20th CENTURY Chiunque si accosti alla musica classica, si imbatte puntualmente nel tradizionale repertorio scritto su commissione per papi e re (il suono con la morte spalmata sopra - F.Z.). Con unottusitŕ sconcertante, impresari e giornalisti continuano a censurare, nei teatri e sulla stampa, i grandi compositori del XX Secolo. In realtŕ, quella che i nazisti liquidavano come arte degenerata, puň essere emozionante quanto una suite dei Pink Floyd. Senza la pretesa di essere esaustivi, indicheremo in questa sezione alcuni dischi che meritano di essere ascoltati. Non prima di aver riletto lopinione di Frank Zappa. - B.A. «The place where one finds the least
enthusiasm for norm-nuking is in the world of the
symphony orchestra. If you hand an orchestral musician a
piece of new music, his instant response is likely
to be: Feh! This was
written by some guy who is still alive! -
Players come into the orchestra already knowing
whats good - because theyve
played it a million times in the conservatory. [...]
People who think that classical music is somehow more elevated
than radio music should take a look at the forms
involved - and at whos paying the bills. Once upon
a time, it was the king or Pope So-and-So. Today we have
broadcast license holders, radio programmers,
disc-jockeys and record company executives - banal
reincarnations of the assholes who shaped the music of
the past. The contemporary harmony textbook is the
embodiment of those evils, in catalog form. When I was
handed my first book and told to do the exercises, I
hated the sound of the sample passages. I
studied them anyway. If something is hateful, you
should at least know what it is youre hating so you
can avoid it in the future. Many compositions that have
been accepted as GREAT ART through the years
reek of these hateful practices. For example, the
rule of harmony that says: The second degree of the
scale should go to the fifth degree of the scale, which
should go to the first degree of the scale [II-V-I].
[...] To me, II-V-I is the essence of bad white-person
music. [...] Its the instructors
job to make you learn how to do all the stuff in those
books. To get a grade, you must write exercises proving
that you are capable of accommodating the entertainment
needs of deceased kings and popes, and, after youve
proved it, you get a piece of paper that says
youre a composer. Is that nauseating
or what? Its worse in the graduate courses that
teach students how to do modern music. Even
modern music has hateful practices - like the
twelve-tone business that says you cant play note
one until youve cycled through the other eleven,
theoretically thwarting tonality by giving each pitch equal
importance. The Ultimate Rule ought to be: If
it sounds GOOD to YOU, its bitchen; and if it
sounds BAD to YOU, its shitty.» «Since I didnt
have any kind of formal training, it didnt make any
difference to me if I was listening to Lightnin
Slim or a vocal group called the Jewels (who had a song
out then called Angel In My Life), or Webern, or
Varčse, or Stravinsky. To me it was all good music.» BÉLA BARTÓK - 6
STRING QUARTETS BÉLA
BARTÓK - 6 STRING QUARTETS BÉLA BARTÓK - THE
STRING QUARTETS BÉLA BARTÓK - THE
6 STRING QUARTETS BÉLA BARTÓK - THE
COMPLETE STRING QUARTETS BÉLA BARTÓK - THE
SIX STRING QUARTETS BÉLA BARTÓK -
COMPLETE STRING QUARTETS BÉLA BARTÓK -
STRING QUARTETS I sei quartetti per archi di Bartók, rappresentano, nel loro complesso, un monumento musicale tra i piů significativi della musica contemporanea, un costante punto di riferimento in rapporto alla problematica del nostro tempo. - Armando Gentilucci Per profonditŕ di pensiero, ricchezza inventiva e coerenza strutturale, litinerario artistico percorso da Bartók nei sei Quartetti per archi costituisce una delle esperienze piů suggestive e linguisticamente rilevanti della musica del Novecento. I Quartetti di Bartók sono legati da unimportante caratteristica: lesplorazione di possibilitŕ timbriche nuove che, a partire dal primo decennio del secolo, il compositore andava sperimentando anche con altri organici strumentali. Tale processo di emancipazione del suono riguarda non solo lampliamento della gamma espressiva del medium quartettistico, attraverso lintroduzione di una gran varietŕ di colpi darco (col legno, sulla tastiera, a punta darco, sul ponticello, pizzicato, martellato) o di effetti particolari (glissando), ma anche la creazione di suggestive atmosfere sonore, costituite da bagliori e fruscii appena percettibili, quasi al limite del rumore, che trovano la loro piena estrinsecazione nei movimenti lenti. La sapiente scrittura del compositore ungherese, altamente formalizzata, non riduce mai la musica a pura architettura sonora; anzi, grazie alla matrice folklorica cui attinge la sua ispirazione, essa rimane sempre linguaggio dotato di un suo preciso e intenso potenziale espressivo da comunicare allascoltatore. La sua musica, fondata sul lento procedere di cellule tematiche simile al formicolio delle particelle costitutive della materia, torna dunque ad essere metafora dellharmonia mundi, cioč della natura e delluomo. - Gloria Staffieri BÉLA
BARTÓK - PIANO CONCERTOS Nos. 1
& 2 BÉLA BARTÓK -
CONCERTO FOR ORCHESTRA BÉLA BARTÓK -
CONCERTO FOR ORCHESTRA BÉLA BARTÓK -
CONCERTO FOR ORCHESTRA ALBAN BERG - CHAMBER
CONCERTO FOR PIANO AND VIOLIN WITH 13 WIND INSTRUMENTS /
3 ORCHESTRAL PIECES Op. 6 / VIOLIN CONCERTO JOHN CAGE / WITOLD
LUTOSLAWSKY / TOSHIRO MAYUZUMI / KRISZTOF PENDERECKI - STRING
QUARTETS ELLIOTT CARTER - THE
FOUR STRING QUARTETS AARON COPLAND - APPALACHIAN
SPRING / FANFARE FOR THE COMMON MAN / EL SALÓN MÉXICO /
DANZÓN CUBANO AARON COPLAND - BILLY
THE KID / RODEO AARON COPLAND - BILLY
THE KID AARON COPLAND - APPALACHIAN
SPRING La tendenza a semplificare stilemi legati a ben precisi retroterra culturali per usarli ecletticamente, con abile retorizzazione, fa di Copland un musicista molto americano, accessibile, abilissimo come strumentatore, capace di fondere la tecnica polidiatonica del neoclassicismo europeo col jazz e i canti dei cow-boy, senza disdegnare accenni roboanti e cinematografici. Nella forma del balletto, egli ha dato il meglio di sé. Billy The Kid narra la storia del famoso bandito e la musica si serve largamente di temi western (The Dying Cow-Boy; Old Paint; The Old Chisholm Trail), creando una partitura coloratissima, piacevole, orchestrata magistralmente, ricca di ritmi contrastanti. Le variazioni tematiche di Rodeo riflettono un momento tipico della vita popolare del West, rievocando un mitico paesaggio da favola moderna. Su Appalachian Spring lazione prende avvio dai festeggiamenti che un gruppo di coloni dedica a una nuova fattoria, ove prenderŕ dimora una giovane coppia: tanto nelle danze quanto nei passaggi meditativi, risuonano gli echi di un romanticismo che Copland sembra voler recuperare, ma solo per un attimo, come per dare laddio a un intero mondo. Nelle pagine di Appalachian Spring vi č la sconfinata ampiezza degli orizzonti americani, la solennitŕ solitaria di vaste terre da dissodare, lo spirito ingenuamente religioso dei pionieri protestanti a contatto con dure condizioni ambientali. - Armando Gentilucci CLAUDE DEBUSSY /
MAURICE RAVEL - STRING QUARTETS CLAUDE DEBUSSY /
MAURICE RAVEL - STRING QUARTETS CLAUDE DEBUSSY - ARTURO
BENEDETTI MICHELANGELI PLAYS DEBUSSY CLAUDE DEBUSSY - ORCHESTRAL
WORKS GEORGE GERSHWIN - RHAPSODY
IN BLUE / AN AMERICAN IN PARIS GEORGE GERSHWIN - RHAPSODY
IN BLUE / AN AMERICAN IN PARIS HANS WERNER HENZE
- SYMPHONIEN 1-6 HANS WERNER HENZE
- STREICHQUARTETTE 1-5 PAUL
HINDEMITH - THE 3 PIANO SONATAS CHARLES IVES - THE
SYMPHONIES CHARLES IVES - SYMPHONIES
Nos. 1 & 4 CHARLES IVES - SYMPHONIES
Nos. 2 & 3 CHARLES IVES - SYMPHONIES
Nos. 2 & 3 CHARLES IVES - SYMPHONY
N°3 / DECORATION DAY / CENTRAL PARK IN THE DARK / THE
UNANSWERED QUESTION CHARLES IVES - SYMPHONY
N°4 GUSTAV
MAHLER - 10 SYMPHONIEN GUSTAV MAHLER - 10
SYMPHONIEN SERGE PROKOFIEV - 7
SYMPHONIES MAURICE RAVEL - THE
ORCHESTRAL WORKS ERIK SATIE - PIANO
WORKS ARNOLD
SCHOENBERG / ALBAN BERG / ANTON WEBERN - STRING
QUARTETS ARNOLD SCHOENBERG
/ ALBAN BERG / ANTON WEBERN - ORCHESTERWERKE ARNOLD SCHOENBERG
- VERKLÄRTE NACHT / STREICHTRIO ALEXANDER SCRIABIN
- THE PIANO SONATAS IGOR STRAVINSKY - LE
SACRE DU PRINTEMPS / PÉTROUCHKA IGOR STRAVINSKY - LE
SACRE DU PRINTEMPS / LOISEAU DE FEU IGOR STRAVINSKY - THE
FIREBIRD SUITE / PULCINELLA SUITE / SCHERZO FANTASTIQUE /
2 SUITES FOR SMALL ORCHESTRA EDGAR VARČSE /
ELLIOTT CARTER - DÉSERTS /
ECUATORIAL / HYPERPRISM / A SYMPHONY OF THREE ORCHESTRAS EDGAR VARČSE -
IONISATION / DENSITY 21.5 / INTÉGRALES / OCTANDRE EDGAR
VARČSE - IONISATION / DENSITY 21.5
/ INTÉGRALES / OCTANDRE / HYPERPRISM / POČME
ÉLECTRONIQUE EDGAR VARČSE -
ARCANA / INTÉGRALES / IONISATION EDGAR VARČSE - IONISATION
/ AMÉRIQUES / DENSITY 21.5 / OFFRANDES / ARCANA /
OCTANDRE / INTÉGRALES EDGAR VARČSE - AMÉRIQUES
/ ARCANA / DÉSERTS / IONISATION EDGAR VARČSE -
THE COMPLETE WORKS Anticonformista e americano nel senso migliore e piů sfuggente, perché ineffettuato, quello delle grandi occasioni perdute di costruire ex novo una societŕ migliore, Varčse si č mosso nella direzione di un acuito interesse per la materia, per lelemento acustico preso in sé, per la ricerca di laboratorio: [...] egli scopre ed elabora il suono e il rumore svincolati da ogni dialettica convenzionale, da ogni legalitŕ o schema preesistente allatto stesso del comporre, cercando piuttosto di ricostruire, con luso di materie sonore eterogenee, il senso di una prorompente vitalitŕ istintiva, di un primitivo dialogo delluomo con la natura e con le cose (nel nostro caso con gli oggetti acustici) che lo circondano. [...] Una nuova verginitŕ infuria in composizioni come Ionisation, Octandre, Intégrales. - Armando Gentilucci ANTON
WEBERN - COMPLETE WORKS ANTON WEBERN - COMPLETE
WEBERN FRANK ZAPPA - MUSIC
BY FRANK ZAPPA FRANK ZAPPA - THE
ZAPPA ALBUM FRANK ZAPPA - GREGGERY
PECCARY & OTHER PERSUASIONS ALEXANDER
ZEMLINSKY - THE STRING QUARTETS
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