ROCK
MARSHALL TUCKER BAND - THE MARSHALL TUCKER BAND (1973) MARSHALL TUCKER BAND - A NEW LIFE (1973) MARSHALL TUCKER BAND - WHERE WE ALL BELONG (1974) MARSHALL TUCKER BAND - SEARCHIN FOR A RAINBOW (1975) MARSHALL TUCKER BAND - LONG HARD RIDE (1976) MARSHALL TUCKER BAND - CAROLINA DREAMS (1977) MARSHALL TUCKER BAND - TOGETHER FOREVER (1978) MARSHALL TUCKER BAND - RUNNING LIKE THE WIND (1979) DAVE MASON - ALONE TOGETHER (1970) MC5 - KICK OUT THE JAMS (1969) MC5 - BACK IN THE U.S.A. (1970) Frastuono assordante. Spirito ribelle. Vigore inesausto. Cè gente a cui questa roba piace. Chi siamo noi per sindacare certe scelte? Inoltre, se proprio si apprezza il rock ad alto voltaggio, le prime incisioni di MC5 e Stooges vantano almeno una caratteristica positiva e indiscutibile: la spontaneità. Vorremmo solo osservare che si tratta di album risalenti al biennio 1969/1970, cioè a ben sei anni prima che del punk si udisse anche il più flebile vagito. Ma allora, non paia tendenzioso un interrogativo dettato dallo sconcerto: che bisogno cera di quel fenomeno da baraccone - chiedete a Malcolm McLaren - che ha ucciso la fantasia decretando la fine di processi autenticamente creativi come il progressive e lA.O.R.? In altre parole, caro giovane anarco-insurrezionalista che non sei altro, non potevi goderti questa musica nella sua forma originale senza sbriciolarci i testicoli con caricature scadenti e intempestive? Come hai fatto a non accorgerti che la new wave era già morta e sepolta nel 1970? Eri troppo indaffarato con siringhe e cucchiaini? Lo sai che per colpa tua la stampa specializzata cominciò a perseguitare senza tregua chiunque sapesse suonare uno strumento e che noi dovemmo spendere una fortuna per cercare i dischi di Rupert Holmes e Bobby Caldwell in Giappone? Chi paga i danni? Forse i tuoi amici punk-a-bestia? - B.A. DON McLEAN - TAPESTRY (1971) DON McLEAN - AMERICAN PIE (1971) DON McLEAN - DON McLEAN (1972) MEAT LOAF - BAT OUT OF HELL (1977) METRO - METRO (1976) JOHN MILES - REBEL (1976) FRANKIE MILLER - ONCE IN A BLUE MOON (1972) FRANKIE MILLER - HIGH LIFE (1974) Spedire copia del proprio esordio discografico (Once In A Blue Moon) a Sua Altezza Allen Toussaint e suscitarne linteresse. Quale onore! La Chrysalis cercava un produttore in grado di valorizzare a livello commerciale la voce di Frankie Miller, in assoluto una delle più belle del rock. Toussaint intuì al volo il talento puro di Miller e assemblò allistante una band con sezione fiati in quel di Atlanta, dove ebbero luogo le proficue sedute di registrazione di High Life. Lesito artistico superò di gran lunga le vendite, ma il cantante di Glasgow si ritrovò comunque con qualcosa da raccontare ai nipoti: un album inciso insieme al guru di New Orleans che, per loccasione, portò in dote ben sette canzoni su dodici (neanche a dirlo, le migliori). Dal contagioso entusiasmo dellintroduttiva High Life si passa alla celebre Play Something Sweet (Brickyard Blues) che, a sua volta, fa il paio con laltro standard firmato da Toussaint qui presente, Shoorah Shoorah. Eppure il meglio arriva con i pezzi meno noti: le due intensissime ballad Just A Song e With You In Mind, la seconda interpretata anche dallautore sul magnifico Motion; il focoso rhythmnblues di Trouble, da non confondere con lomonimo classico di Lowell George; la teatrale sterzata armonica sul ritornello di A Fool. Poco dopo Frankie richiamerà lattenzione degli appassionati A.O.R. per la sua A Fool In Love (The Rock), scritta a quattro mani con Andy Fraser e ripresa da Melissa Manchester sul gioiellino Help Is On The Way. - B.A. FRANKIE MILLER - THE ROCK (1975) FRANKIE MILLER - FULL HOUSE (1977) FRANKIE MILLER - DOUBLE TROUBLE (1978) FRANKIE MILLER - FALLING IN LOVE (A PERFECT FIT) (1979) FRANKIE MILLER - EASY MONEY (1980) FRANKIE MILLER - STANDING ON THE EDGE (1982) GARY MOORE - STILL GOT THE BLUES (1990) VAN MORRISON - ASTRAL WEEKS (1968) Opera ispiratissima, con testi poetici che molti critici hanno accostato per ricerca linguistica a James Joyce, Astral Weeks segna uno dei massimi livelli artistici raggiunti da un musicista rock. Rielaborando in modo originale elementi folk, blues e jazz, Morrison crea brani di lucente bellezza come Astral Weeks, Beside You, Ballerina, Madame George. - E.R. VAN MORRISON - MOONDANCE (1970) VAN MORRISON - HARD NOSE THE HIGHWAY (1973) VAN MORRISON - VEEDON FLEECE (1974) LIrlanda nei pensieri e gli U.S.A. come base operativa. Prima metà degli anni '70. La rivolta giovanile al tramonto. Un flebile raggio di luce che filtra dal microcosmo rock prima che disco e punk avvolgano nelle tenebre lultimo scorcio del millennio. Un reduce del beat poco incline ai compromessi. Un inguaribile romantico, ma anche un vero duro, capace di difendersi dalla stampa specializzata con le maniere forti, malmenando paparazzi e seccatori senza tanti convenevoli. Su queste premesse, Van Morrison leva un canto damore per la propria terra e per unesistenza vissuta allinsegna di cose semplici ma gratificanti: affetti, natura, poesia, musica. Letereo tessuto strumentale imbastito attorno alle canzoni combina la quiete folk degli arrangiamenti con la foga R&B della voce. Assecondato da collaboratori fedeli e motivati, lautore sciorina lintero repertorio dei suoi temi prediletti: miti e leggende western che incrociano luoghi simbolici della cultura gaelica (Linden Arden Stole The Highlights; Who Was That Masked Man; Streets Of Arklow), brandelli danima sparsi in fondo a un Cul De Sac, serenate intrise di ardore e lirismo (Comfort You; Come Here My Love), quattro passi in campagna sottobraccio a Oscar Wilde, William Blake ed Edgar Allan Poe (Fair Play; You Dont Pull No Punches, But You Dont Push The River; Country Fair). Indicazioni e posologia: somministrato con frequenza mensile prima di coricarsi, Veedon Fleece fornirà una formidabile riserva di anticorpi contro lepidemia dellI.C.S. (Indottrinamento Collettivo Sistematico). - B.A. VAN MORRISON - A PERIOD OF TRANSITION (1977) VAN MORRISON - WAVELENGTH (1978) VAN MORRISON - INTO THE MUSIC (1979) In 1979 Into The Music was hailed as a comeback after two lacklustre releases. Its reputation has since grown and now it is often regarded as among Van Morrisons greatest albums. - Wikipedia Rifiuto sdegnoso per gossip e mondanità. Sovrano disprezzo per fama e successo. Modi bruschi con giornalisti e paparazzi. Totale dedizione alla sua musica (R&B, folk, jazz, soul). Quale compagnia migliore per trascorrere una serata a base di birra, chiacchiere e CD? Concepito durante un soggiorno nellincantevole villaggio inglese di Epwell, Into The Music apre trionfalmente la seconda fase della carriera di Van Morrison, fugando le perplessità suscitate dai due capitoli precedenti, belli ma incompiuti (A Period Of Transition; Wavelength): voce in forma smagliante, una band coesa e affidabile, una manciata di nuovi classici e una produzione finalmente allaltezza del prezioso repertorio. Condotte da armonica (V.M.), violino (Toni Marcus) e tromba (Mark Isham), Bright Side Of The Road, Full Force Gale, Steppin Out Queen, Troubadours sublimano lo stile del fuoriclasse, mescolando in un ibrido geniale Irlanda e Motown. Imperdibili: Rolling Hills, trascinante giga dal testo semplice e ispirato ( among the rolling hills I'll live my life in Him / Oh I will live my life in Him among the rolling hills / With my wife and child I'll do no man no ill / Oh I will do no man no ill among the rolling hills ); You Make Me Feel So Free, lusinghiero complimento recapitato allaltra metà del cielo dal sax di Pee Wee Ellis; Angelou, intensa ballad in cui melodia e interpretazione si fondono in un toccante climax emotivo. Album perfetto anche per chi si accostasse a Morrison per la prima volta. - B.A. VAN MORRISON - COMMON ONE (1980) VAN MORRISON - BEAUTIFUL VISION (1982) VAN MORRISON - INARTICULATE SPEECH OF THE HEART (1983) VAN MORRISON & THE CHIEFTAINS - IRISH HEARTBEAT (1988) VAN MORRISON - AVALON SUNSET (1989) VAN MORRISON - HYMNS TO THE SILENCE (1991) VAN MORRISON - WHATS WRONG WITH THIS PICTURE? (2003) VAN MORRISON - A SENSE OF WONDER (1984) VAN MORRISON - NO GURU, NO METHOD, NO TEACHER (1986) VAN MORRISON - POETIC CHAMPIONS COMPOSE (1987) VAN MORRISON - ENLIGHTENMENT (1990) VAN MORRISON - TOO LONG IN EXILE (1993) VAN MORRISON - THE HEALING GAME (1997) VAN MORRISON / BEN SIDRAN - TELL ME SOMETHING: THE SONGS OF MOSE ALLISON (1996) MOTT THE HOOPLE - MOTT THE HOOPLE (1969) MOTT THE HOOPLE - MAD SHADOWS (1970) MOTT THE HOOPLE - WILDLIFE (1971) MOTT THE HOOPLE - BRAIN CAPERS (1971) MOTT THE HOOPLE - ALL THE YOUNG DUDES (1972) ELLIOTT MURPHY - AQUASHOW (1973) ELLIOTT MURPHY - LOST GENERATION (1975) ELLIOTT MURPHY - NIGHT LIGHTS (1976) ELLIOTT MURPHY - JUST A STORY FROM AMERICA (1977) ELLIOTT MURPHY - AFFAIRS (1980) ELLIOTT MURPHY - MURPH THE SURF (1982) ELLIOTT MURPHY - PARTY GIRLS / BROKEN POETS (1984) GRAHAM NASH - SONGS FOR BEGINNERS (1971) RANDY NEWMAN - SAIL AWAY (1972) RANDY NEWMAN - GOOD OLD BOYS (1974) RANDY NEWMAN - LITTLE CRIMINALS (1977) RANDY NEWMAN - BORN AGAIN (1979) HARRY NILSSON - AERIAL BALLET (1968) HARRY NILSSON - HARRY (1969) HARRY NILSSON - NILSSON SINGS NEWMAN (1970) HARRY NILSSON - NILSSON SCHMILSSON (1971) HARRY NILSSON / JOHN LENNON - PUSSY CATS (1974) NITTY GRITTY DIRT BAND - UNCLE CHARLIE & HIS DOG TEDDY (1970) NITTY GRITTY DIRT BAND - WILL THE CIRCLE BE UNBROKEN (1972) GILBERT OSULLIVAN - HIMSELF (1971) GILBERT OSULLIVAN - BACK TO FRONT (1972) GILBERT OSULLIVAN - IM A WRITER, NOT A FIGHTER (1973) GILBERT OSULLIVAN - A STRANGER IN MY OWN BACK YARD (1974) GILBERT OSULLIVAN - SOUTHPAW (1977) GILBERT OSULLIVAN - OFF CENTRE (1980) GILBERT OSULLIVAN - LIFE & RHYMES (1982) Con un paio di classici assoluti in
repertorio - Alone Again
(Naturally), Clair
- e la scelta di appartarsi sullisola di Jersey
per comporre musica e parole, Gilbert
OSullivan è un modello di riservatezza,
modestia, talento puro. Le lussuose ristampe della Salvo offrono
loccasione di riscoprire un cantautore sicuramente
dotato. Proprio allinizio della sofferta disputa
legale con Gordon
Mills, storico impresario dei suoi primi successi (e
padre di Clair),
OSullivan prova a rilanciare una carriera in stallo
da qualche tempo affidando la regia delle registrazioni a
due pesi massimi. Il riscontro commerciale sarà modesto,
ma ai posteri rimangono diverse belle canzoni. OUTLAWS - OUTLAWS (1975) OUTLAWS - LADY IN WAITING (1976) OUTLAWS - HURRY SUNDOWN (1977) OUTLAWS - PLAYIN TO WIN (1978) OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - THE OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS (1973) OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - ITLL SHINE WHEN IT SHINES (1974) OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - THE CAR OVER THE LAKE ALBUM (1975) OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - MEN FROM EARTH (1976) OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - DONT LOOK DOWN (1978) OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS - OZARK MOUNTAIN DAREDEVILS (1980) TOM PETTY - DAMN THE TORPEDOES (1979) TOM PETTY - HARD PROMISES (1981) SHAWN PHILLIPS - IM A LONER (1965) SHAWN PHILLIPS - SHAWN (1966) SHAWN PHILLIPS - CONTRIBUTION (1970) SHAWN PHILLIPS - SECOND CONTRIBUTION (1970) SHAWN PHILLIPS - FACES (1972) SHAWN PHILLIPS - COLLABORATION (1971) Il cuore puro. Lo sguardo sereno. La mente sgombra. È lo stato di beatitudine cui si ascende durante lascolto di Collaboration. Dopo la buona accoglienza ricevuta da Second Contribution, la A&M non esita a finanziare ancora il cantautore di Fort Worth per un nuovo album. Inciso a Londra, il progetto è presentato come un patto a tre tra lo stesso Shawn Phillips, in preda allispirazione più dilagante, Paul Buckmaster, artefice di raffinate orchestrazioni, e Peter Robinson, straordinario tastierista (Quatermass, Brand X) e supervisore della sezione ritmica. Le prime otto canzoni (Us We Are; Burning Fingers; Moonshine; For Her; Whats Happenin Jim!; Armed; Spaceman; Times Of A Madman, Trials Of A Thief) compongono una sequenza memorabile in cui il dramma della vicenda umana è narrato con scioccante profondità da una voce in grado di spaziare dai bassi estremi agli acuti più intensi, fino ai 40 secondi in apnea di Armed. Da custodire gelosamente nello scaffale riservato a Gordon Lightfoot, Roy Harper e Bruce Cockburn. - B.A. SHAWN PHILLIPS - BRIGHT WHITE (1973) SHAWN PHILLIPS - FURTHERMORE (1974) SHAWN PHILLIPS - RUMPLESTILTSKINS RESOLVE (1976) Revised Review / Recensione Aggiornata - A cena con gli amici, nel mezzo di unamabile conversazione su temi da fine settimana come sport, politica, cinema o musica, senza millantare alcunché Shawn Phillips potrebbe versarsi da bere accennando con noncuranza a episodi tipo: « i Beatles? ah sì, uno dei miei complessi preferiti, nello studio EMI di Abbey Road ho cantato insieme loro Lovely Rita »; poi, afferrando con gesto elegante lampollina dellolio: « certo che mi piace Burt Bacharach, tu pensa che nel 1973 mi chiamò per interpretare il tema conduttore del film Lost Horizon, per cui aveva scritto la colonna sonora insieme a Hal David ». Al che, il commensale stupefatto si pone alcune domande. Ma uno così ha anche inciso qualche disco a proprio nome? Sì, parecchi. Sono stati ristampati? Un po a singhiozzo, ma quasi tutti, ne manca uno. Il meno bello? No, il capolavoro assoluto. Segue legittima bestemmia di incredulità dellinterlocutore. Ma certo, proprio così, fino a questanno (2013) Rumplestiltskins Resolve era lunico album di Shawn Phillips non ancora pubblicato in formato digitale: alla Talking Elephant va il merito di averlo riversato su CD anche se, quasi sicuramente, la fonte sonora non è il master originale ma un LP in vinile* (la qualità audio è comunque soddisfacente). Per squarciare il velo di oscurantismo che ha prodotto un così osceno abominio, Peninsula rammenta ai propri lettori chi è e cosa ha fatto Shawn Phillips. Arrivato dal Texas (Fort Worth) esprimendosi in un idioma a metà tra un bardo medievale e un monaco buddista, figlio dellestate hippy, residente a Positano negli anni Settanta, spirito nomade, sbrigativamente definito folk-singer più per lapproccio che per il repertorio, egli rimane un personaggio al di sopra delle categorie. Anche per Rumplestiltskins Resolve Shawn si circonda di rinomati specialisti fusion, reclutando due diversi organici per le sedute di Londra e Hollywood: il fedele Peter Robinson (tastiere) e John Gustafson (basso), ovvero 2/3 dei Quatermass, storica formazione progressive che incise un solo, splendido album (Quatermass); i formidabili Mike Clark (batteria), Mike Miller (chitarra) e Paul Jackson (basso) che ritroveremo, rispettivamente, nei Brand X (Do They Hurt?), con Gino Vannelli (Nightwalker) e nella scuderia della Buckyball Music. Laccostamento tra il lirismo delle parole e lo squisito taglio degli arrangiamenti definisce lo stile dellartista. Early Morning Hours inizia in forma di eterea ballata acustica, per poi riversare un diluvio di riflessioni esistenziali sullarpeggio del pianoforte di Robinson. Spitefull e Today illustrano mirabilmente il metodo con cui Shawn espande la forma della canzone dautore alle dimensioni tipiche del jazz, con ampio spazio lasciato al libero fraseggio di voce e strumenti. Il lamento a cappella che si leva da Wailing Wall gela il sangue, che però torna a scorrere caldo sul ritmo funky di Hie Away. Il soave inno alla quiete interiore di Serendipity Peace prelude al rutilante finale di Rumplestiltskins Resolve, dal cui crogiuolo affiora un enigmatico, inedito ibrido linguistico (Genesis, Oregon, Weather Report, Richie Havens etc.). [P.S. - *Al minuto 00:32 dellultimo brano cè un buco sospetto.] - B.A. SHAWN PHILLIPS - TRANSCENDENCE (1978) SHAWN PHILLIPS - BEYOND HERE BE DRAGONS (1988) SHAWN PHILLIPS - THE TRUTH IF IT KILLS (1994) SHAWN PHILLIPS - NO CATEGORY (2002) PREFAB SPROUT - SWOON (1984) PREFAB SPROUT - STEVE McQUEEN (1985) PREFAB SPROUT - FROM LANGLEY PARK TO MEMPHIS (1988) PRETTY THINGS - S.F. SORROW (1968) PRETTY THINGS - PARACHUTE (1970) QUEEN - SHEER HEART ATTACK (1974) QUEEN - A NIGHT AT THE OPERA (1975) QUEEN - A DAY AT THE RACES (1976) Esplosi lanno prima con Bohemian Rhapsody, i Queen raggiungono la maturità artistica con A Day At The Races - album gemello di A Night At The Opera - un caleidoscopio musicale in cui luso creativo delle sovraincisioni trasforma la chitarra in unorchestra e le voci in canti gregoriani. La messa in scena è straordinaria, perfettamente in bilico tra kitsch e teatro: il drammatico rintocco del gong, un marziale tema introduttivo ispirato ai film kung-fu e la solid-body artigianale di Brian May che deflagra nel granitico riff di Tie Your Mother Down. Questa incoercibile originalità attirò lattenzione di Frank Zappa che, in veste di semplice ascoltatore, formulò giudizi lusinghieri nei confronti della band, affascinato dagli assoli di May, dallistrionismo di Mercury e dalla carica dissacrante di molte canzoni, ardite parodie di soggetti fino ad allora considerati tabù (lirica, fede etc.). Freddie anticipa il suo discusso 'outing' con i sospiri di You Take My Breath Away, latmosfera belle époque di The Millionaire Waltz - in cui accenna unimitazione di Marlene Dietrich - e gli echi charleston di Good Old-Fashioned Lover Boy. Accanto a un solenne commiato con versi in giapponese - Teo Torriatte (Let Us Cling Together) - brilla Somebody To Love, uno dei più bei singoli del decennio: il pirotecnico arrangiamento dei cori gospel sposta di continuo il confine tra caricatura e ispirazione autentica, al punto che non è difficile immaginarne la versione di un grande interprete (Aretha Franklin, Cher, Manhattan Transfer) o di qualche eccentrico commediante rock (Godley & Creme, Sparks, lo stesso Zappa). - B.A. QUEEN - NEWS OF THE WORLD (1977) QUEEN - JAZZ (1978) QUEEN - THE GAME (1980) GERRY RAFFERTY - CITY TO CITY (1978) RAINBOW - RITCHIE BLACKMORES RAINBOW (1975) RAINBOW - RISING (1976) RANDOM HOLD - THE VIEW FROM HERE (1979) CHRIS REA - WHATEVER HAPPENED TO BENNY SANTINI? (1978) CHRIS REA - DELTICS (1979) CHRIS REA - TENNIS (1980) CHRIS REA - CHRIS REA (1981) CHRIS REA - WATER SIGN (1983) CHRIS REA - WIRED TO THE MOON (1984) CHRIS REA - SHAMROCK DIARIES (1985) CHRIS REA - ON THE BEACH (1986) CHRIS REA - NEW LIGHT THROUGH OLD WINDOWS (1988) R.E.M. - GREEN (1988) R.E.M. - OUT OF TIME (1991) R.E.M. - AUTOMATIC FOR THE PEOPLE (1992) PAUL RODGERS - CUT LOOSE (1983) ROLLING STONES - OUT OF OUR HEADS (1965) ROLLING STONES - AFTERMATH (1966) ROLLING STONES - THE ROLLING STONES SINGLES COLLECTION / THE LONDON YEARS (1963/1971) ROLLING STONES - STICKY FINGERS (1971) ROLLING STONES - EXILE ON MAIN STREET (1972) ROLLING STONES - GOATS HEAD SOUP (1973) ROLLING STONES - BLACK AND BLUE (1976) È forse un eccesso di riguardo quello che ci induce a tacere i nomi di quegli addetti ai lavori che, allepoca della sua pubblicazione, stroncarono questo splendido album senza pietà e, quel che è peggio, senza cognizione di causa. Daltronde, il ricorso a squallidi cliché retorici - appiattimento creativo calo dispirazione etc. - costituiva una facile alternativa allascolto accurato. Come sempre, la storia ha fatto giustizia delle insolenze e, nel caso in questione, sia sufficiente osservare che Black And Blue è ancora oggi un disco attualissimo, forse il migliore dei Rolling Stones anni Settanta. Il momento è cruciale: se ne va Mick Taylor e arriva Ron Wood (Faces; Rod Stewart), amico di vecchia data dei Glimmer Twins, che si integra a meraviglia nel gruppo. La dichiarazione dintenti implicita nel titolo non viene tradita e limpatto con il primo brano (Hot Stuff) è tremendo: due chitarre in puro stile Average White Band innestano una pulsazione ossessiva, per una canzone in cui la spinta cinetica vale più del contenuto. La voce stravolta di Mick Jagger domina il finale in un crescendo parossistico. Il fantastico refrain di Hand Of Fate ci riconsegna gli Stones più caratteristici, con la chitarra ritmica di Keith Richards affiancata allottimo lavoro solistico dellospite Wayne Perkins. Hey Negrita e Cherry Oh Baby mostrano la band alle prese con originali suggestioni reggae e il risultato è entusiasmante. Accanto a questo tripudio di ritmi convivono due gemme pianistiche come Memory Motel e Fool To Cry, che fanno parte di un versante della musica dei Rolling Stones ingiustamente sottovalutato, quello dei brani lenti (ricordiamo la negletta Coming Down Again, su Goats Head Soup). Melody è invece un sensazionale duetto simil-jazz tra Jagger e Billy Preston, in cui Mick emerge come uno dei pochissimi, autentici, credibili neri a metà. - B.A. ROLLING STONES - SOME GIRLS (1978) ROLLING STONES - EMOTIONAL RESCUE (1980) ROLLING STONES - TATTOO YOU (1981) ROLLING STONES - UNDERCOVER (1983) ROLLING STONES - DIRTY WORK (1986) ROLLING STONES - STEEL WHEELS (1989) MICK RONSON - SLAUGHTER ON 10th AVENUE (1974) MICK RONSON - PLAY DONT WORRY (1975) ROXY MUSIC - ROXY MUSIC (1972) ROXY MUSIC - FOR YOUR PLEASURE (1973) ROXY MUSIC - STRANDED (1973) ROXY MUSIC - COUNTRY LIFE (1974) ROXY MUSIC - SIREN (1975) ROXY MUSIC - MANIFESTO (1979) ROXY MUSIC - FLESH + BLOOD (1980) Lassidua ricerca di un femminino sublime approda allevocativa immagine delle tre valchirie che brandiscono il giavellotto (lampante metafora di Eva che, da sempre, tiene per le palle Adamo). Non staremo qui a disquisire tra bionde o more, snelle o formose e così via. Vero è che le donne ritratte sulle copertine dei Roxy Music sono ancora bene impresse nei ricordi di tanti ex-adolescenti cresciuti davanti alle foto di Amanda Lear (For Your Pleasure), Marilyn Cole (Stranded) e Jerry Hall (Siren). Dopo il buon riscontro ottenuto con Manifesto, Bryan Ferry, Phil Manzanera e Andy Mackay decidono di prolungare la reunion convocando Alan Schwartzberg, Andy Newmark (batteria), Gary Tibbs, Alan Spenner, Neil Jason (basso), Paul Carrack (tastiere), Neil Hubbard (chitarra). Con due citazioni inequivocabili, Ferry rinsalda il proprio legame ideale con i classici americani: 1) larrangiamento glamour di In The Midnight Hour deriva da quello, altrettanto straordinario, concepito lanno prima per Take Me To The River (The Bride Stripped Bare); 2) camuffandolo dietro un soporifero ritmo dance, Eight Miles High inoltra lo stimolante messaggio psichedelico dei Byrds allinebetito ascoltatore del sabato sera. La formazione ampliata smussa leggermente il suono che, tuttavia, non perde lantico smalto grazie agli imprevedibili ghirigori elettrici di Manzanera (Diamond Head; Listen Now!; K-Scope). I solenni rintocchi del piano su My Only Love celebrano linguaribile, disincantato romanticismo di Ferry. Splendida canzone da autoradio, Oh Yeah annega nei rimpianti la forza evocativa della musica ( theres band playing on the radio, and its drowning the sound of my tears ), mentre il drammatico incedere di Same Old Scene trasmette i brividi freddi di un film noir. Confermando una naturale sintonia artistica, Ferry e Manzanera firmano insieme linfallibile ritornello di Over You, il clima lascivo di No Strange Delight e lamore finito di Running Wild. Lalbum produsse ben tre singoli - Oh Yeah; Same Old Scene; Over You - cui seguirà, pochi mesi dopo, il commosso omaggio a John Lennon (Jealous Guy), purtroppo mai incluso nelle ristampe CD. [P.S. - Tuttora vivissimo il colpo docchio che investì il pubblico presente al concerto di Castel Gandolfo nel 1980, con lammirata Les Paul nera a tre pick-up di Manzanera e il Cartier doro su completo di lino bianco di Ferry: raro caso di meticolosa cura del look che non pregiudicava lispirazione.] - B.A. ROXY MUSIC - AVALON (1982) RUSH - 2112 (1976) RUSH - A FAREWELL TO KINGS (1977) RUSH - HEMISPHERES (1978) RUSH - PERMANENT WAVES (1980) RUSH - MOVING PICTURES (1981) RUSH - SIGNALS (1982) RUSH - GRACE UNDER PRESSURE (1984) RUSH - POWER WINDOWS (1985) RUSH - HOLD YOUR FIRE (1987) |
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