SOUL
BARBARA ACKLIN - LOVE MAKES A WOMAN (1968) BARBARA ACKLIN - SEVEN DAYS OF NIGHT (1969) BARBARA ACKLIN - SOMEONE ELSES ARMS (1970) BARBARA ACKLIN - I DID IT (1970) BARBARA ACKLIN - I CALL IT TROUBLE (1973) BARBARA ACKLIN - A PLACE IN THE SUN (1975) ASHFORD & SIMPSON - GIMME SOMETHING REAL (1973) ASHFORD & SIMPSON - I WANNA BE SELFISH (1974) ASHFORD & SIMPSON - COME AS YOU ARE (1976) ASHFORD & SIMPSON - SO SO SATISFIED (1977) ASHFORD & SIMPSON - SEND IT (1977) ASHFORD & SIMPSON - IS IT STILL GOOD TO YA (1978) ASHFORD & SIMPSON - STAY FREE (1979) ASHFORD & SIMPSON - A MUSICAL AFFAIR (1980) ASHFORD & SIMPSON - PERFORMANCE (1981) ASHFORD & SIMPSON - STREET OPERA (1982) ASHFORD & SIMPSON - SOLID (1984) PATTI AUSTIN - HAVANA CANDY (1977) PATTI AUSTIN - BODY LANGUAGE (1980) PATTI AUSTIN - EVERY HOME SHOULD HAVE ONE (1981) PATTI AUSTIN - PATTI AUSTIN (1984) AVERAGE WHITE BAND - SHOW YOUR HAND (PUT IT WHERE YOU WANT IT) (1973) AVERAGE WHITE BAND - AVERAGE WHITE BAND (1974) AVERAGE WHITE BAND - CUT THE CAKE (1975) AVERAGE WHITE BAND - SOUL SEARCHING (1976) AVERAGE WHITE BAND & BEN E. KING - BENNY AND US (1977) I templari del soul incontrano in Florida lautore di Stand By Me. Lopportunità di una collaborazione era allettante per entrambi: la band scozzese non riusciva a replicare il successo di Pick Up The Pieces e lex-leader dei Drifters viveva da anni sugli allori di un passato glorioso. Jerry Greenberg, allora capo della Atlantic, organizzò una seduta comune a Miami per registrare A Star In The Ghetto: larrangiamento orchestrale di Arif Mardin si ispirava allo stile cosmico concepito da Norman Whitfield per Papa Was A Rollin Stone dei Temptations (All Directions). Lesperienza fu così entusiasmante da suggerire il progetto di un intero album in cui la Average White Band avrebbe accompagnato Ben E. King. Scelta New York come sede operativa, con la regia di Mardin e una sezione fiati irrobustita da Randy e Michael Brecker, la comitiva compilò uninsolita scaletta di canzoni da rivisitare. Il marchio di fabbrica contraddistinto dalle chitarre ritmiche di Hamish Stuart e Onnie McIntyre secolarizza lamore universale predicato su The Message, rigenera lo spirito '67 di What Is Soul e imprime una virata funk a Get It Up For Love, superba pop-song di Ned Doheny (Hard Candy). Scovata in un disco dei Foreigner (Foreigner), Fool For You Anyway è una ballad stravolta dalla magistrale interpretazione di Ben, che poi si misura brillantemente con Someday Well All Be Free, capolavoro di Donny Hathaway (Extension Of A Man) in seguito ripreso anche da Diane Schuur (Schuur Thing). Con Imagine King ringrazia Lennon per le ingenti royalties incassate grazie alla sua celeberrima cover di Stand By Me (Rock n Roll). Selezionata nel vecchio repertorio del gruppo (Average White Band), Keepin It To Myself ribadisce il valore di Alan Gorrie come artefice di melodie ideali per le grandi voci (chi si ricorda di Jaye P. Morgan?). Limpasto di cori e strumenti è impeccabile su ogni brano. Provate a chiudere gli occhi e a immaginare come sarebbe il mondo oggi se invece di salvare i ladroni del sabato sera la nostra generazione avesse ascoltato la buona novella dellA.O.R. [P.S. - La Sony ha ristampato Benny And Us nel 2005, ventanni dopo linvenzione del CD. È scortese sostenere che i direttori artistici delle major hanno ridotto lambiente a un trojaio in cui dilagano lifting, viagra e cocaina?] - B.A. AVERAGE WHITE BAND - WARMER COMMUNICATIONS (1978) AVERAGE WHITE BAND - FEEL NO FRET/VOLUME VIII (1979/1980) Con unintelligente iniziativa discografica sono stati abbinati in un unico CD - titolo: Feel No Fret And More - lalbum del 1979 (Feel No Fret) e il progetto abortito dellanno successivo (Volume VIII). In piena frenesia disco, gli scozzesi preferirono lintegrità artistica alla noia del 4/4 perenne, una scelta coraggiosa ma autolesionistica. Il sound comincia a differenziarsi un poco rispetto alle produzioni curate da Arif Mardin e getta le basi per limminente svolta A.O.R.: When Will You Be Mine, un funky-rock drammatizzato dalla perfetta sincronia di voci e chitarre; Please Dont Fall In Love, riuscita imitazione di Hall & Oates firmata Ball & Gorrie, con un refrain reso memorabile dal falsetto di Hamish Stuart; Walk On By, ennesima cover di Bacharach che non sfigura accanto alle versioni di Dionne Warwick e di Bobby Caldwell; Too Late To Cry, morbida ballad di Stuart, ricca di suggestioni soul. Lincompetenza affaristica della band creò qualche problema per il disco successivo. I musicisti avevano appena iniziato a collaborare con David Foster e quattro pezzi erano già pronti, quando qualcuno suggerì loro di passare dalla Atlantic alla Arista. Alla fine il nuovo contratto fu stipulato, ma le canzoni già incise rimasero alla vecchia etichetta e finirono sul lato A di unantologia, Volume VIII. I quattro brani, che stando alle parole di Alan Gorrie would have made the Shine album whole and perfect, sono chiaramente influenzati dallinconfondibile stile di Foster. Segnaliamo almeno due perle: Love Wont Get In The Way, in cui le chitarre ritmiche della AWB si fondono mirabilmente con la fenomenale sezione fiati degli Airplay, e Love Gives, Love Takes Away, le cui sofisticate aperture melodico-armoniche ricordano ai più distratti che Alan Gorrie è uno straordinario songwriter, cosa di cui si sarebbe accorto, anni dopo, anche Daryl Hall. - B.A. AVERAGE WHITE BAND - SHINE (1980) Il giorno che ci stancassimo di questo suono potremmo anche cambiare idea. Fino ad allora, i dischi prodotti da Jay Graydon e David Foster continueranno ad essere, invariabilmente, i migliori di qualsiasi discografia. È successo con Al Jarreau (This Time; Breakin Away; Jarreau; High Crime), Manhattan Transfer (Mecca For Moderns), Dionne Warwick (Friends In Love), Chicago (16; 17), Peter Allen (Bi-Coastal) e anche con la Average White Band. Le cure del tastierista degli Airplay non hanno annacquato lo stile ruspante di questi scozzesi innamorati del soul. State per andare in ferie? Procuratevi un lettore audio, caricate in memoria Shine (compresi i quattro brani perduti di Volume VIII) e One Step Closer dei Doobie Brothers, mettete pinne e maschera in valigia e ... buone vacanze! - B.A. AVERAGE WHITE BAND - CUPIDS IN FASHION (1982) ANITA BAKER - RAPTURE (1986) In un anno squallido come il 1986, Rapture rappresentò un autentico caso: il soul più genuino tornava di moda rivisitato con impeccabile eleganza da uninterprete tanto brava quanto ignota. In possesso di una voce inversamente commisurata al fisico minuto, Anita Baker esprime uno stile che unisce il volume stentoreo di Aretha Franklin, la malia seduttiva di Diana Ross e il timbro fumoso di Sarah Vaughan, imponendosi dimperio come nuova, splendida diva della canzone moderna. Agli arrangiamenti curati dal tastierista Dean Sir Gant partecipano, tra gli altri, fuoriclasse come Ricky Lawson, John Robinson (batteria), Jimmy Haslip, Neil Stubenhaus, Freddie Washington (basso), Paul Jackson Jr., Dean Parks, (chitarre), Greg Phillinganes (pianoforte). Trainato dallirresistibile singolo Sweet Love, dal leggiadro tema di Caught Up In The Rapture e dal morbido funk di Same Ole Love (365 Days A Year), lalbum raggiunge il climax con i tre pezzi dautore: 1) la geniale linea di basso e la struggente melodia firmate da Rod Temperton fanno di Mystery uno dei rari, preziosi standard prodotti negli anni Ottanta, insieme a In Cars di Jimmy Webb, e la sbalorditiva versione di Anita supera in scioltezza quella dei Manhattan Transfer (Bodies And Souls); 2) You Bring Me Joy è una sofisticata ballad da notte insonne, che conferma lindiscusso talento di David Lasley; 3) scritta da Ken Hirsch e incisa lanno prima da Dionne Warwick (Without Your Love), No One In The World consente alla Baker di misurarsi ai massimi livelli, in una sfida che finisce in parità. - B.A. SHIRLEY BASSEY - THE FABULOUS SHIRLEY BASSEY (1959) SHIRLEY BASSEY - SHIRLEY (1961) SHIRLEY BASSEY - LETS FACE THE MUSIC (WHAT NOW MY LOVE) (1962) SHIRLEY BASSEY - IVE GOT A SONG FOR YOU! (1966) SHIRLEY BASSEY - AND WE WERE LOVERS (1967) SHIRLEY BASSEY - 12 OF THOSE SONGS (1968) SHIRLEY BASSEY - DOES ANYBODY MISS ME? (1969) SHIRLEY BASSEY - SOMETHING (1970) SHIRLEY BASSEY - SOMETHING ELSE (1971) SHIRLEY BASSEY - AND I LOVE YOU SO (1972) SHIRLEY BASSEY - I CAPRICORN (1972) SHIRLEY BASSEY - NEVER NEVER NEVER (1973) SHIRLEY BASSEY - NOBODY DOES IT LIKE ME (1974) SHIRLEY BASSEY - GOOD, BAD BUT BEAUTIFUL (1975) Scopri chi sei col quiz dellestate. Che partner sceglieresti per trascorrere la serata: 1) un alcolizzato che spacca gli strumenti sul palco e sputa sul pubblico (punk); 2) un caso umano che si dimena fuori tempo al frastuono di una balera (disco-music); 3) una sophisticated lady che interpreta Stevie Wonder* con la voce di una sirena (A.O.R.)? Ammettiamo la nostra faziosità a riguardo e tuttavia, per chi tra voi si professi uomo proboe desideri proteggersi dal virus dellI.C.S. (Indottrinamento Collettivo Sistematico), Good, Bad But Beautiful diventa un CD necessario. Sulla cresta dellonda grazie al successo internazionale di Never, Never, Never (Grande, Grande, Grande), Shirley Bassey convoca ancora il fidato Arthur Greenslade per orchestrare una nuova scaletta di classici dautore: scritta da Veronique Sanson, allora Mrs. Stills, Emotion era stata incisa lanno prima anche da Helen Reddy (Free And Easy); contagiata dalleuforia sentimentale di Eugene McDaniels, Roberta Flack aveva scelto Feel Like Makin Love per intitolare il proprio album del 1975; inaudita istigazione al disimpegno in pieni anni Settanta, Sing era diventata lode qualunquista dei Carpenters (Now & Then); cinema e teatro offrono, rispettivamente, lamara metafora circense di Stephen Sondheim su una coppia in crisi (Send In The Clowns) e la struggente colonna sonora del film di Sydney Pollack (The Way We Were) composta da Marvin Hamlisch; lélite della canzone è rappresentata da Neil Sedaka (The Other Side Of Me) e Janis Ian (Jesse), anche se la sudafricana Mercia Love (Run On And On And On) e il gallese Clive Westlake (Good, Bad But Beautiful), connazionale di Shirley, firmano due pagine allaltezza del repertorio griffato; la stratosferica cover di All In Love Is Fair* impone un doveroso raffronto con le versioni registrate da Mel Tormé [A New Album (The London Sessions)] e Michael McDonald (Motown). A ciascun arrangiamento Shirley dona lenfasi solenne della propria voce, sempre in procinto di tracimare dallo stereo. Gilbert Bécaud accende il fuoco dartificio finale con lesplosivo coro di Living, paradigma stilistico del sanguigno chansonnier francese. Su Internet sono reperibili diversi video promozionali depoca tra cui Sing, Jesse, All In Love Is Fair, Good, Bad But Beautiful, girati negli studi televisivi, e una spettacolare Living ripresa davanti al castello di Harlech. - B.A. SHIRLEY BASSEY - LOVE, LIFE AND FEELINGS (1976) SHIRLEY BASSEY - YOU TAKE MY HEART AWAY (1977) SHIRLEY BASSEY - YESTERDAYS (1978) SHIRLEY BASSEY - THE MAGIC IS YOU (1978) SHIRLEY BASSEY - ALL BY MYSELF (1982) SHIRLEY BASSEY - THE SHOW MUST GO ON (ONE DAY ILL FLY AWAY) (1996) GEORGE BENSON - GIVE ME THE NIGHT (1980) GEORGE BENSON - IN YOUR EYES (1983) GEORGE BENSON - 20/20 (1984) BLOOD, SWEAT & TEARS - CHILD IS FATHER TO THE MAN (1968) BLOOD, SWEAT & TEARS - BLOOD, SWEAT & TEARS (1968) BLOOD, SWEAT & TEARS - BLOOD, SWEAT & TEARS 3 (1970) BLOOD, SWEAT & TEARS - BLOOD, SWEAT & TEARS 4 (1971) ANGELA BOFILL - ANGIE (1978) ANGELA BOFILL - ANGEL OF THE NIGHT (1979) ANGELA BOFILL - SOMETHING ABOUT YOU (1981) ANGELA BOFILL - TOO TOUGH (1983) ANGELA BOFILL - TEASER (1983) ANGELA BOFILL - LET ME BE THE ONE (1984) ANGELA BOFILL - TELL ME TOMORROW (1985) ANGELA BOFILL - INTUITION (1988) BROTHERS JOHNSON - LOOK OUT FOR #1 (1976) BROTHERS JOHNSON - RIGHT ON TIME (1977) BROTHERS JOHNSON - BLAM! (1978) BROTHERS JOHNSON - LIGHT UP THE NIGHT (1980) BROTHERS JOHNSON - WINNERS (1981) Proposti da Quincy Jones come nuovi alfieri del soul - dapprima in veste di ospiti (Mellow Madness), poi col ruolo di titolari (Look Out For #1, Right On Time, Blam!!, Light Up The Night) - nel 1981 i Brothers Johnson decidono di prodursi da soli ed escogitano la mossa geniale di reclutare i Toto. Californiani di Los Angeles, voci da usignolo, finissima perizia strumentale con basso elettrico (Louis*) e chitarre (George), innata predisposizione per buonumore, edonismo e benessere, i Johnson si muovono in equilibrio sul crinale che separa la musica di qualità dalla disco più rozza. Tutte le canzoni ballabili (The Real Thing, Dancin Free, Sunlight, Teaser) vantano una pregevole cifra stilistica avulsa dallo squallido contesto delle balere. La batteria umana di Jeff Porcaro si fonde con naturalezza agli arrangiamenti dance, innestando nei frenetici ritmi dei due fratelli lesperienza A.O.R. di chi aveva appena suonato con Steely Dan (Katy Lied), Boz Scaggs (Silk Degrees, Down Two Then Left), Hall & Oates (Beauty On A Back Street). Se linconfondibile timbro distorto di Steve Lukather adorna Hot Mama e I Want You (solo omonima dello standard di Marvin Gaye), lamalgama tra indole funk e sensibilità rock si apprezza al meglio sulle magnifiche Caught Up e Do It For Love, mentre In The Way è una sofisticata pagina a tempo medio scritta su commissione da David Paich, Jeff e Steve Porcaro. Sul finale, il sacro subentra al profano con Daydreamer Dream, bizzarro ibrido di gospel e opera che reca la firma di Annie Herring, presente anche al pianoforte. (P.S. - *Louis Johnson diventerà uno dei più gettonati specialisti slap, partecipando a innumerevoli album altrui.) - B.A. Consulenza: Lorenzo 7Panella PEABO BRYSON - PEABO (1976) PEABO BRYSON - REACHING FOR THE SKY (1978) PEABO BRYSON - CROSSWINDS (1978) PEABO BRYSON - PARADISE (1980) PEABO BRYSON - TURN THE HANDS OF TIME (1981) PEABO BRYSON - I AM LOVE (1981) PEABO BRYSON - DONT PLAY WITH FIRE (1982) PEABO BRYSON - STRAIGHT FROM THE HEART (1984) PEABO BRYSON - TAKE NO PRISONERS (1985) JERRY BUTLER - Mr. DREAM MERCHANT (1967) JERRY BUTLER - THE GIFT OF LOVE (1968) JERRY BUTLER - THE SOUL GOES ON (1968) JERRY BUTLER - THE ICEMAN COMETH (1968) JERRY BUTLER - YOU & ME (1970) JERRY BUTLER / EXUMA - JOE (1970) JERRY BUTLER - MAKE IT EASY ON YOURSELF (1970) JERRY BUTLER - THE SAGITTARIUS MOVEMENT (1971) JERRY BUTLER / JERRY PETERS - MELINDA (1972) JERRY BUTLER - THE SPICE OF LIFE (1972) JERRY BUTLER - POWER OF LOVE (1973) JERRY BUTLER & BRENDA LEE EAGER - THE LOVE WE HAVE, THE LOVE WE HAD (1973) JERRY BUTLER - SWEET SIXTEEN (1974) JERRY BUTLER - LOVES ON THE MENU (1976) JERRY BUTLER - SUITE FOR THE SINGLE GIRL (1977) THELMA HOUSTON & JERRY BUTLER - THELMA & JERRY (1977) THELMA HOUSTON & JERRY BUTLER - TWO TO ONE (1978) JERRY BUTLER - NOTHING SAYS I LOVE YOU LIKE I LOVE YOU (1978) NATALIE COLE - INSEPARABLE (THIS WILL BE) (1975) NATALIE COLE - NATALIE (1976) NATALIE COLE - UNPREDICTABLE (1977) NATALIE COLE - THANKFUL (1977) NATALIE COLE - I LOVE YOU SO (1979) NATALIE COLE - DONT LOOK BACK (1979) NATALIE COLE / PEABO BRYSON - WERE THE BEST OF FRIENDS (1979) NATALIE COLE - HAPPY LOVE (1981) RANDY CRAWFORD - EVERYTHING MUST CHANGE (1976) RANDY CRAWFORD - MISS RANDY CRAWFORD (1977) RANDY CRAWFORD - RAW SILK (1979) RANDY CRAWFORD - NOW WE MAY BEGIN (1980) RANDY CRAWFORD - SECRET COMBINATION (1981) Ben
distanziata dietro lirraggiungibile Windsong, la pur
splendida trilogia Raw Silk / Now We May Begin
/ Secret Combination promosse Randy
Crawford dal rango di cantante talentuosa a uno
status al di sopra delle categorie: diva. RANDY CRAWFORD - WINDSONG (1982) Randy ama Bill. Lindiscrezione era già filtrata nel 1979, attraverso il terzo lavoro della Crawford (Raw Silk), in cui una giovane interprete emergente ci aveva commosso cantando con passione lamara I Hope Youll Be Very Unhappy Without Me, firmata da un autore allora pressochè sconosciuto. Lui era Bill LaBounty, e lemozione suscitata fu tale che al momento di incidere Windsong Randy selezionò ben due composizioni di Bill: This Night Wont Last Forever, title-track del secondo album di LaBounty, e Look Whos Lonely Now, un altro toccante inno al riscatto sentimentale, rintracciabile nel disco omonimo del 1982 (Bill LaBounty). Le versioni della cantante georgiana sono stilisticamente perfette, definitive. Non è tutto. Alcune memorabili pagine scritte da Stevie Wonder (We Had A Love So Strong), Smokey Robinson (When Im Gone), Leon Russell (Windsong), Don Covay (Letter Full Of Tears), finalmente rilette in chiave A.O.R., convivono in serena armonia accanto al repertorio più moderno di Richard Page e John Bettis (I Have Evrything But You), Michael Sembello e David Batteau (I Dont Want To Lose Him), Marvin Hamlisch e Carole Bayer Sager (One Hello). La smagliante produzione di Tommy LiPuma garantisce purezza formale ed efficacia comunicativa: ogni canzone è sontuosamente incorniciata dal prezioso contributo strumentale di Jeff Porcaro, Steve Lukather, David Sanborn, Dean Parks, Robbie Buchanan, Leon Pendarvis, mentre i magnifici cori dei Pages e di Bill Champlin esaltano la voce terribilmente sexy della Crawford. Musica che coinvolge la testa e il cuore, altro che le miserabili divette giovanilistiche di MTV! - B.A. RANDY CRAWFORD - NIGHTLINE (1983) |
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