SOUL
GIL SCOTT-HERON - SMALL TALK AT 125th AND LENOX (1970) Fin dal primo disco, Gil Scott-Heron avrà occhi e orecchie per intendere e interpretare il rovente clima politico che lo circonda e di cui subì uninfluenza diretta. La centralità della parola nella cultura afro-americana è confermata da alcuni dei suoi brani più famosi. Egli parte dalla musica, il testo viene ideato in una fase successiva: a una parte cantata in rima può seguire un parlato vero e proprio, che assume un tono declamatorio che ben poco ha a che vedere con il rap come lo conosciamo oggi. - Paolo Guglielmino GIL SCOTT-HERON - PIECES OF A MAN (1971) La presunta contiguità ideologica di Gil Scott-Heron al movimento rap è lennesima castroneria della stampa specializzata: ormai non è più neanche il caso di prendersela. Osserviamo solo che Gil più che parlare racconta, e lo fa con voce profonda e talento da fine narratore, snocciolando liriche calate nellirripetibile atmosfera dei primi anni '70, in perfetta sintonia con le frequenze jazz trasmesse da strumentisti di primordine: Ron Carter (contrabbasso), Bernard Pretty Purdie (batteria), Hubert Laws (flauto - sax) e linseparabile pianista Brian Jackson. Musica, insomma, non baccano. La firma di Bob Thiele, produttore delle storiche incisioni Impulse! di John Coltrane, assicura allalbum un marchio di qualità superiore. La minacciosa The Revolution Will Not Be Televised lancia il suo slogan inquietante, efficace ancora oggi, mentre leco del risentimento rimbomba nelle note di Home Is Where The Hatred Is (Esther Phillips la interpreterà sul capolavoro From A Whisper To A Scream). Semplice e diretta la dedica espressa in Lady Day And John Coltrane: un invito ad ascoltarli perché they wash your troubles away. Un formato più tradizionale consente di gustare le inflessioni soul di Save The Children (solo omonima del classico di Marvin Gaye), When You Are Who You Are, I Think Ill Call It Morning, cui seguono ballad cupe e riflessive come Pieces Of A Man e Sign Of The Ages. - B.A. GIL SCOTT-HERON - FREE WILL (1972) GIL SCOTT-HERON - WINTER IN AMERICA (1973) GIL SCOTT-HERON - THE REVOLUTION WILL NOT BE TELEVISED (1974) GIL SCOTT-HERON - THE FIRST MINUTE OF A NEW DAY (1975) GIL SCOTT-HERON - FROM SOUTH AFRICA TO SOUTH CAROLINA (1975) GIL SCOTT-HERON - ITS YOUR WORLD (1976) Condividiamo la diffidenza di molti appassionati per gli album registrati dal vivo. Il doppio live (espressione diventata sinonimo di rimasticatura) era lapprodo immancabile cui giungevano molti artisti per consacrare il proprio successo, ma quasi sempre conteneva versioni sciatte e deludenti dei brani incisi in studio. In unampia casistica di fallimenti vanno segnalate alcune felici eccezioni, determinate da un repertorio particolarmente adatto ad essere interpretato e rielaborato sul palco: Waiting For Columbus dei Little Feat, Back To The Bars di Todd Rundgren, Person To Person della Average White Band e, senza dubbio, Its Your World di Gil Scott-Heron. Le canzoni-poesie di Gil, intrise di jazz, funk e R&B, ispirate a temi scottanti e continuamente aggiornate sullonda dellattualità politico-sociale, si prestavano naturalmente alla presa diretta. Una scrupolosa scelta dei pezzi e lelevata efficienza della Midnight Band - formazione guidata dal tastierista Brian Jackson - accrescono il valore di questa benemerita ristampa CD. Scott-Heron propone alcuni classici del suo repertorio (Home Is Where The Hatred Is; Must Be Something) e qualche novità come il poema Bicentennial Blues, aspra denuncia delle condizioni in cui vive la comunità afro-americana e, insieme, orgogliosa rivendicazione di un inestimabile patrimonio culturale. Al materiale del concerto sono state aggiunte quattro golose primizie risalenti a sedute diverse che, secondo lautore, maintained the atmosphere of those nights in the club [Its Your World; Possum Slim (Ed Myers); New York City; Sharing]. - B.A. GIL SCOTT-HERON - BRIDGES (1977) GIL SCOTT-HERON - SECRETS (1978) GIL SCOTT-HERON - 1980 (1980) GIL SCOTT-HERON - REFLECTIONS (1981) GIL SCOTT-HERON - SPIRITS (1994) SEAWIND - SEAWIND (1973) SEAWIND - WINDOW OF A CHILD (1973) MARLENA SHAW - THE SPICE OF LIFE (1969) MARLENA SHAW - MARLENA (1972) MARLENA SHAW - FROM THE DEPTHS OF MY SOUL (1973) MARLENA SHAW - WHO IS THIS BITCH, ANYWAY? (1974) MARLENA SHAW - JUST A MATTER OF TIME (1976) MARLENA SHAW - SWEET BEGINNINGS (1977) MARLENA SHAW - ACTING UP (1978) NINA SIMONE - I PUT A SPELL ON YOU (1965) NINA SIMONE - PASTEL BLUES (1965) NINA SIMONE - WILD IS THE WIND (1966) NINA SIMONE - NINA SIMONE SINGS THE BLUES (1967) NINA SIMONE - SILK & SOUL (1967) NINA SIMONE - TO LOVE SOMEBODY (1969) NINA SIMONE - NINA SIMONE AND PIANO (1969) NINA SIMONE - BLACK GOLD (1970) NINA SIMONE - HERE COMES THE SUN (1971) NINA SIMONE - BALTIMORE (1978) VALERIE SIMPSON - EXPOSED (1971) VALERIE SIMPSON - VALERIE SIMPSON (1972) LESLIE SMITH - HEARTACHE (1982) LESLIE SMITH - LES IS MORE (1992) EDWIN STARR - WAR & PEACE (1970) HAMISH STUART - SOONER OR LATER (2000) SUPREMES - THE SUPREMES PRODUCED AND ARRANGED BY JIMMY WEBB (1972) TEMPTATIONS - THE TEMPTATIONS SING SMOKEY (1965) TEMPTATIONS - TEMPTIN TEMPTATIONS (1965) TEMPTATIONS - GETTIN READY (1966) TEMPTATIONS - WITH A LOT O SOUL (1967) TEMPTATIONS - WISH IT WOULD RAIN (1968) TEMPTATIONS / SUPREMES - DIANA ROSS & THE SUPREMES JOIN THE TEMPTATIONS (1968) TEMPTATIONS - CLOUD NINE (1969) TEMPTATIONS - PUZZLE PEOPLE (1969) TEMPTATIONS - PSYCHEDELIC SHACK (1970) Nonostante il sofferto esonero di David
Ruffin - vuoto incolmabile - i Temptations faranno
ancora centro con una spettacolare trilogia
psichedelica nel biennio 1969/1970, violando
altresì il tabù che proibiva al soul di incrociare
limpegno. Il quintetto si affida alla visionaria
regia di Norman
Whitfield e Barrett
Strong: il primo curerà la produzione, entrambi
firmeranno insieme gran parte del repertorio. Con
lingresso di Dennis Edwards, il cui timbro ruvido
integra a meraviglia il soave falsetto di Eddie
Kendricks, lamabile stile degli album
precedenti è stravolto da unesplosione di chitarre
distorte, tastiere lisergiche e batterie aggressive
dedotte dal rock. TEMPTATIONS - SKYS THE LIMIT (1971) TEMPTATIONS - SOLID ROCK (1972) TEMPTATIONS - ALL DIRECTIONS (1972) TEMPTATIONS - MASTERPIECE (1973) TEMPTATIONS - 1990 (1973) TEMPTATIONS - A SONG FOR YOU (1975) ALLEN TOUSSAINT - FROM A WHISPER TO A SCREAM (1971) ALLEN TOUSSAINT - LIFE, LOVE AND FAITH (1972) ALLEN TOUSSAINT - SOUTHERN NIGHTS (1975) ALLEN TOUSSAINT - MOTION (1978) Ben prima della reclamizzata collaborazione con Elvis Costello (The River In Reverse), Allen Toussaint era già un artista di culto e un musicians musician. Al suo repertorio hanno attinto avidamente fuoriclasse come Robert Palmer, Frankie Miller, Pointer Sisters, Little Feat, Lowell George, Boz Scaggs, Esther Phillips, Manhattan Transfer, Glen Campbell, Elkie Brooks, Helen Reddy, tutti stregati dallipnotico potere di quella penna voodoo, al punto di intitolare o aprire i propri album con le canzoni del pianista di New Orleans. Anche restringendo lanalisi alla sola scaletta di Motion, troviamo ben cinque pagine nobilitate da interpretazioni eccellenti: 1) con la supervisione dello stesso autore, nel 1974 lo scozzese nero Frankie Miller aveva inciso la ballad With You In Mind, includendola nellalbum High Life; 2) Elkie Brooks assorbirà la carica rhythm n blues di Viva La Money per introdurre il suo Live And Learn; 3) stravolto dalla voce di Robert Palmer e dai fiati dei Brecker Brothers, il nuovo arrangiamento di Night People produrrà uno degli episodi più intensi del capolavoro Double Fun; 4) per la svolta rock di Energy, le Pointer Sisters agguanteranno al volo Happiness, ennesimo instant standard partorito da una prodigiosa mente musicale; 5) il bizzarro feeling di The Optimism Blues sarà condiviso da Helen Reddy per lincipit dello splendido Play Me Out. Per capire come Toussaint intenda il proprio repertorio, poi, queste session sono ideali: agli ordini del guru Jerry Wexler, unequipe di specialisti - Richard Tee (piano elettrico), Larry Carlton (chitarra), Jeff Porcaro (batteria), Chuck Rainey (basso) - asseconda la morbida voce dellautore, decisamente più w.a.s.p. che afro-americana e, infatti, integrata dai cori di Etta James, Bonnie Raitt, Rosemary Butler, Julia Tillman, Maxine Willard, Venetta Fields. - B.A. UNDISPUTED TRUTH - THE UNDISPUTED TRUTH (1971) UNDISPUTED TRUTH - FACE TO FACE WITH THE TRUTH (1971) UNDISPUTED TRUTH - LAW OF THE LAND (1973) LUTHER VANDROSS - NEVER TOO MUCH (1981) LUTHER VANDROSS - FOREVER, FOR ALWAYS, FOR LOVE (1982) TÀTA VEGA - FULL SPEED AHEAD (1976) TÀTA VEGA - TOTALLY TÀTA (1977) TÀTA VEGA - TRY MY LOVE (1978) TÀTA VEGA - GIVIN ALL MY LOVE (1980) LEON WARE - LEON WARE (1972) LEON WARE - MUSICAL MASSAGE (1976) LEON WARE - INSIDE IS LOVE (1979) LEON WARE - ROCKIN YOU ETERNALLY (1981) LEON WARE - LEON WARE (1982) Eccellenza ... baciamo le mani. Non contento di aver prodotto I Want You, classico di Marvin Gaye, e Dont Cry Out Loud, capolavoro di Melissa Manchester, nel 1982 Leon Ware sfida i campioni A.O.R. sul loro terreno, reclutando i più quotati fuoriclasse del momento per un album ambizioso e intramontabile. Firmata da Ware insieme ai rispettivi tastieristi di Toto (David Paich) e Airplay (David Foster), Slippin Away amalgama le finezze strumentali introdotte delle nuove leve con la passione propria del soul più verace, in una drammatica, sensuale canzone damore ripresa due anni dopo anche da Nancy Wilson e Ramsey Lewis (The Two Of Us). Le diverse facce di un artista eclettico sfilano senza posa lungo la scaletta: interprete sopraffino della suadente melodia di Lost In Love With You e delle nostalgiche parole di Where Are They Now?, ennesima pagina scritta da Richard Kerr e John Bettis per Barry Manilow (One Voice); versatile partner che coinvolge Janis Siegel su Why I Came To California e Flora Purim su Somewhere; riverito maestro a cui si inchinano coriste prestigiose come Rita Coolidge e Bonnie Bramlett (Words Of Love); autore di lusso e artefice, con Bill Champlin, delle sofisticate armonie di Miracles. Linconfondibile stile della scuola di Detroit affiora su Shelter, sublime ballad in crescendo che esalta le doti vocali di Leon. - B.A. DIONNE WARWICK - MAKE WAY FOR DIONNE WARWICK (1964) DIONNE WARWICK - HERE I AM (1965) DIONNE WARWICK - LOVE AT FIRST SIGHT (1977) DIONNE WARWICK - DIONNE (1979) DIONNE WARWICK - NO NIGHT SO LONG (1980) DIONNE WARWICK - FRIENDS IN LOVE (1982) Un rimedio infallibile per arrestare la necrosi punk e debellare la piaga dei cantautori italiani. Destinato a rappresentare un momento di transizione, Friends In Love è diventato il capolavoro di Dionne Warwick, paragonabile ai classici incisi con Bacharach negli anni '60. Con canzoni firmate da Richard Page (For You) e Tom Snow (More Than Fascination) non era proibitivo realizzare un album eccellente, ma la concomitanza di alcune circostanze favorevoli risultò decisiva. La produzione di Jay Graydon raggiunge qui il suo culmine espressivo, sublimandosi in unautentica forma darte: strumenti e voci vengono registrati con unaccuratezza tale da restituire dettagli sonori mai uditi altrove. Lo stesso Graydon giganteggia alla chitarra elettrica con cui, di volta in volta, accompagna usando una tecnica esecutiva mediata dal soul, o disegna raffinati arabeschi melodici, tenuti assieme da un 'sustain' inesauribile. Scritta da Skip Scarborough, rielaborata sulla falsariga di un precedente arrangiamento di David Foster per Jaye P. Morgan, Cant Hide Love mette in subbuglio i sensi dellascoltatore: raramente una schermaglia sentimentale era stata tradotta in musica con tanta eleganza. Spettacolari le acrobazie dei cori e della sezione fiati. Con Never Gonna Let You Go di Barry Mann e Cynthia Weil, e Betcha By Golly Wow di Thom Bell e Linda Creed, Dionne fa piazza pulita degli innumerevoli tentativi di imitazione: non esistono altre versioni lontanamente paragonabili. La lunga clausura dei session-men fu allietata dallarrivo di Stevie Wonder, piombato in studio con lo spartito di With A Touch: a Stevie bastò sedersi al piano per ricreare la magica atmosfera di Songs In The Key Of Life, con cui poco tempo prima aveva incantato il mondo. Gli autori di After The Love Is Gone (Champlin/Foster/Graydon) propongono unaltra splendida ballad - Friends In Love - per lappassionato duetto della Warwick con Johnny Mathis. Sarebbe già abbastanza per unantologia di successo, ma cè ancora spazio per What Is This?, sbalorditivo virtuosismo stilistico a metà strada tra pop e funk. - B.A. DIONNE WARWICK - HEARTBREAKER (1982) DIONNE WARWICK - HOW MANY TIMES CAN WE SAY GOODBYE (1983) DIONNE WARWICK - WITHOUT YOUR LOVE (1985) DIONNE WARWICK - RESERVATIONS FOR TWO (1987) DENIECE WILLIAMS - THIS IS NIECY (1976) DENIECE WILLIAMS - SONG BIRD (1977) DENIECE WILLIAMS & JOHNNY MATHIS - THATS WHAT FRIENDS ARE FOR (1978) DENIECE WILLIAMS - WHEN LOVE COMES CALLING (1979) DENIECE WILLIAMS - MY MELODY (1981) DENIECE WILLIAMS - NIECY (1982) DENIECE WILLIAMS - IM SO PROUD (1983) DENIECE WILLIAMS - LETS HEAR IT FOR THE BOY (1984) BILL WITHERS - JUST AS I AM (1971) BILL WITHERS - STILL BILL (1972) BILL WITHERS - +JUSTMENTS (1974) BILL WITHERS - MAKING MUSIC (1975) BILL WITHERS - NAKED & WARM (1976) BILL WITHERS - MENAGERIE (1977) BILL WITHERS - BOUT LOVE (1978) BILL WITHERS - WATCHING YOU WATCHING ME (1985) Lultimo disco di Bill Withers arriva quando il flagello dellI.C.S. (Indottrinamento Collettivo Sistematico) sta già calando la cortina dellomologazione sulla musica soul. Daltra parte, che colpa abbiamo noi se correva lanno 1985? Eppure, perfino nel tripudio coatto di suoni sintetici imposto da quei giorni infami, il vecchio leone vibra ancora la sua zampata con diverse belle canzoni e almeno un paio di evergreen. Fosse anche solo per le tre pesantissime firme - Withers insieme a David Foster e Larry Carlton - lintroduttiva Oh Yeah! assurge subito al rango di standard (ma sarebbe comunque una splendida pop-song per adulti). Ad ogni passaggio Bill conferma doti di eleganza, comunicativa e spontaneità che solo i fuoriclasse (Marvin Gaye, Allen Toussaint, Bobby Womack, Lou Rawls, Al Green) riescono a sublimare in puro talento: lincedere rilassato di Something That Turns You On, il penetrante refrain di Dont Make Me Wait, lipnotica pulsazione in levare di Heart In Your Life, le elegie per piano e voce di You Just Cant Smile It Away e Whatever Happens. Due pezzi dautore aggiungono lustro alla scaletta: 1) Watching You Watching Me, sofisticata ballad scritta da William Eaton, poliedrico habituè del giro di Roberta Flack e Ralph MacDonald; 2) You Try To Find A Love, sensuale arrangiamento dagli echi esotici orchestrato dal compianto Michel Colombier [il suo album del 1979 (Michel Colombier) è un classico fusion]. - B.A. BOBBY WOMACK - FLY ME TO THE MOON (1968) BOBBY WOMACK - MY PRESCRIPTION (1970) BOBBY WOMACK - COMMUNICATION (1971) BOBBY WOMACK - ACROSS 110th STREET (ORIGINAL SOUNDTRACK) (1972) BOBBY WOMACK - UNDERSTANDING (1972) BOBBY WOMACK - FACTS OF LIFE (1973) Ormai codificato il
genere e raggiunta la maturità, nel biennio 1973/1974 i
protagonisti si concentrano sulla personalizzazione del
lessico, spinti da una foga competitiva che arricchì la
discografia soul come mai prima (Lets Get It On, I Cant Stand The Rain,
Fathoms Deep, Perfect Angel, David Ruffin, Eddie Kendricks
etc.). Due maestri, in particolare, impongono i propri
stili con altrettanti classici: Bobby
Womack (Facts Of Life) e Al Green
(Al Green Explores Your
Mind). BOBBY WOMACK - LOOKIN FOR A LOVE AGAIN (1974) BOBBY WOMACK - I DONT KNOW WHAT THE WORLD IS COMING TO (1975) BOBBY WOMACK - SAFETY ZONE (1975) BOBBY WOMACK - HOME IS WHERE THE HEART IS (1976) BOBBY WOMACK - PIECES (1978) BOBBY WOMACK - ROADS OF LIFE (1979) BOBBY WOMACK - THE POET (1981) La preziosa esperienza professionale maturata durante gli anni Settanta aveva consentito a Bobby Womack di affrontare gli orrori del riflusso protetto da vigorosi anticorpi. Lidea dellalbum nacque su iniziativa di Otis Smith, uomo daffari afro-americano appena trombato per la presidenza Motown e proprietario delletichetta indipendente Beverly Glen: il turbolento rapporto tra produttore e artista finì a schifio - in tribunale i due sfiorarono la rissa - ma le memorabili, attualissime canzoni di quelle session rimangono distribuite su una splendida trilogia [The Poet; The Poet II; Someday Well All Be Free (The Poet III)]. Il reggae rivisitato di So Many Sides Of You ribadisce lindiscusso talento di un irresistibile trascinatore. La tenera illusione di Just My Imagination, firmata da Cecil Womack, evoca lomonima, storica pagina dei Temptations di Skys The Limit [Just My Imagination (Running Away With Me)]. Dopo un sofferto periodo di incompatibilità reciproca, Lay Your Lovin On Me e Secrets riconciliano il ballo con lo spessore musicale. A ribadire listintivo romanticismo dellautore, The Poet si chiude con tre ballad superlative - Games, If You Think Youre Lonely Now, Where Do We Go From Here - in cui i ricami di chitarra e sax e i cori della famiglia Waters (Julia, Oren, Maxine) incorniciano i passionali monologhi del poeta. Stupenda la misterosa solid body per mancini esibita in copertina. [P.S. - Nel 1997, limpiego di Across 110th Street come tema chiave per il noir tarantolato Jackie Brown - si ascolta sui titoli di testa e durante unintensa inquadratura di Pam Grier - riproporrà Bobby Womack come eroe del soul più autentico e godibile.] - B.A. BOBBY WOMACK - THE POET II (1982) BOBBY WOMACK - SOMEDAY WELL ALL BE FREE (THE POET III) (1985) STEVIE WONDER - FOR ONCE IN MY LIFE (1968) STEVIE WONDER - MY CHERIE AMOUR (1969) STEVIE WONDER - SIGNED SEALED & DELIVERED (1970) STEVIE WONDER - MUSIC OF MY MIND (1968) STEVIE WONDER - TALKING BOOK (1972) STEVIE WONDER - INNERVISIONS (1973) STEVIE WONDER - FULFILLINGNESS FIRST FINALE (1974) STEVIE WONDER - SONGS IN THE KEY OF LIFE (1976) Se persino un avanguardista radicale come Steve Lacy ha espresso apprezzamento incondizionato per questo album, è evidente che Songs In The Key Of Life possiede qualcosa di speciale. La definizione di genio, cui tante volte si ricorre a sproposito per celebrare guitti coperti di lustrini e poveri di idee, in questo caso è addirittura insufficiente per descrivere limpresa realizzata da Stevie Wonder, e mai la nostra 'stelletta' di merito è stata attribuita a un disco che la meritasse di più (a parte Sinatra, Beatles, Zappa e 10cc). Il formato gigante originale (due LP + 4 extra-bonus contenuti in un 7") è stato riconvertito in un doppio CD che, dopo trentanni, continua ad essere saccheggiato dai disc-jockey di tutto il mondo quando debbono nobilitare la trasmissione. Il gospel pacifista di Loves In Need Of Love Today conserva inalterata la sua carica politica, soprattutto mentre il mondo è in mano a un incapace eletto con i voti congiunti della provincia bigotta e dei maneggioni di Wall Street. Rivisitando labusata struttura del blues, Have A Talk With God rende attraente persino la fervida professione di fede sottintesa dal titolo. Village Ghetto Land è una passeggiata per le vie di Harlem, guidata da un quartetto darchi sintetico. La sequenza di capolavori è davvero incredibile: Sir Duke, festoso tributo disco-dixie ai pionieri del jazz; lenergia funk di I Wish, alimentata da una sezione fiati travolgente oggi come allora; Contusion, cavalcata strumentale condotta dalla chitarra di Michael Sembello, prossimo a diventare milionario con Maniac; Knocks Me Off My Feet e Summer Soft, melodie divine che collocano Stevland Morris nellempireo del rock, in cui siede alla destra di Lennon & McCartney; le tinte fosche di Pastime Paradise, rilanciata come Gangstas Paradise per la colonna sonora del film drammatico Dangerous Minds (1995); il sobrio stile A.O.R. di Ordinary Pain, con Deniece Williams e Minnie Riperton ai cori; larrangiamento pop di Ebony Eyes, ritratto in musica di una bomba sexy che si aggira nel ghetto; il micidiale giro armonico di Isnt She Lovely, così perfetto da indurre anche Sonny Rollins a cimentarsi con linterpretazione (Easy Living); Joy Inside My Tears e Saturn, ballate soul di squisita fattura; il testo poliglotta di Ngiculela Es Una Historia I Am Singing, scritto in lingua inglese, spagnola e zulù, emblematico di un artista in preda allestasi dellispirazione; larpa stregata di Dorothy Ashby, che lancia il suo incantesimo su If Its Magic; lo splendido tema di As, sottolineato dal piano elettrico di Herbie Hancock; lesuberante cantilena di Another Star, che fissa sul pentagramma il sole di Rio e le spiagge di Cuba. In copertina, Stevie esprime gratitudine per il tempo e la cortesia - time and kindness - amichevolmente donati da Jeff Beck, David Bowie, Natalie Cole, Chick Corea, Doobie Brothers, Roberta Flack, Gamble & Huff, Donny Hathaway, Gil Scott-Heron, Thelma Houston, Quincy Jones, Eddie Kendricks, Carole King, Van Morrison, Harry Nilsson, Pointer Sisters, Billy Preston, Diana Ross, David Sanborn, Stephen Stills, James Taylor, Leon Ware, Dionne Warwick, Norman Whitfield, Bill Withers, Frank Zappa etc. - Domanda: ma davvero nel 1976 cera bisogno del punk? - B.A. STEVIE WOODS - TAKE ME TO YOUR HEAVEN (1981) STEVIE WOODS - THE WOMAN IN MY LIFE (1982) STEVIE WOODS - ATTITUDE (1983) |
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