10cc «Four
instrumentalists who sang like birds [...] The new
Beatles? No, the one and only 10cc!» Chi conosce la musica dei 10cc sa che, per condurre unesistenza serena, è necessario entrare in possesso di ogni documento audio (LP, CD etc.) che rechi il loro marchio prezioso. Una volta sedotti dalla musica, poi, si vorrà sapere tutto anche sul loro albero genealogico. In merito, esistono due libri. Il primo, The 10cc Story, pubblicato alla vigilia della scissione (1976), risulta inevitabilmente obsoleto per lassenza di qualsiasi indizio sui dissapori in corso. Scritto da George Tremlett, già biografo di Paul McCartney, John Lennon, David Bowie, Rolling Stones e Rod Stewart, il volume conserva comunque un suo fascino storico e contiene informazioni interessanti sui primi anni della band. Ormai fuori catalogo, con un po di pazienza si può trovare su Internet. Di ventiquattro anni successivo (2000), The Worst Band In The World: The Definitive Biography Of 10cc vanta ben altro spessore: firmato da Liam Newton, introdotto da una prefazione di Graham Gouldman, coronato da una toccante postfazione di Eric Stewart, ricco di minuziose appendici discografiche, il testo ricostruisce la vicenda umana e artistica del gruppo seguendo i protagonisti dagli esordi a Manchester (1963) fino alle soglie del terzo millennio, attraverso tutte le loro esperienze professionali. Indispensabile per cultori e collezionisti, può essere richiesto direttamente allautore. - B.A. 10cc - 10cc (1973) Emerging from Manchester in 1972, the band had already tasted chart success two years earlier - three quarters of the lineup (7.5cc) had already charted as Hotlegs with Neanderthal Man. Theirs was a cosmopolitan mixture, to be sure: bassist Graham Gouldman (the non-Hotleg of the quartet) wrote hits for the Hollies and others, while Eric Stewart played lead guitar for the Mindbenders. Kevin Godley and guitarist/pianist Lol Creme came from art school via local group the Sabres. Four instrumentalists who sang like birds ... no wonder Jonathan King snapped them up. The first ten tracks tell the story of a record so full of imagination they ran out when it came to the title ... - The Godley/Creme writing partnership is already much in evidence - and if you enjoyed their later hits like Wedding Bells and Cry then youre bound to like these, even given Donnas obvious debt to the Beatles Oh! Darling. It was a Top Ten hit, as was The Dean And I and their first chart-topper, Rubber Bullets. Gouldman and Stewart piled in on the rockers like Headline Hustler with its infectious slide guitar hook. Kevin Godley - today, like Lol Creme, a video director, but in his time the best singing drummer around - gave us his all on Fresh Air For My Mama. It was much too good to stay an album track. But there were so many others ... - Back in 1973, famed D.J. John Peel said Id love to hear a 10cc album. - Michael Heatley 10cc - SHEET MUSIC (1974) Sia consentito alleditore di questo sito di sbilanciarsi con un parere personale: Sheet Music rappresenta il vertice della parabola creativa dei 10cc. Seguiranno innumerevoli altri capolavori ma qui, davvero, tutto è perfetto. Il multiplo calembour suggerito dalla copertina (sheet significa spartito, ma anche lenzuolo) e dal titolo dellalbum (Sheet Music è omofono di shit music) funziona come efficace preavviso. Liberi dai freni inibitori del conformismo discografico e incuranti delle leggi di mercato, Kevin Godley, Lol Creme, Eric Stewart e Graham Gouldman riconfermano un talento superiore e unimmaginazione incontenibile. Le loro doti di compositori cinematografici vengono esaltate da inedite e proficue collaborazioni reciproche. Creme e Gouldman inventano dal nulla The Worst Band In The World, e dalle chitarre scordate del peggior complesso del mondo emergono miracolosamente linee melodiche di ineguagliabile bellezza. Stewart e Godley incrociano la penna su Oh Effendi, per stilare un elenco di folli progetti affaristici nel deserto, con un brano eterogeneo ma impeccabilmente eseguito. Sonorità acustiche, cori alla Beach Boys e una gara di sobrietà interpretativa tra Graham e Kevin per The Sacro-Iliac. Su un versante più elettrico, Silly Love è uno spumeggiante singolo scritto da Eric e Lol, che oggi verrebbe snobbato anche dallimpresario più avventuroso. Gli stessi titoli firmati Stewart/Gouldman non potrebbero essere più diversi tra loro: un cantabile pop-rock beatlesiano (The Wall Street Shuffle) e una brillante parodia voodoo (Baron Samedi). Ma Sheet Music consolida anche la coppia Godley & Creme, sempre più ineffabile e sorprendente. Old Wild Men, Somewhere In Hollywood, Hotel, Clockwork Creep, ovvero, la fantasia al potere. Le sonorità dei tipici strumenti di un gruppo rock vengono manipolate magicamente per riprodurre le imprevedibili sorprese nascoste in ogni canzone: chitarre hawaiiane, percussioni esotiche, effetti speciali, improvvise variazioni ritmiche e memorabili caratterizzazioni vocali alla Mel Blanc si susseguono dinanzi allascoltatore incredulo. Ma felice. - B.A. 10cc - THE COMPLETE U.K. RECORDINGS (1973/1974) I primi due album (10cc; Sheet Music) e tutti gli inediti dellepoca, raccolti in un doppio CD che sostituisce tutte le compilation pubblicate fino ad ora. Valore inestimabile. - B.A. 10cc - THE ORIGINAL SOUNDTRACK (1975) Sheet Music aveva stordito il pubblico con una dose di originalità quasi eccessiva, eppure, sembra incredibile, con The Original Soundtrack i 10cc si spinsero ancora oltre. Limponente complessità di Une Nuit à Paris potrebbe spiazzare il consumatore abituale di musica italiana, ma potrebbe anche cambiare per sempre la sua vita. Sullo sfondo ritmicamente cangiante di un accompagnamento in trio risalta il singolare gusto pianistico di Lol Creme, mentre i diversi personaggi delloperetta si animano di vita propria, e il taglio teatrale delle interpretazioni dona a ciascun carattere una personalità distinta. Graham Gouldman: «Kev's voice was very sweet; Lol went in for character-type, Disneyish stuff, as on Donna; Eric was more straight-ahead bluesy, and I had this cabaret-type voice». Le più belle voci del rock inglese si librano sulle straordinarie melodie della mini-suite, alternando momenti di toccante delicatezza a maestosi affreschi corali, imperdibili per chi ha amato la Bohemian Rhapsody dei Queen. Il plot narrativo anticipa con toni umoristici la figura del turista per caso, che sarà ripresa in seguito sia da Stewart e Gouldman (Dreadlock Holiday) che da Godley e Creme [An Englishman In New York (Freeze Frame)]. Im Not In Love è un best-seller di stupefacente valore artistico, un vero gioiello post-beatlesiano, e le sue 256 sovraincisioni vocali sono ormai una leggenda popolare. Graham Gouldman: «It was Eric's title and that set the mood for the music. Up to then we'd resisted writing any ballads, so when we did it had to have a twist. As to who came up with what, some things are blurred, some distinct. I came up with the suspended chord on the intro. Where the Big Boys Don't Cry section is, there was originally a bridge but nobody liked it. It was Lols idea to use voices instead of keyboards, to create this ethereal choir. We wanted the biggest choir in the world. We used a 16-track recorder and decided we needed about 12 notes to make the various chords. Kevin, Lol and me recorded a note at a time, maybe eight or nine times each, mixed the multi-track down to stereo and ended up with e series of notes like the uuhh at the start. Then we cut the tape up, made a series of loops - A flat, B flat etc. - put them on the rollers and made a sort of spindle, then fed them back into the multi-track recorder. The sound desk was an instrument.». Brand New Day è un soave inno gospel, così tipico del songbook di Godley & Creme (Five OClock In The Morning; A Lost Weekend; Desperate Times), che offre unottimo spunto interpretativo a Kevin ed Eric. The Film Of My Love, ancora di Lol e Kevin, è una parodia cinematografica con un tema stile colonna sonora anni '50, unorchestra di mandolini, un testo pieno di citazioni dal grande schermo e la proteiforme voce di Graham che fa il verso a Dean Martin. La consueta ripartizione dei compiti per la stesura dei pezzi (Stewart/Gouldman - Godley/Creme) viene stravolta da occasionali scambi di coppia anche in questo album, riservando sempre sorprese emozionanti. Creme e Stewart firmano Life Is A Minestrone, originale cartoon-rock ricco di variazioni di tempo e di tonalità. Gouldman e Godley hanno scritto insieme solo tre canzoni durante lavventura dei 10cc, e chi ha apprezzato The Sacro-Iliac (Sheet Music) e Iceberg (How Dare You!) ora può completare la trilogia con Channel Swimmer. Inspiegabilmente, prima della ristampa CD del 1996, il brano era stato pubblicato solo come B-side di Life Is A Minestrone, nonostante fosse uno dei titoli più brillanti di queste sedute: Graham dileggia affettuosamente i nuotatori che attraversano la Manica, con un delizioso arrangiamento elettro-acustico esaltato da superbe armonie vocali e da un melodico assolo di chitarra. Good News è unaltro reperto archeologico scritto da Godley e Creme, inizialmente rintracciabile solo sul retro di Im Not In Love: introdotto dal piano e dal divino timbro vocale di Kevin , dopo poche battute si trasforma in una bizzarra cantilena, in cui Lol e Kevin si rincorrono accompagnati dalle percussioni. Solo negli anni Settanta era concepibile profondere un simile impegno per registrare un album, ma il risultato conseguito ripaga appieno ogni minuto dedicato allimpresa: finalmente reperibile nella sua forma integrale, The Original Soundtrack celebra la piena maturità del più grande quartetto emerso dopo i Beatles. - B.A. 10cc really were smarter than the average band. Snappy of melody, sneering of tone, they were England's answer to Steely Dan, only wittier. Plundering, parodying and pastiching every known nook and cranny of popular music, they unearthed something entirely and irresistibly unique. - Rob Steen 10cc - HOW DARE YOU! (1976) Quattro polistrumentisti che cantavano come usignoli. Questa lazzeccata definizione che lautorevole critico Michael Heatley ha dato dei 10cc, band di Manchester da cui non si può prescindere se si vuol tentare di scoprire laltra faccia del rock inglese anni '70 (Supertramp, Roxy Music, Queen etc.), alternativa a quella dei gruppi progressive che imperversavano allepoca. Il roboante titolo di new Beatles che la stampa attribuì loro era per un verso giustificato, per laltro riduttivo: al microfono Eric Stewart ricordava moltissimo Paul McCartney, lassidua contiguità professionale, le collaborazioni reciproche e i numerosi richiami stilistici confermavano quellinequivocabile modello di riferimento, ma alla nostalgia per il passato i 10cc univano un obliquo senso dellironia, linsofferenza per qualsiasi forma di conformismo espressivo, quattro voci di bellezza incomparabile e la padronanza assoluta dello studio di registrazione. Insomma, bisogna ascoltarli. Tramite eccellente per accostarsi alla loro musica, How Dare You! è anche lultimo disco inciso con la formazione originale pienamente operativa (nel 1992, in occasione di ... Meanwhile, avrà luogo una storica, estemporanea riconciliazione). A dispetto delle attese nei confronti di veterani della hit-parade, lalbum si apre con un brano strumentale. Trainato da un bizzarro ritmo afro, linsolente tema di How Dare You! si sviluppa a strati, con i rintocchi del clavinet, il sustain delle solid body e le chiazze sonore dei sintetizzatori che si sovrappongono fino al torrido climax finale. Senza soluzione di continuità, il parossismo della title-track sfuma dolcemente nellouverture acustica di Lazy Ways, a sua volta splendida parafrasi della suddetta fonte dispirazione (sulla falsariga dei migliori Wings). Il leitmotiv del gossip, mirabilmente riprodotto in copertina dalle foto e dai montaggi split-screen della Hipgnosis, ricorre su due episodi in particolare: Iceberg, parodia jazz su un anonimo seccatore che ansima al telefono, e Dont Hang Up, melodramma cinematografico su un sentimento non corrisposto che, insieme a Somewhere In Hollywood (Sheet Music) e Une Nuit à Paris (The Original Soundtrack), completa la trilogia delle mini-suite firmate da Godley & Creme durante la militanza nel gruppo. Colpi di scena melodici, fulminee mutazioni ritmiche, fughe latine e prodigiosi virtuosismi vocali trasformano gli arrangiamenti in veri e propri film racchiusi in una canzone. Puro genio. Immaginaria soap-opera ispirata dalla réclame di una compagnia aerea, Im Mandy Fly Me parte come raffinata pop-song per poi decollare letteralmente in prossimità dellinciso, su cui divampano le chitarre elettriche di Eric e Lol. Un folle intenzionato a dominare il mondo è protagonista di I Wanna Rule The World: in meno di quattro minuti, si succedono proclami cadenzati dal passo delloca, spiazzanti imitazioni di Peter Cetera e un demenziale comizio dellaspirante führer. Il blues trasfigurato di Head Room racconta con accenti tragicomici i primi turbamenti sessuali di un adolescente che, per liquidare il problema, ricorre al provvidenziale fai-da-te. Ancora sui giorni lieti dellinfanzia, RocknRoll Lullaby è unatipica ninnananna cantata in duetto da Kevin ed Eric a cui dobro, slide e lo spettacolare coro gospel ( any way you are ) donano unanima americana. Art For Arts Sake riassume in un motto la filosofia dei 10cc: arte per amore dellarte o, se preferite, ars gratia artis. Pubblicato a 45 giri, il brano esalta le doti tecniche del quartetto, convogliandole in un elaborato crescendo di riff culminanti nellassolo di Stewart. Eric, Graham, Kevin e Lol partecipano equamente alla stesura dei pezzi, alternando la partnership luno con gli altri, anche se, come sempre, prevalgono gli abbinamenti Stewart/Gouldman e Godley/Creme. La separazione ufficiale si verificò poco dopo, per insanabili divergenze artistiche ma, come intuì subito il manager Harvey Lisberg*, era solo linizio di una nuova, entusiasmante stagione. - B.A. *A magical four-way musical partnership had reached the end of the road but, in the words of their manager, Harvey Lisberg: I don't regard this as a break-up, because we now have two supergroups instead of one. - Chris White GODLEY & CREME - CONSEQUENCES (1977) Ottobre 1976. I 10cc sono allapice del successo. Un quartetto di fama internazionale che riesce a piazzare ai primi posti delle classifiche singoli di qualità e album sbalorditivi. Paradossalmente, proprio in questo momento, a causa di profonde divergenze artistiche, metà del gruppo se ne va: Lol Creme e Kevin Godley intendono dedicarsi a tempo pieno al perfezionamento e alla promozione del gizmo, un meccanismo di loro creazione che rivoluziona le possibilità espressive della chitarra elettrica, senza ricorrere allelettronica o ai sintetizzatori. Quello che in un primo momento doveva essere un 45 giri dimostrativo si trasforma, nellarco di poche settimane, in un progetto a dir poco audace, assumendo progressivamente le proporzioni di un LP triplo, per larga parte recitato, dalla confezione vagamente macabra, per di più firmato da due nomi che, diversamente dal marchio 10cc, risultano praticamente ignoti al grande pubblico. Risultato: commercial potential = 0. Nonostante tutto questo, pubblico, critica e colleghi della coppia dovettero confrontarsi con alcune delle pagine più significative della storia del rock. Per chi non conosca Consequences queste espressioni possono apparire velate da un eccesso di enfasi, ma lascolto su un buon impianto hi-fi è sufficiente per dimostrare che con Five OClock In The Morning, A Lost Weekend, Sailor, Honolulu Lulu, Godley & Creme hanno toccato la perfezione. Di passaggio a Londra, Sarah Vaughan fu intercettata per duettare con Kevin su A Lost Weekend: la Sassy Lady non si tirò indietro, e fece tremare le mura dello studio Manor con uno spiritual degno delle leggendarie performance di Mahalia Jackson. Canzoni e brani strumentali sono tenuti assieme da una storia che mescola dramma e commedia, molto simile a un vecchio sceneggiato radiofonico: in collera per gli abusi subiti, la Natura si ribella, scatenando la furia degli elementi; la piccola comunità coinvolta chiede aiuto a un eccentrico artista dilettante, Mr. Blint, che salverà il mondo con una sonata per piano (Blints Tune). I dialoghi, di taglio squisitamente teatrale, sono curati dallattore Peter Cook, coadiuvato da alcuni caratteristi, e si integrano a meraviglia con le musiche. Lalbum raggiunse brillantemente anche lo scopo a cui era destinato: Lol Creme riuscì a riprodurre col gizmo maestose sezioni di archi (Seascape; Sleeping Earth; The Flood), eteree voci femminili (Burial Scene), oltre alle realistiche sonorità naturali (mare, pioggia, vento etc.) che attraversano tutta lopera. Un riconoscimento particolare spetta al tecnico del suono, Martin Lawrence, che svolse un lavoro eccezionale su voci e piano. Il cofanetto in vinile andò rapidamente esaurito, e per una ristampa si dovette attendere linvenzione del CD, quando la Mercury pubblicò una tiratura limitata di 3000 copie, numerate a penna. Per ulteriori dettagli e curiosità riguardanti Consequences, invitiamo i lettori a visitare il sito realizzato da Giles Booth (Mr. Blints Attic). - B.A. GODLEY & CREME - L (1978) Brilliantly recorded, brilliantly sung, an album of dazing difference. - Derek Jewell Diverso. Strano. Inestimabile. Eterno. Prova lampante della libertà di espressione che regnava indisturbata durante gli anni '70 e, più in particolare, della sovrana indifferenza di Lol Creme e Kevin Godley per qualsiasi logica di mercato. Se ci assoggettassimo agli sciagurati criteri di valutazione imposti dalla radio e dalla stampa, la musica di L potrebbe risultare addirittura indigesta. Ma per chi ama Frank Zappa (citato su Art School Canteen) ed è in cerca di originalità, consistenza e inventiva, può diventare il disco della vita. Alla consumata abilità di Godley & Creme nellarte di trattare le voci, lalbum aggiunge un considerevole ampliamento della componente strumentale, accentuata dalluso creativo di percussioni, organo Farfisa, piano, chitarre acustiche ed elettriche. Magistrali fughe dal retrogusto jazz vengono interrotte da brevi passaggi semi-recitati (The Sporting Life), o si alternano a ingegnose partiture scritte, eseguite con millimetrica precisione dallo xilofono di Kevin (Sandwiches Of You; Foreign Accents): inevitabile il riferimento alle virtuosistiche pagine zappiane interpretate da Ruth Underwood. Immersa in una bizzarra atmosfera tecnologica, la complessa stratificazione vocale su Group Life anticipa alcuni momenti del successivo Freeze Frame. Larrangiamento di Punchbag si articola in una sorta di drammatica micro-suite, mentre Art School Canteen è una ballad dai raffinati equilibri timbrici, guidata dal suggestivo ronzìo del gizmo. Dalla fusione tra Hit Factory e Business Is Business emerge unanalisi, ironica ma impietosa, dei processi produttivi che generano la musica di consumo. Agghiacciante. Nel 2000 è stata pubblicata per la prima volta ledizione CD. Moderare luso. Può causare assuefazione. - B.A. GODLEY & CREME - FREEZE FRAME (1979) Dopo quattro album con i 10cc (10cc; Sheet Music; The Original Soundtrack; How Dare You!) e due a proprio nome, Lol Creme e Kevin Godley non avevano più nulla da dimostrare. Certo, non a chi aveva salutato i 10cc come la più promettente realtà musicale inglese dopo lo scioglimento dei Beatles. Eppure, nel 1979, i due riescono ancora a sbalordire anche i più smaliziati e realizzano lennesimo capolavoro. Dopo il monumentale Consequences e lo sconvolgente L, con questo disco Godley & Creme continuano a sottrarsi a qualsiasi possibilità di classificazione, evitando ogni ovvietà e proponendo un modo di fare musica assolutamente antiretorico. An Englishman In New York è cadenzata dal vibrafono e attraverso brevi, allucinate immagini, descrive le impressioni di un suddito britannico nella Grande Mela. Indimenticabile la canzone e imperdibile il video, girato dagli stessi Godley & Creme. Random Brainwave è esattamente quello che promette il titolo: unonda cerebrale fortuita. I Pity Inanimate Objects è sorretta da un cupo arpeggio di chitarra acustica. La voce solista, che sembra filtrata attraverso il polistirolo, si interroga sui presunti sentimenti degli oggetti inanimati, concludendo così: ... the fewer the moving parts, the less there is to go wrong .... La drammatica title-track getta uno sguardo sullepoca dellinfanzia, con rapide inquadrature di grande icasticità. Su Freeze Frame continua la proficua collaborazione con Phil Manzanera. Il chitarrista dei Roxy Music partecipa allincisione di Clues e Brazilia, due pezzi che illustrano chiaramente il motivo per cui il pubblicizzato trio GCM non divenne mai una realtà: no commercial potential. Da ascoltare a volume sostenuto e al buio. Mugshots è lunico brano cantato da Lol Creme e contiene le tipiche voci da cartone animato abilmente riprodotte in studio dai 10cc. Get Well Soon è un gran finale dallatmosfera onirica, con la sospetta presenza di Paul McCartney ai cori. Nel 2000 è stata pubblicata una seconda, stupenda edizione CD - comprendente anche L - in cui testi e 'credits' sono stati inclusi riproducendo lidea grafica originale, con gli strumenti e i musicisti indicati con una foto dei medesimi. [P.S. - Secondo unanacronistica tradizione risalente ai Beatles, fu anche pubblicato un singolo escluso dal 33 giri, Wide Boy.] - B.A. GODLEY & CREME - ISMISM (SNACK ATTACK) (1981) GODLEY & CREME - BIRDS OF PREY (1983) Sullonda dellenorme, inatteso successo ottenuto con i singoli tratti da Ismism (Under Your Thumb; Wedding Bells), Lol Creme e Kevin Godley profondono ogni stilla di energia creativa per ripetere limpresa. Purtroppo, il mondo stava già franando nel buco nero degli anni '80 e lestrema volubilità di una platea oppressa dai media (radio e stampa specializzata) distolse lattenzione generale da un autentico capolavoro. Quasi interamente eseguita con i sintetizzatori, la musica di Birds Of Prey risulta ancora una volta del tutto originale rispetto ai modelli correnti e conferma lo sbalorditivo talento melodico di due fenomeni: Godley canta tutti i brani, Creme si divide tra programmazione, tastiere, chitarre e gizmo, in una tumultuosa sequenza di stili perlopiù indefinibili. My Body The Car apre lalbum allinsegna della più ostinata diversità: una 'non-canzone' tanto sconcertante dal punto di vista del marketing quanto mirabile sotto il profilo strettamente artistico, un vero gioiello di inventiva e sperimentalismo. Il ritmo è scandito dalla voce di Kevin che articola una serie di sillabe onomatopeiche, mentre un testo surreale spiega i rovinosi effetti dellimmedesimazione tra autista e vettura (lhomo sapiens e il suo corpo?). Cats Eyes adotta una pimpante metrica 'ska' per raccontare la tresca tra un meccanico e la donna del capo-officina. Save A Mountain For Me lancia il grido di dolore di un detenuto in preda alla nostalgia per il mondo esterno: sdrammatizzato dal beffardo umorismo degli autori, divenne un improbabile 45 giri. Una parodia reggae, artefatta ma efficace, accompagna le traversie del cavallo Samson, bizzarro personaggio dai tratti decisamente zappiani. Attraverso titoli evocativi (Madame Guillotine), atmosfere sinistre (Out In The Cold) e strepitosi arrangiamenti in bilico tra elettronica e tocco umano (Worm And The Rattlesnake; Twisted Nerve) si dipanano storie in cui il povero maschio indifeso è vittima di spietate figure femminili: Uccelli Rapaci, appunto. Non è dato sapere se il crudo realismo di alcuni episodi faccia riferimento a dolorose esperienze personali o sia solo frutto dellispirazione. Fulminanti le parole di Woodwork: Now youre back from the dead pushing a double bed . Memorabile la copertina disegnata da Geoff Halpin. [P.S. - Stavolta il singolo pubblicato fuori dal Long Playing era Golden Boy, musica, concetto, involucro e video geniali, in seguito riproposto in una versione più lunga su The History Mix Vol. 1.] - B.A. GODLEY & CREME - THE HISTORY MIX VOL. 1 (1985) GODLEY & CREME - GOODBYE BLUE SKY (1988) Cosa resterà degli
anni Ottanta? Poca roba, oltre al riflusso
nel privato e alle città
da bere. In relazione alla musica, è
necessario frugare tra le montagne di pattume alla
ricerca di quei due, tre album a semestre degni di nota
(quando va bene, jazz a parte). In
chiusura di decennio, quasi a marcare la distanza
siderale tra il proprio spessore artistico e il lugubre
panorama circostante, una trinità di fuoriclasse - Godley
& Creme (Goodbye Blue Sky), Robert Kraft (Quake City) - torna
nellarena per ricordare al pubblico, rintronato
dalla TV, cosa sia lo stile: lappello cadrà nel
vuoto
GODLEY & CREME - IMAGES (1993) 10cc - DECEPTIVE BENDS (1977) Allindomani di un divorzio artistico i cui effetti furono aggravati dallavvento del punk, molti appassionati cercarono di vincere la costernazione fingendo che Consequences e Deceptive Bends fossero i due lati di un nuovo, immaginario maxi-album dei 10cc. Il trucchetto era patetico, ma funzionò: gli ascoltatori inconsolabili si trovarono tra le mani uninsperata doppia razione di capolavori. Al mastodontico progetto dei transfughi (Godley & Creme), i superstiti (Gouldman/Stewart) avevano replicato con un disco strepitoso, sfogando unurgenza espressiva che covava da quattro anni, parzialmente repressa dalla convivenza forzata. Affidata la batteria allamico Paul Burgess, gli autori di Im Not In Love si divisero basso, chitarre e tastiere, trasformando lo studio di registrazione in una fucina di creatività: innumerevoli sovraincisioni di voci e strumenti, temi di abbagliante bellezza agganciati a una girandola di variazioni metriche, un concentrato di alta fedeltà, virtuosismo e inventiva che tracimava dalle casse dellimpianto stereo. Con un tocco di folle umorismo (Good Morning Judge) e una memorabile melodia 'beatlesiana' (The Things We Do For Love) Graham ed Eric imposero nelle classifiche mondiali due piccole opere darte contemporanea. Marriage Bureau Rendezvous, canzone pop di esemplare genuinità, descrive con accenti agrodolci ansie, aspettative e imbarazzi vissuti in unagenzia matrimoniale. Modern Man Blues rivisita lintramontabile schema indicato dal titolo per poi travasarlo in unimpetuosa fuga dispirazione 'surf'. Youve Got A Cold anticipa il ricorso ai moduli ritmici del reggae, che segneranno in modo determinante la produzione successiva. Linappuntabile atmosfera jazz di I Bought A Flat Guitar Tutor dimostra lonnipotenza espressiva della coppia, che passa con disinvoltura dai balenanti motivetti di Honeymoon With B Troop al languido stile Wings di People In Love. Lungo i tre movimenti di Feel The Benefit si alternano una citazione di Dear Prudence (The Beatles), la 'pompa magna' orchestrale di Barry Manilow e una gaia digressione di sapore sud-americano (A Latin Break). La ristampa CD ci riconsegna un paio di formidabili B-side (Hot To Trot; Dont Squeeze Me Like Toothpaste) e un inedito di Graham - Im So Laid Back, Im Laid Out - la cui iniziale esclusione dal Long Playing resta inspiegabile. - B.A. I 10cc amavano i Beatles, Jimmy Webb, i Beach Boys, Frank Zappa. Chi sa già di cosa fossero capaci, grazie a queste ristampe scoprirà degli inediti eccezionali come Im So Laid Back, Im Laid Out e Dont Squeeze Me Like Toothpaste. Insuperabili. - Enrico Sisti 10cc - BLOODY TOURISTS (1978) A oltre trentanni di distanza, Bloody Tourists è un manuale di sopravvivenza per cuori affaticati dalla banalità: una rassegna di eccezionali invenzioni musicali, felici arrangiamenti pop, parodie blues, non-sense elettronici e miraggi tropicali. Ogni canzone è un cocktail di tre/quattro/cinque sapori diversi. - Enrico Sisti 10cc - LOOK HEAR? (ARE YOU NORMAL) (1980) 10cc - TEN OUT OF 10 (1981) A causa di una sciagurata cocaine decision dei dirigenti Polygram, Ten Out Of 10 è rimasto fuori catalogo per anni. Noi riuscimmo a scovarne una prima edizione CD nel lontano 1993, in un pidocchioso negozietto di York (GB), e oggi la custodiamo allevando a nostre spese una muta di rottweiler antropofagi. Per Graham Gouldman ed Eric Stewart il successo commerciale di Dreadlock Holiday era già un ricordo, ma il nuovo album esibiva unispirazione miracolosamente intatta. La magica penna di Graham spicca subito il volo. Ennesima elaborazione di un tema caro al bassista (Marriage Bureau Rendezvous; Modern Man Blues; I Hate To Eat Alone; Howm I Ever Gonna Say Goodbye), spinta da un irresistibile ritmo giamaicano decontestualizzato, Dont Ask descrive la vita da scapolo di un neo-single goffo e depresso: straordinario lassolo elettrico di Rick Fenn. Scritta da Gouldman con la chitarra acustica, arrangiata come ballad per piano e archi, intelligentemente offerta alla voce beatlesiana di Stewart, Lying Here With You strappa un cenno di compiacimento a Paul McCartney, Stevie Wonder e Jimmy Webb. Giunti alle soglie del bilancio esistenziale, gli autori di Im Not In Love firmano un altro capolavoro: introdotta da una solenne atmosfera che cita i Moody Blues - we dream in the night of mythical days and nights in white satin - Memories diventa unagrodolce reminiscenza in chiave reggae. Altre sorprese si rinvengono in una pop-song stile Wings (Dont Turn Me Away), nellimmancabile geremiade finanziaria (Overdraft In Overdrive), in una ridicola coppia di vorrei-ma-non-posso (Action Man In Motown Suit; Les Nouveaux Riches), negli indizi enigmistici richiamati sulla bizzarra copertina (Notell Hotel), nel melodico, stupendo epilogo allinsegna dei rimpianti (Survivor). Durante le sedute si affacciò in studio Andrew Gold che, poco dopo, avrebbe formato i Wax con Graham Gouldman (Common Knowledge): i tre splendidi brani incisi in trio (Runaway; Weve Heard It All Before; The Power Of Love), allora pubblicati a 45 giri, sono reperibili sullantologia Food For Thought e sulla ristampa Universal del 2006. - B.A. 10cc - WINDOWS IN THE JUNGLE (1983) Nel 1983 furono pubblicati Birds Of Prey di Godley & Creme e Windows In The Jungle dei 10cc. Una scaltra, utilitaristica lettura degli eventi ... e voilà, chi ancora stentava a riprendersi dal trauma per lo scisma del quartetto ebbe di che consolarsi con un doppio album dellagognata formazione originale. Dopo leccellente Ten Out Of 10 e due magnifici singoli prodotti con Andrew Gold (Weve Heard It All Before; The Power Of Love), Stewart e Gouldman tornano in studio ridefinendo ruoli e organico. Accanto ai fedeli Rick Fenn (chitarra), Stuart Tosh (percussioni, batteria), Vic Emerson (tastiere) sfilano Mel Collins (sassofoni), Simon Phillips (batteria) e Sua Maestà Steve Gadd (batteria), questultimo reclutato da Stewart approfittando del comune ingaggio alla corte di Paul McCartney (Tug Of War; Pipes Of Peace). Al comando di un affidabile drappello di specialisti, Eric e Graham scrivono e arrangiano nove splendide canzoni dedicate al tema della metropoli che mortifica rapporti umani e sentimenti, sintetizzando in un sublime linguaggio pop i diversi stili concepiti, riletti o assimilati fino ad allora: una mini-suite in cui si susseguono brillanti curve melodiche (24 Hours), un originale reggae profano [Feel The Love (Oomachasaooma)] il cui video fu diretto da Kevin Godley e Lol Creme, uninconsueta, bellissima ballad (Yes I Am!), un paio di esclusive lezioni di ballo (City Lights; Working Girls) e lennesima sorpresa in levare dal titolo programmatico (Food For Thought). Dopo una prima edizione tedesca, da tempo fuori catalogo, la seconda ristampa CD ha raccolto tutti i brani allepoca esclusi dal Long Playing, compresa la stupenda The Secret Life Of Henry. - B.A. 10cc - ... MEANWHILE (1992) 10cc - FOOD FOR THOUGHT (1993) 10cc - MIRROR MIRROR (1995) Mirror Mirror riporta in primo piano la figura di Graham Gouldman che, dai tempi di Windows In The Jungle, assorbito dagli impegni con Andrew Gold (Wax), aveva lasciato il posto di leader e unica voce solista a Eric Stewart. Se qualcuno non ricordasse che Gouldman, prima di entrare nei 10cc, aveva firmato canzoni per Cher e Yardbirds, ecco loccasione per riscoprire un autore straordinario. È Graham che regge le sorti dellalbum con una manciata di scintillanti gioielli pop: Peace In Our Time, magnifica lezione su come legare melodia e messaggio schivando la retorica; Take This Woman, delizioso reggae a cura del binomio magico (Gouldman/Stewart); Grow Old With Me, promessa deterno amore romanticamente fuori moda; e soprattutto The Monkey And The Onion, scritta con Tim Rice - paroliere di Andrew Lloyd Webber - e arrangiata sullesempio di Yesterday, piccola sezione archi e chitarra acustica. La copertina si ispira esplicitamente allo stile Hipgnosis, sebbene i 10cc - per sette anni (1974/1980) clienti fissi - non collaborino più con il celebre studio grafico. - B.A. HOTLEGS HOTLEGS - THINKS: SCHOOL STINKS (1970) HOTLEGS - YOU DIDNT LIKE IT BECAUSE YOU DIDNT THINK OF IT (1970/1976) ERIC STEWART ERIC STEWART - GIRLS (1980) ERIC STEWART - FROOTY ROOTIES (1982) ERIC STEWART - DO NOT BEND (2003) ERIC STEWART - VIVA LA DIFFERENCE (2009) GRAHAM GOULDMAN GRAHAM GOULDMAN - THE GRAHAM GOULDMAN THING (1968) GRAHAM GOULDMAN - SUNBURN [45] (1979) GRAHAM GOULDMAN - ANIMALYMPICS (1980) GRAHAM GOULDMAN - AND ANOTHER THING ... (2000) GRAHAM GOULDMAN - LOVE AND WORK (2012) GG/06 GG/06 (KEVIN GODLEY & GRAHAM GOULDMAN) - http://gg06.co.uk/ (2006) Il sangue nellampolla si è sciolto. La madonna del tabernacolo ha pianto. Il prodigio si è compiuto di nuovo. Dopo quattordici lunghi anni (The Stars Didnt Show, speciale cameo per Meanwhile), quando ormai avevamo deposto ogni speranza, Kevin Godley ha cantato ancora. Un destino benevolo ci ha concesso il privilegio di assistere allennesimo ritorno della più bella voce terrestre, che è tale soprattutto ora che non cè più Sinatra. Levento si carica di ulteriori significati grazie alla santa alleanza con Graham Gouldman, lautore cui fu proposto di comporre per i Beatles (Graham declinò rispondendo I think theyre doing alright in the songwriting department, actually.). In sintesi, dopo la comune militanza nei Mockingbirds, la meravigliosa avventura nei 10cc (tre capolavori firmati in coppia: The Sacro-Iliac, Channel Swimmer, Iceberg) e i rispettivi successi con Wax e Godley & Creme, i due amici si ritrovano insieme per il puro piacere di fare musica. Quattro pezzi sono già a disposizione in rete (http://gg06.co.uk/) e, per ora, possono essere ascoltati solo lì. Sorretto dalle tastiere di Mike Stevens e Jess Bailey, Graham assembla accordi e armonie a cui Kevin infonde la vita con unugola divina e parole venate di amara ironia. The Same Road è la più bella canzone del 2006: un uomo daffari americano viaggia a bordo di una costosa automobile, constatando che al proprio successo professionale corrisponde un incolmabile vuoto affettivo. Lelegante arrangiamento soul esalta il ritratto dellexecutive infelice magistralmente reso da Kevin. Il ritmo latino di Johnny Hurts accompagna lesito fallimentare di un matrimonio appena celebrato. Beautifulloser.com è una ballad crepuscolare che, fin dal titolo, gronda rimorso e disincanto. Hooligan Crane riprende il discusso tema del bullismo, già affrontato da Godley & Creme sulla drammatica Punchbag (L): per sua stessa ammissione, ladolescente Kevin fu vittima di quel fenomeno odioso, il che spiega la toccante immedesimazione nel testo. Nelle pagine del sito il progetto di un album è ventilato senza fretta né ansia. Il materiale è quasi pronto lindustria discografica non ancora. - B.A. WAX WAX - COMMON KNOWLEDGE (1984) Non cè davvero limite alla sconsideratezza dellindustria e dei media. Dischi completi, ufficiali, spesso stupendi, che spariscono dalla circolazione neanche fossero avanzi di studio da scartare. Qualche esempio clamoroso? a) Introducing Sparks*, capolavoro assoluto dei fratelli Mael e presenza fissa nelle all-time favourites della critica più avvertita: la CBS ne aveva stampate poche copie promozionali, ma quando si accorse che il punk stava conquistando il mercato interruppe la pubblicazione, relegando il gioiello degli Sparks tra i 'resi'; b) Twisted Heart* di Gino Vannelli, un intero Long Playing ultimato - tuttora inedito - di cui al pubblico venne concesso solo il magnifico 45 giri The Longer You Wait; c) August Moon* di Bobby Caldwell, reperto A.O.R. sepolto in un cassetto per sei anni, mentre le classifiche degeneravano; d) Sleeping With Girls* di Stephen Bishop, rebus discografico smembrato fra Hong Kong, antologie e siti Internet; e) Ready To Bounce* di Robert Kraft, ennesima esclusiva riservata - solo su vinile - alla casta degli audiofili giapponesi; f) Common Knowledge*, primo parto della collaborazione tra Graham Gouldman e Andrew Gold: alla luce dei rispettivi curricula, il sodalizio avrebbe meritato squilli di trombe e campagne tambureggianti, invece - Ricostruiamo per i posteri. 1982. Lenny Waronker - allora responsabile A&R della Warner e, in altre circostanze, produttore esperto e sensibile - incarica Andrew Gold di ritoccare il sound dei 10cc, allo scopo di americanizzare il loro nuovo lavoro. In realtà, a Ten Out Of 10 non mancava proprio nulla e, come noto, Stewart e Gouldman avevano già sbancato negli U.S.A. con Deceptive Bends. Prima dello scioglimento temporaneo della band, Gold partecipa comunque alla stesura di un paio di pezzi strepitosi (Weve Heard It All Before; The Power Of Love), reperibili solo sulla raccolta Food For Thought e, ironia della sorte, più che mai 10cc. Frattanto, il rapporto professionale tra Andrew e Graham si consolida. Immersi nella campagna del Cheshire e liberi da pressioni esterne, i neonati Wax scrivono e registrano materiale sufficiente per un album, ma lo scarso successo dei singoli prescelti (Dont Break My Heart; Victoria) provocò linsabbiamento di tutto il resto. Un vero scandalo, perché la musica segnava una radicale svolta stilistica rispetto alle ultime cose realizzate da Gouldman con i 10cc (Windows In The Jungle), pur eguagliandone i sensazionali esiti artistici. Due voci allaltezza di background prestigiosi, il talento di un autore geniale (Graham), una consumata abilità con chitarre e tastiere (Andrew) e, finalmente, lelettronica applicata al pop con buon gusto. Leccellente CD della Dome contiene tutte le session del 1984 più alcune nuove canzoni, tra cui una preziosa Shanghai Moon, firmata insieme a Stephen Bishop! Una gustosa parodia di James Bond (J.B. In Arabia), la sconfinata passione di Gouldman per i Caraibi (Holiday), un brano zeppo di inconsapevoli riferimenti a Rupert Holmes (The King Of Showbiz) - davvero delizioso - sono gli altri episodi che suggeriscono di procurarsi Common Knowledge prima che finisca di nuovo nella pattumiera, dove era rimasto fino al 1998. [P.S. - *Tutti i titoli, eccetto Twisted Heart, sono stati riversati su CD: ci sono voluti quasi quaranta anni.] - B.A. WAX - MAGNETIC HEAVEN (1985) Random Hold, XTC, Utopia e Wax sono tra le poche band - attive in quella stagione luttuosa - ad aver superato con successo la sindrome del riflusso. Metabolizzando il ricorso alle batterie elettroniche e alla semplificazione espressiva, odioso pedaggio imposto dai media, riuscirono nella doppia impresa di ridicolizzare le nuove leve e di lasciare ai posteri qualcosa di valido e duraturo. Il proficuo esito artistico si spiega con la presenza di ingegni straordinari dietro le succitate formazioni: rispettivamente, Bill MacCormick, insostituibile spalla di Robert Wyatt (Matching Mole) e Phil Manzanera (Quiet Sun; 801), oltre che virtuoso del basso elettrico; Andy Patridge e Colin Moulding, clandestini involontari sul carrozzone 'new wave'; Todd Rundgren, che non ha bisogno di presentazione; Graham Gouldman e Andrew Gold, figure carismatiche con lunghe storie alla spalle. Dopo un lusinghiero passato di autore negli anni '60 (Yardbirds, Hollies, Cher etc.), nel decennio successivo Gouldman conquista limmortalità fondando i 10cc. Durante una pausa di riflessione, Graham si allea con un suo doppio americano, Andrew Gold, veterano della West Coast e collaboratore prediletto da Stephen Bishop, Art Garfunkel, Linda Ronstadt etc. - Apparentemente incompatibili, i due fuoriclasse riuscirono a coniugare il comune amore per i Beatles con le sonorità dellepoca, senza involgarire i reciproci idiomi e, anzi, impartendo una severa lezione di stile ai lugubri manichini punk-yuppie. Dopo lottimo Common Knowledge, album desaparecido a causa di una promozione inadeguata, i Wax continuano a tradurre in musica entusiasmo e creatività. Malgrado quei suoni, Magnetic Heaven è uno dei pochi dischi incisi negli anni '80 a beneficiare di sostanza melodica, destrezza strumentale e sapiente impiego dei cori: un piccolo capolavoro di synth-pop (definizione discutibile ma calzante, che comunque non abbiamo coniato noi). In un mondo più giusto, le hit-parade avrebbero ospitato Systematic e Right Between The Eyes, saettanti motivetti che perpetuavano larte del 45 giri di qualità: come noto, ci toccarono in sorte Der Kommissar e Ghino di Tacco. Linfallibile ritornello di Shadows accosta, in un singolare connubio, suoni artificiali e chitarre in stile Byrds. Avvincente lo slogan 'proletario' di Ball And Chain, il cui intermezzo rap denuncia la schiavitù imposta da tutte le catene di montaggio, anche simboliche: la title-track ne riadatta il tema in una 'reprise' che evoca il folle sperimentalismo di Godley & Creme. Le staffilate funk di Breakout innescano un ritmo vertiginoso, che si attenua solo su Only A Visitor, atipica ballad dotata di un ambiguo charme tecnologico. Marie Claire segna latteso ritorno di Graham al microfono, evento sempre troppo raro: fedele a una scelta risalente al sodalizio con Eric Stewart, egli cederà il ruolo di prima voce anche al nuovo partner. In ogni caso, il suo tocco magico sullo spartito è inconfondibile e preponderante. Dalla gloriosa For Your Love a Hear No Evil, Rise Up fino al venturo American English: i vecchietti erano ancora piuttosto arzilli. - B.A. WAX - A HUNDRED THOUSAND IN FRESH NOTES (1989) WAX - THE WAX FILES (1997) COLLABORAZIONI AGNETHA FALTSKOG - EYES OF A WOMAN (1985) WAYNE FONTANA & THE MINDBENDERS - THE BEST OF WAYNE FONTANA & THE MINDBENDERS (1994) JUSTIN HAYWARD & JOHN LODGE - BLUE JAYS (Blue Guitar) (1975) MICKEY JUPP - LONG DISTANCE ROMANCER (1979) JOHN LEES - A MAJOR FANCY (1973) MANDALABAND - THE EYE OF WENDOR: PROPHECIES (1978) PHIL MANZANERA/801 - LISTEN NOW! (1977) PHIL MANZANERA - K-SCOPE (1978) GILBERT OSULLIVAN - LIFE & RHYMES (1982) RAMASES - SPACE HYMNS (1971) SAD CAFÉ - FACADES (1979) NEIL SEDAKA - SOLITAIRE (1972) NEIL SEDAKA - THE TRA-LA DAYS ARE OVER (1973) |
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