOVE (1979)
LEON WARE
- ROCKIN
YOU ETERNALLY (1981)
LEON WARE - LEON
WARE
(1982) 
Eccellenza ...
baciamo le mani. Non contento di aver prodotto I Want
You, classico di Marvin Gaye, e Dont
Cry Out Loud, capolavoro di Melissa
Manchester, nel 1982 Leon Ware sfida i
campioni A.O.R. sul loro
terreno, reclutando i più quotati fuoriclasse del
momento per un album ambizioso e intramontabile. Firmata
da Ware insieme ai rispettivi tastieristi di Toto (David
Paich) e Airplay (David Foster), Slippin Away
amalgama le finezze strumentali introdotte delle nuove
leve con la passione propria del soul più verace, in una
drammatica, sensuale canzone damore ripresa due
anni dopo anche da Nancy Wilson e
Ramsey Lewis (The Two Of Us). Le diverse facce di
un artista eclettico sfilano senza posa lungo la
scaletta: interprete sopraffino della suadente melodia di
Lost In Love With You e delle nostalgiche parole
di Where Are They Now?, ennesima pagina scritta da
Richard Kerr e John Bettis per Barry Manilow (One Voice); versatile
partner che coinvolge Janis Siegel su Why
I Came To California e Flora Purim su Somewhere;
riverito maestro a cui si inchinano coriste prestigiose
come Rita Coolidge
e Bonnie
Bramlett (Words Of Love); autore di lusso e
artefice, con Bill
Champlin, delle sofisticate armonie di Miracles.
Linconfondibile stile della scuola di Detroit
affiora su Shelter, sublime ballad in crescendo
che esalta le doti vocali di Leon. - B.A.
DIONNE
WARWICK - MAKE WAY FOR DIONNE WARWICK (1964)
DIONNE
WARWICK - HERE I AM (1965)
DIONNE
WARWICK - LOVE AT FIRST SIGHT (1977)
DIONNE
WARWICK - DIONNE (1979)
DIONNE
WARWICK - NO NIGHT SO LONG (1980)
DIONNE WARWICK
- FRIENDS IN LOVE
(1982) 
Un rimedio
infallibile per arrestare la necrosi punk e debellare la
piaga dei cantautori italiani. Destinato a rappresentare
un momento di transizione, Friends In Love è
diventato il capolavoro di Dionne
Warwick, paragonabile ai classici incisi con
Bacharach negli anni '60. Con canzoni firmate da Richard
Page (For You) e Tom Snow (More
Than Fascination) non era proibitivo realizzare un
album eccellente, ma la concomitanza di alcune
circostanze favorevoli risultò decisiva. La produzione
di Jay Graydon
raggiunge qui il suo culmine espressivo, sublimandosi in
unautentica forma darte: strumenti e voci
vengono registrati con unaccuratezza tale da
restituire dettagli sonori mai uditi altrove. Lo stesso
Graydon giganteggia alla chitarra elettrica con cui, di
volta in volta, accompagna usando una tecnica esecutiva
mediata dal soul, o disegna
raffinati arabeschi melodici, tenuti assieme da un
'sustain' inesauribile. Scritta da Skip Scarborough,
rielaborata sulla falsariga di un precedente
arrangiamento di David Foster per Jaye P. Morgan, Cant
Hide Love mette in subbuglio i sensi
dellascoltatore: raramente una schermaglia
sentimentale era stata tradotta in musica con tanta
eleganza. Spettacolari le acrobazie dei cori e della
sezione fiati. Con Never Gonna Let
You Go di Barry Mann
e Cynthia
Weil, e Betcha By Golly Wow di Thom Bell e
Linda Creed, Dionne fa piazza pulita degli innumerevoli
tentativi di imitazione: non esistono altre versioni
lontanamente paragonabili. La lunga clausura dei
session-men fu allietata dallarrivo di Stevie
Wonder, piombato in studio con lo spartito di With A
Touch: a Stevie bastò sedersi al piano per ricreare
la magica atmosfera di Songs
In The Key Of Life, con cui poco tempo prima
aveva incantato il mondo. Gli autori di After The Love
Is Gone (Champlin/Foster/Graydon) propongono
unaltra splendida ballad - Friends In Love -
per lappassionato duetto della Warwick con Johnny
Mathis. Sarebbe già abbastanza per unantologia di
successo, ma cè ancora spazio per What Is This?,
sbalorditivo virtuosismo stilistico a metà strada tra
pop e funk. - B.A.
DIONNE
WARWICK - HEARTBREAKER (1982)
DIONNE
WARWICK - HOW MANY TIMES CAN WE SAY
GOODBYE (1983)
DIONNE
WARWICK - WITHOUT YOUR LOVE (1985)
DIONNE
WARWICK - RESERVATIONS FOR TWO (1987)
DENIECE WILLIAMS - THIS IS
NIECY (1976)
DENIECE WILLIAMS - SONG BIRD (1977)
DENIECE WILLIAMS & JOHNNY MATHIS - THATS
WHAT FRIENDS ARE FOR (1978)
DENIECE WILLIAMS - WHEN LOVE
COMES CALLING (1979)
DENIECE WILLIAMS - MY MELODY (1981)
DENIECE WILLIAMS - NIECY (1982)
DENIECE WILLIAMS - IM SO PROUD
(1983)
DENIECE WILLIAMS - LETS
HEAR IT FOR THE BOY (1984)
BILL WITHERS - JUST AS I AM
(1971)
BILL WITHERS - STILL BILL (1972)
BILL WITHERS - +JUSTMENTS
(1974)
BILL WITHERS - MAKING MUSIC
(1975)
BILL WITHERS - NAKED
& WARM (1976)
BILL WITHERS - MENAGERIE (1977)
BILL WITHERS - BOUT
LOVE (1978)
BILL WITHERS - WATCHING
YOU WATCHING ME (1985)
Lultimo disco
di Bill
Withers arriva quando il flagello dellI.C.S.
(Indottrinamento Collettivo Sistematico) sta già
calando la cortina dellomologazione sulla musica soul. Daltra parte, che colpa
abbiamo noi se correva lanno 1985? Eppure, perfino
nel tripudio coatto di suoni sintetici imposto da quei
giorni infami, il vecchio leone vibra ancora la sua
zampata con diverse belle canzoni e almeno un paio di
evergreen. Fosse anche solo per le tre pesantissime firme
- Withers insieme a David
Foster e Larry
Carlton
- lintroduttiva Oh Yeah!
assurge subito al rango di standard (ma sarebbe comunque
una splendida pop-song per adulti). Ad ogni
passaggio Bill conferma doti di eleganza, comunicativa e
spontaneità che solo i fuoriclasse (Marvin
Gaye, Allen
Toussaint, Bobby
Womack, Lou Rawls,
Al Green)
riescono a sublimare in puro talento: lincedere
rilassato di Something That Turns You On, il
penetrante refrain di Dont Make Me Wait,
lipnotica pulsazione in levare di Heart In Your
Life, le elegie per piano e voce di You Just
Cant Smile It Away e Whatever Happens.
Due pezzi dautore aggiungono lustro alla scaletta:
1) Watching You Watching Me, sofisticata ballad
scritta da William Eaton, poliedrico habituè del giro di
Roberta
Flack e Ralph
MacDonald; 2) You Try To Find A Love, sensuale
arrangiamento dagli echi esotici orchestrato dal
compianto Michel
Colombier [il suo album del 1979 (Michel Colombier)
è un classico fusion]. - B.A.
BOBBY
WOMACK - FLY ME TO THE MOON
(1968)
BOBBY
WOMACK - MY PRESCRIPTION
(1970)
BOBBY WOMACK - COMMUNICATION
(1971)
BOBBY WOMACK - ACROSS 110th
STREET (ORIGINAL SOUNDTRACK) (1972)
BOBBY WOMACK - UNDERSTANDING
(1972)
BOBBY WOMACK - FACTS
OF LIFE (1973) 
Ormai codificato il
genere e raggiunta la maturità, nel biennio 1973/1974 i
protagonisti si concentrano sulla personalizzazione del
lessico, spinti da una foga competitiva che arricchì la
discografia soul come mai prima (Lets Get It On, I Cant Stand The Rain,
Fathoms Deep, Perfect Angel, David Ruffin, Eddie Kendricks
etc.). Due maestri, in particolare, impongono i propri
stili con altrettanti classici: Bobby
Womack (Facts Of Life) e Al Green
(Al Green Explores Your
Mind).
Facts Of Life - Lo sfarzoso suono di tutto il
disco si deve alla proverbiale coesione di una band rinomata e inimitabile: gli Swampers
dello studio Muscle
Shoals, con cui Bobby aveva già registrato i
magnifici Understanding e Communication.
Lamalgama tra talento (doti canore
dellinterprete, perizia strumentale del gruppo) e
ispirazione (unepoca felice per rock,
soul, folk,
progressive etc.) genera lo
sconforto emotivo di Nobody Wants You When Youre
Down And Out, il romantico slancio di Im
Through Trying To Prove My Love To You (poi incisa da
Mille Jackson
su Caught Up), la perfetta architettura lirica dei
due medley (Holdin On To My Babys Love /
Nobody; Facts Of Life / Hell Be There When
The Sun Goes Down), il saggio, suadente realismo di If
You Cant Give Her Love Give Her Up e Cant
Stop A Man In Love. Come se non fosse già
abbastanza, Womack ci riserva un epilogo monumentale, con
tre storiche pagine dautore: The Look Of Love*
e (You Make Me Feel Like) A Natural Man,
doppio controcanto virile alle rispettive, celeberrime
versioni di Dusty
Springfield e Aretha
Franklin; All Along The Watchtower, riletta
guardando più al sublime abuso psichedelico di Jimi
Hendrix - evocato con gli intarsi delle chitarre di
Jimmy Johnson e Pete Carr
- che al country-rock
istituzionale di Bob Dylan.
[P.S. - *Burt
Bacharach e Hal David;
Carole
King e Gerry
Goffin.] - B.A.
BOBBY WOMACK - LOOKIN
FOR A LOVE AGAIN (1974)
BOBBY WOMACK - I DONT
KNOW WHAT THE WORLD IS COMING TO (1975)
BOBBY WOMACK - SAFETY ZONE
(1975)
BOBBY WOMACK - HOME IS
WHERE THE HEART IS (1976)
BOBBY
WOMACK - PIECES
(1978)
BOBBY
WOMACK - ROADS OF LIFE
(1979)
BOBBY WOMACK - THE
POET
(1981) 
La preziosa
esperienza professionale maturata durante gli anni
Settanta aveva consentito a Bobby
Womack di affrontare gli orrori del
riflusso protetto da vigorosi anticorpi.
Lidea dellalbum nacque su iniziativa di Otis
Smith, uomo daffari afro-americano appena trombato
per la presidenza Motown e
proprietario delletichetta indipendente Beverly
Glen: il turbolento rapporto tra produttore e artista
finì a schifio - in tribunale i due sfiorarono la rissa
- ma le memorabili, attualissime canzoni di quelle
session rimangono distribuite su una splendida trilogia [The
Poet; The Poet II; Someday Well All
Be Free (The Poet III)]. Il reggae rivisitato di
So Many Sides Of You ribadisce lindiscusso
talento di un irresistibile trascinatore. La tenera
illusione di Just My Imagination, firmata da Cecil
Womack, evoca lomonima, storica pagina dei
Temptations di Skys The Limit [Just My
Imagination (Running Away With Me)]. Dopo un sofferto
periodo di incompatibilità reciproca, Lay Your
Lovin On Me e Secrets riconciliano il
ballo con lo spessore musicale. A ribadire
listintivo romanticismo dellautore, The
Poet si chiude con tre ballad superlative - Games,
If You Think Youre Lonely Now, Where Do
We Go From Here - in cui i ricami di chitarra e sax e
i cori della famiglia Waters (Julia, Oren, Maxine)
incorniciano i passionali monologhi del
poeta. Stupenda la misterosa solid
body per mancini esibita in copertina. [P.S. - Nel
1997, limpiego di Across 110th
Street come tema chiave per il noir
tarantolato Jackie Brown - si ascolta
sui titoli di testa e durante unintensa
inquadratura di Pam Grier - riproporrà Bobby
Womack come eroe del soul più autentico e godibile.]
- B.A.
BOBBY WOMACK - THE POET II
(1982)
BOBBY WOMACK - SOMEDAY WELL ALL BE FREE
(THE POET III) (1985)
STEVIE WONDER - FOR ONCE IN
MY LIFE (1968)
STEVIE WONDER - MY CHERIE
AMOUR (1969)
STEVIE WONDER - SIGNED
SEALED & DELIVERED (1970)
STEVIE WONDER - MUSIC OF MY
MIND (1968)
STEVIE WONDER - TALKING BOOK
(1972)
STEVIE WONDER - INNERVISIONS
(1973)
STEVIE WONDER -
FULFILLINGNESS
FIRST FINALE (1974)
STEVIE WONDER - SONGS
IN THE KEY
OF LIFE (1976) 
Se persino un
avanguardista radicale come Steve Lacy ha espresso
apprezzamento incondizionato per questo album, è
evidente che Songs In The Key Of Life possiede
qualcosa di speciale. La definizione di
genio, cui tante volte si ricorre a
sproposito per celebrare guitti coperti di lustrini e
poveri di idee, in questo caso è addirittura
insufficiente per descrivere limpresa realizzata da
Stevie Wonder, e mai la nostra 'stelletta'
di merito è stata attribuita a un disco che la meritasse
di più (a parte Sinatra, Beatles, Zappa
e 10cc). Il formato gigante
originale (due LP + 4 extra-bonus contenuti in un
7") è stato riconvertito in un doppio CD che, dopo
trentanni, continua ad essere saccheggiato dai
disc-jockey di tutto il mondo quando debbono nobilitare
la trasmissione. Il gospel pacifista di Loves In
Need Of Love Today conserva inalterata la sua carica
politica, soprattutto mentre il mondo è in mano a un
incapace eletto con i voti congiunti della provincia
bigotta e dei maneggioni di Wall Street. Rivisitando
labusata struttura del blues, Have A Talk With
God rende attraente persino la fervida professione di
fede sottintesa dal titolo. Village Ghetto Land è
una passeggiata per le vie di Harlem, guidata da un
quartetto darchi sintetico. La sequenza
di capolavori è davvero incredibile: Sir Duke,
festoso tributo disco-dixie ai pionieri del jazz;
lenergia funk di I Wish, alimentata da una
sezione fiati travolgente oggi come allora; Contusion,
cavalcata strumentale condotta dalla chitarra di Michael
Sembello, prossimo a diventare milionario con Maniac;
Knocks Me Off My Feet e Summer Soft,
melodie divine che collocano Stevland Morris
nellempireo del rock, in cui siede alla destra di
Lennon & McCartney; le tinte fosche di Pastime
Paradise, rilanciata come Gangstas Paradise
per la colonna sonora del film drammatico Dangerous
Minds (1995); il sobrio stile A.O.R.
di Ordinary Pain, con Deniece Williams e
Minnie Riperton ai cori; larrangiamento pop di Ebony
Eyes, ritratto in musica di una bomba sexy che si
aggira nel ghetto; il micidiale giro armonico di Isnt
She Lovely, così perfetto da indurre anche Sonny
Rollins a cimentarsi con linterpretazione (Easy
Living); Joy Inside My Tears e Saturn,
ballate soul di squisita fattura; il testo poliglotta di
Ngiculela Es Una Historia I Am Singing,
scritto in lingua inglese, spagnola e zulù, emblematico
di un artista in preda allestasi
dellispirazione; larpa stregata di Dorothy
Ashby, che lancia il suo incantesimo su If Its
Magic; lo splendido tema di As, sottolineato
dal piano elettrico di Herbie Hancock; lesuberante
cantilena di Another Star, che fissa sul
pentagramma il sole di Rio e le spiagge di Cuba. In
copertina, Stevie esprime gratitudine per il tempo e la
cortesia - time and kindness
- amichevolmente donati da Jeff Beck, David Bowie,
Natalie Cole, Chick Corea, Doobie Brothers, Roberta
Flack, Gamble & Huff, Donny Hathaway, Gil
Scott-Heron, Thelma Houston, Quincy Jones, Eddie
Kendricks, Carole King, Van Morrison, Harry Nilsson,
Pointer Sisters, Billy Preston, Diana Ross, David
Sanborn, Stephen Stills, James Taylor, Leon Ware, Dionne
Warwick, Norman Whitfield, Bill Withers, Frank Zappa etc. - Domanda: ma
davvero nel 1976 cera bisogno del punk? - B.A.
STEVIE
WOODS - TAKE ME TO YOUR HEAVEN
(1981)
STEVIE
WOODS - THE WOMAN IN MY LIFE
(1982)
STEVIE
WOODS - ATTITUDE (1983)
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