Introduzione / Introduction
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THE VOICE OF MUSIC ... LA VOCE DELLA MUSICA
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INTRO

«Writing On Music Is Much Like Dancing On Architecture.»
FRANK ZAPPA

INTRODUZIONE

ITALIANO   ENGLISH

«Il giornalismo musicale è fatto di persone che non sanno scrivere che intervistano persone che non sanno parlare per persone che non sanno leggere. Se c’è una cosa che continua a rendere noioso il rock, oltre alle radio e ai discografici, sono i giornalisti. Sono loro che decidono se un gruppo è buono, ascoltando un paio di cose del primo disco: se poi il secondo disco è diverso, scrivono che il gruppo si è rovinato, che non ha solidità. La stampa rock manda ai musicisti rock un messaggio che li invita a non uscire dal seminato: “Non cambiate. Se lo fate, scriveremo che il nuovo disco è una cacca.”. Poi il tipo della casa discografica, che non sa niente di musica tranne quello che dice Rolling Stone, legge la recensione e pensa: “Questo gruppo è finito, i dollaroni li investiamo nel prossimo.” - mentre magari un ragazzo che ascolta e giudica da solo il disco direbbe: “Andate affanculo, a me piace.”. Per ogni genere di musica ci sono ascoltatori che pensano che i giornalisti non sappiano di cosa parlano e questi ascoltatori, quando si appassionano a un gruppo o a un genere musicale, lotteranno duramente per difenderli. SONO QUESTE LE PERSONE CHE MI HANNO DATO L’OPPORTUNITA’ DI RESTARE NEL MONDO DELLA MUSICA PER TUTTI QUESTI ANNI, E PER QUESTO IO LE RINGRAZIO.»
FRANK ZAPPA


Se solo gli avessimo dato ascolto! Le parole di Frank Zappa erano inequivocabili, ma essendo egli considerato un provocatore, un iconoclasta, diciamo pure un mezzo matto, non è mai stato preso veramente sul serio, comunque non dal grande pubblico. Certo, nella ristretta cerchia degli appassionati qualcosa si mormorava. Le persone abituate a giudicare l’arte con la mente e il cuore ne erano convinte da tempo. Durante gli indimenticabili pomeriggi trascorsi a forgiare il proprio gusto musicale sul giradischi di casa qualche temerario lo aveva addirittura sussurrato, ma nessuno aveva mai osato proclamare con voce forte e chiara una verità ormai manifesta e inoppugnabile: gli “addetti ai lavori” non capiscono un cazzo (dossier I / II / III). Obbligati a recensire le più ripugnanti novità discografiche, ossessionati dall’esigenza di correre dietro a ogni moda per restare “attuali”, pena la temibile alternativa di un lavoro vero, i giornalisti sono costretti a ignorare una realtà banalissima: in determinati momenti storici, specialmente dopo innovazioni artistiche particolarmente significative, si può verificare un periodo di apparente stagnazione che, non di rado, nasconde una pausa di riflessione e di rifinitura stilistica. Non è necessariamente una tragedia, anzi, per un critico serio potrebbe trattarsi di un’ottima occasione per riscoprire i (tantissimi) dischi ingiustamente trascurati in precedenza. Le pagine che state leggendo nascono dalla consapevolezza che nulla sia più efficace dell’ascolto diretto per convincere un ipotetico interlocutore della bellezza di una canzone o di un brano musicale. Purtroppo, la legislazione vigente in Italia non aiuta a promuovere la buona musica. Diciamo la verità: utilizzare uno strumento meraviglioso come la radio nel modo in cui viene fatto in questo paese equivale a usare uno Stradivari per piantare i chiodi nel muro. In attesa che un legislatore illuminato si faccia avanti per regolamentare in modo intelligente la materia, ci affidiamo a quello straordinario mezzo di comunicazione che è Internet, contando sulla la forza della parola scritta e sul nostro entusiasmo: se anche un solo visitatore di questo sito fosse indotto ad ascoltare almeno un disco, tra quelli segnalati e suggeriti, si potrà dire che i nostri sforzi hanno avuto successo. - B.A.


Il fatto di trovare in un sito come questo anche artisti celeberrimi non deve stupire. Provate a vederla in questo modo: i Beatles e i Rolling Stones sono gruppi di successo? Sì? E allora perchè si debbono fare i salti mortali per ascoltare una loro canzone alla radio? È un’idea stravagante ritenere che sia in atto una perniciosa forma di censura determinata dal cattivo gusto? - B.A.


Le etichette attribuite ai vari generi musicali sono una delle invenzioni più stronze partorite dalla “stampa specializzata”. D’altra parte, in qualche modo bisogna pur intendersi, anche a fronte dei contenuti musicali poliedrici e poco catalogabili di taluni album. Pertanto, al fine di arginare una caotica proliferazione di sigle, l’editore del sito ha dapprima sintetizzato le categorie, per poi riordinarle secondo criteri del tutto arbitrari.
Il nostro motore di ricerca interno vi aiuterà nella consultazione. - B.A.


Avviso ai naviganti Non tutte le discografie sono complete. Calma!
In alcuni casi sono stati selezionati solo i titoli degni di nota, nell’esclusivo interesse dell’ascoltatore.

INTRODUCTION

ITALIANO   ENGLISH

«Rock journalism is people who can’t write, preparing stories based on interviews with people who can’t talk, in order to amuse people who can’t read. If one thing keeps rock and roll boring, besides the radio-station programmers and the record companies executives, it’s the writings of rock and roll journalists. They decide if a group is good by listening to a couple of cuts from the first album - then, if the second album is different, they write that the band is fucking up - it’s not consistent. The rock press sends a message to performers that they should stay in their mold: “Don't change. If you do, we’re going to say that your new record is a piece of shit.”. Then the guy at the record company who knows nothing about music, except for what he reads in Rolling Stone, will read the review and think: “This group is dead - let’s put the bucks into the next one.” - whereas a kid who listens to the record might make up his own mind and say: “Go fuck yourself, I like it.”. For each type of music, there are listeners who think that reviewers don’t know what they’re talking about. These listeners, when excited about a certain group or style of music, will fight for it in their hometowns. THESE ARE THE PEOPLE WHO HAVE MADE IT POSSIBLE FOR ME TO STAY IN MUSIC THROUGH THE YEARS - AND I THANK THEM FOR IT.»
FRANK ZAPPA


If only we had listened to him! Frank Zappa’s words were indisputable, but since he was considered to be a provoker, an iconoclast, even half crazy, he was never taken very seriously, or at least not by the majority. Naturally, there was some muttering amongst the limited circle of enthusiasts. People who were used to judging art with their mind and heart had been convinced about it for some time. During the unforgettable afternoons spent playing their records and shaping their musical tastes, a few rash individuals even whispered it, but no one had ever dared to declare loudly and clearly what had become obvious and undeniable: the “experts” understand fuck all (dossier I / II / III). Bound to review the most repellent new records, obsessed by the necessity to support every stupid fashion in order to stay “up to date”, scared by the option of a real job, journalists are forced to ignore a basic truth: there are times in history, especially after meaningful artistic innovations, when a certain period of stagnation may arrive, often hiding inside a pause of stylistic reflection. It is not necessarily a tragedy: in fact, for a serious critic, it could be the chance to re-discover the many (countless) albums unfairly neglected before. These pages are born from the knowledge that nothing is more effective than direct listening to persuade an imaginary interlocutor about the beauty of a song or a piece of music. Unfortunately, the Italian legislation does not help to promote good music. Let’s face the truth: using a wonderful instrument such as radio the way we do in this Country is like taking a Stradivari violin to drive nails into the wall. Waiting for a wise legislator to come on the scene to rule this matter in a proper way, we keep on having faith in the extraordinary power of Internet, counting on the force of the “written word” and on our enthusiasm: if only a single visitor of this site was induced to listen to one of the records we have suggested, we could say that our efforts have succeeded. - B.A.


Don’t be surprised to find mega-stars too in this site. Try to see it from our point of view: are the Beatles’ and the Rolling Stones’ success stories? Do you think they are? Yeah? So, why in the world should someone make miracles to listen to their songs on the radio? Is it so whimsical to call this thing censorship? Is it a strange idea to believe that bad taste is ruling our lives? - B.A.


Selected Discographies!

 

Dossier I / Dossier II / Dossier III

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